LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Mandato Arresto Europeo: i criteri della Cassazione

La Cassazione dichiara inammissibile un ricorso contro un mandato di arresto europeo. La Corte chiarisce che l’appello deve dimostrare un interesse specifico e concreto, specialmente in caso di richieste concorrenti da più Stati.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 16 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Mandato di Arresto Europeo: l’Importanza dell’Interesse Concreto nel Ricorso

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 19747 del 2024, torna a pronunciarsi su un tema cruciale della cooperazione giudiziaria europea: il mandato di arresto europeo. La decisione offre importanti chiarimenti sui limiti del sindacato del giudice italiano e, soprattutto, sui requisiti di ammissibilità del ricorso, sottolineando la necessità di un interesse specifico e concreto da parte del ricorrente. Vediamo nel dettaglio la vicenda e i principi affermati dai giudici di legittimità.

I Fatti del Caso: un Mandato d’Arresto Europeo dalla Germania

La Corte di Appello di Napoli aveva disposto la consegna di un uomo alle autorità tedesche in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dal Tribunale di Monaco di Baviera. L’accusa era quella di concorso in rapina aggravata di un orologio di lusso, del valore di circa 30.000 euro. L’uomo, tuttavia, era destinatario anche di un altro mandato di arresto europeo, proveniente dall’Austria per un reato simile, e aveva un procedimento penale pendente in Italia.

Avverso la decisione della Corte di Appello, la difesa ha proposto ricorso per cassazione, basandolo su due motivi principali: la presunta insussistenza delle esigenze cautelari e la gestione errata del concorso di richieste di consegna da parte di più Stati membri.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

Il ricorrente lamentava, in primo luogo, una violazione di legge riguardo alle esigenze cautelari. Sosteneva che non vi fosse pericolo di fuga, avendo egli stesso deciso di sottoporsi volontariamente all’esecuzione del mandato. Inoltre, la pendenza di un altro procedimento penale in Italia avrebbe dovuto, a suo dire, indurre la Corte a rinviare la consegna per garantirgli la partecipazione al processo nazionale.

In secondo luogo, la difesa contestava la decisione della Corte di Appello di non affrontare la questione del concorso tra il mandato tedesco e quello austriaco, relegandola erroneamente a un momento successivo, quello puramente esecutivo, anziché risolverla in fase decisionale come previsto dalla legge.

L’Analisi della Corte sul mandato di arresto europeo

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, fornendo un’analisi dettagliata di entrambi i motivi di impugnazione.

Sulla presunta assenza di esigenze cautelari

I giudici hanno ribadito un principio consolidato: nell’ambito della procedura di consegna basata su un mandato di arresto europeo processuale, il giudice italiano non ha il potere di valutare nel merito la sussistenza delle esigenze cautelari che hanno fondato il provvedimento restrittivo emesso dall’autorità estera. In virtù del principio di mutuo riconoscimento e fiducia tra gli Stati membri, è sufficiente che il mandato sia una decisione giudiziaria emessa ai fini dell’esercizio dell’azione penale. Riguardo al rinvio della consegna per la pendenza di un procedimento in Italia, la Corte ha osservato che la decisione della Corte di Appello era stata discrezionale e motivata, dando prevalenza al procedimento tedesco in quanto relativo a un reato di maggiore gravità, inserito in un contesto di criminalità organizzata transnazionale.

Sul concorso di richieste di consegna

Sul secondo punto, la Cassazione ha dato parzialmente ragione al ricorrente in punto di diritto, affermando che la valutazione su quale mandato eseguire in caso di richieste concorrenti spetta proprio alla Corte di Appello in fase decisionale e non può essere posticipata. Tuttavia, ha dichiarato il motivo inammissibile per “carenza di interesse”. Il ricorrente, infatti, si era limitato a segnalare l’esistenza di un altro mandato dall’Austria, senza però specificare quale richiesta dovesse prevalere e, soprattutto, quale concreto vantaggio gli sarebbe derivato da tale scelta. La mera enunciazione di un potenziale conflitto non è sufficiente a fondare un valido motivo di ricorso.

Le Motivazioni della Decisione

La decisione della Cassazione si fonda su due pilastri. Il primo è il principio di mutua fiducia, che limita il controllo del giudice dell’esecuzione alla verifica dei requisiti formali e al rispetto dei diritti fondamentali, senza entrare nel merito delle valutazioni dell’autorità giudiziaria emittente. Il secondo, decisivo in questo caso, è il principio dell’interesse ad agire. Per ottenere una pronuncia favorevole, non basta lamentare una violazione di legge in astratto; è necessario dimostrare che da quella violazione derivi un pregiudizio concreto e che l’accoglimento del ricorso comporterebbe un vantaggio pratico per il ricorrente. Nel caso di specie, il ricorrente non ha argomentato in che modo la scelta tra la consegna alla Germania o all’Austria avrebbe inciso positivamente sulla sua posizione, rendendo di fatto la sua doglianza sterile.

Le Conclusioni: l’Importanza dell’Interesse Concreto

Questa sentenza riafferma che la procedura del mandato di arresto europeo è uno strumento agile basato sulla fiducia reciproca. Al contempo, delinea con chiarezza i confini dell’impugnazione in Cassazione: i motivi di ricorso non possono essere generici o astratti, ma devono essere supportati da un interesse specifico, attuale e concreto. Chi impugna una decisione di consegna deve spiegare non solo perché la decisione è errata, ma anche e soprattutto quale beneficio pratico otterrebbe da una sua riforma. In assenza di tale allegazione, il ricorso è destinato all’inammissibilità.

Il giudice italiano può rifiutare un mandato di arresto europeo se ritiene insussistenti le esigenze cautelari?
No, in base al principio di mutuo riconoscimento, l’autorità giudiziaria italiana non può riesaminare nel merito le ragioni cautelari alla base del provvedimento emesso dallo Stato estero. Il suo controllo è limitato agli aspetti formali e al rispetto dei diritti fondamentali.

Cosa accade se una persona è richiesta in consegna da due diversi Stati membri dell’UE?
In caso di concorso di richieste, la Corte di Appello deve decidere quale dei mandati di arresto eseguire. La legge prevede specifici criteri per questa scelta, che deve essere effettuata nella fase decisionale e non in quella esecutiva. La decisione deve considerare vari fattori, come la gravità dei reati e il luogo in cui sono stati commessi.

Per contestare la scelta tra due mandati di arresto concorrenti, è sufficiente segnalarne l’esistenza?
No. Secondo la sentenza, non basta indicare la presenza di più richieste. Il ricorrente deve anche dimostrare di avere un interesse specifico e concreto a che venga data prevalenza a un mandato piuttosto che a un altro, spiegando quale vantaggio pratico gli deriverebbe da tale scelta. In mancanza, il motivo di ricorso viene dichiarato inammissibile per carenza di interesse.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati