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Mandato ad impugnare: quando non serve quello specifico

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza di inammissibilità, chiarendo che il mandato ad impugnare specifico, introdotto dalla Riforma Cartabia, è richiesto solo se l’imputato è stato formalmente dichiarato assente nel precedente grado di giudizio. In assenza di tale dichiarazione formale, l’appello presentato dal difensore con mandato precedente è valido.

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Pubblicato il 22 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Mandato ad Impugnare e Riforma Cartabia: La Cassazione Chiarisce

La Riforma Cartabia ha introdotto nuove e stringenti regole procedurali, tra cui quelle relative al mandato ad impugnare. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 21949/2024, offre un chiarimento fondamentale sull’applicazione dell’art. 581, comma 1-quater, del codice di procedura penale, specificando quando è necessario un mandato specifico rilasciato dopo la sentenza.

I Fatti del Caso: Un Appello Respins

Il caso ha origine da una condanna in primo grado emessa dal Tribunale di Bologna. Il difensore dell’imputato presentava appello, ma la Corte di appello di Bologna dichiarava l’impugnazione inammissibile. La ragione? La mancata presentazione di uno specifico mandato ad impugnare rilasciato dall’imputato dopo la pronuncia della sentenza di primo grado, come previsto dalla nuova normativa per i processi svolti in assenza.

Contro tale decisione, il difensore ha proposto ricorso per Cassazione, sostenendo un’errata applicazione della legge. L’argomentazione principale era che l’imputato, nel corso del giudizio di primo grado, era stato considerato “come presente” e non vi era stata alcuna formale dichiarazione di assenza. Pertanto, la norma che impone il mandato specifico non avrebbe dovuto trovare applicazione.

La Decisione della Cassazione sul mandato ad impugnare

La Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando l’ordinanza di inammissibilità e rinviando gli atti alla Corte di appello per la prosecuzione del giudizio. La Corte ha colto l’occasione per delineare con precisione l’ambito applicativo della nuova disposizione.

Le Motivazioni della Decisione

Il cuore della sentenza risiede nell’interpretazione della ratio della riforma. I nuovi commi 1-ter e 1-quater dell’art. 581 c.p.p. sono stati introdotti per un obiettivo preciso: garantire che l’imputato giudicato in assenza sia effettivamente a conoscenza della sentenza e della volontà di impugnarla. Questo serve a scongiurare il rischio di impugnazioni svolte “ad insaputa” dell’interessato e a ridurre le nullità delle notificazioni.

La Corte Suprema ha stabilito un punto fermo: l’obbligo di depositare uno specifico mandato ad impugnare, rilasciato dopo la sentenza, si applica esclusivamente all’imputato “rispetto al quale si è proceduto in assenza”. Ciò presuppone che, nel precedente grado di giudizio, vi sia stata una “formale dichiarazione di assenza” da parte del giudice.

Nel caso di specie, questa dichiarazione formale mancava. L’imputato era stato considerato “come presente”, una situazione giuridicamente distinta dall’assenza formalmente dichiarata. Di conseguenza, la Corte di appello ha errato nel richiedere il mandato specifico, applicando una condizione di ammissibilità non prevista per la situazione concreta.

Conclusioni

Questa pronuncia della Cassazione è di fondamentale importanza pratica. Essa chiarisce che le nuove e più rigorose condizioni di ammissibilità dell’appello, introdotte per tutelare l’imputato assente, non possono essere estese in via analogica a situazioni diverse.

In sintesi, il principio è chiaro: senza una formale dichiarazione di assenza nel giudizio precedente, l’appello proposto dal difensore, munito di un mandato conferito anche in precedenza, è pienamente ammissibile. La decisione riafferma un corretto bilanciamento tra le esigenze di efficienza processuale e la garanzia del diritto di difesa, impedendo che un’interpretazione eccessivamente formalistica delle nuove norme possa limitare ingiustificatamente l’accesso al secondo grado di giudizio.

Quando è necessario presentare un mandato ad impugnare specifico, rilasciato dopo la sentenza?
Secondo la Corte di Cassazione, tale obbligo sussiste solo ed esclusivamente nel caso in cui l’imputato sia stato formalmente dichiarato assente nel grado di giudizio precedente. In tutti gli altri casi, non è richiesto.

Perché la Corte di Appello aveva dichiarato l’appello inammissibile?
La Corte di Appello aveva erroneamente ritenuto applicabile la norma sul mandato ad impugnare specifico (art. 581, comma 1-quater, c.p.p.), senza considerare che nel caso di specie mancava una formale dichiarazione di assenza dell’imputato nel processo di primo grado.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione?
La Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza di inammissibilità e ha trasmesso gli atti alla Corte di Appello di Bologna affinché proceda con l’esame nel merito dell’appello, riconoscendo la validità dell’impugnazione presentata dal difensore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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