LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Mancanza di querela: Cassazione annulla sentenza

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza della Corte d’Appello che aveva erroneamente dichiarato inammissibile un ricorso per un presunto vizio di forma (mancanza di firma digitale). Pur riconoscendo la validità formale dell’atto, la Suprema Corte ha rilevato una questione più assorbente: la sopravvenuta mancanza di querela. A seguito della Riforma Cartabia (D.Lgs. 150/2022), il reato per cui si procedeva è diventato procedibile solo su querela di parte. Poiché tale querela non era presente agli atti, i giudici hanno annullato la sentenza senza rinvio, dichiarando l’improcedibilità dell’azione penale.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 14 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Mancanza di querela: come la Riforma Cartabia può annullare una condanna

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 18559/2024) illumina l’impatto significativo della Riforma Cartabia sulla procedibilità di alcuni reati. Il caso, inizialmente incentrato su un presunto vizio di forma digitale, si è risolto con un annullamento definitivo della sentenza per una ragione sostanziale: la mancanza di querela. Questa decisione sottolinea come una modifica legislativa possa cambiare radicalmente le sorti di un processo penale già in corso.

I Fatti del Caso: un Appello Dichiarato Inammissibile

La vicenda trae origine da una decisione della Corte di Appello di Bologna, la quale aveva dichiarato inammissibile l’appello presentato dal difensore di un imputato. Secondo i giudici di secondo grado, l’atto di impugnazione, depositato telematicamente tramite Posta Elettronica Certificata (PEC), era privo della necessaria sottoscrizione digitale.

Contro questa pronuncia, il difensore ha proposto ricorso in Cassazione, sostenendo che la Corte territoriale avesse commesso un errore di valutazione. La difesa ha infatti evidenziato che l’atto era stato ritualmente depositato e sottoscritto con una firma digitale in formato CAdES (file con estensione “.p7m”), come comprovato dalla ricevuta di deposito allegata al ricorso stesso.

L’Analisi della Corte e il Riconoscimento dell’Errore Formale

La Corte di Cassazione ha esaminato gli atti e ha dato pienamente ragione alla difesa. La doglianza è stata ritenuta fondata, poiché, contrariamente a quanto affermato dalla Corte di Appello, l’atto di impugnazione risultava correttamente depositato e sottoscritto digitalmente secondo le norme vigenti.

Tuttavia, l’analisi dei giudici non si è fermata a questa correzione formale. La Corte ha proceduto d’ufficio a rilevare una questione ben più radicale e decisiva per l’esito del giudizio.

Le Motivazioni: la sopravvenuta mancanza di querela

Il cuore della decisione risiede nell’applicazione di una novità legislativa di grande portata: il Decreto Legislativo n. 150/2022, meglio noto come Riforma Cartabia. Con l’entrata in vigore di tale decreto (dal 30 dicembre 2022), il reato per il quale l’imputato era stato processato è stato modificato, diventando procedibile solo a querela della persona offesa. Prima della riforma, l’azione penale per quel reato poteva essere avviata d’ufficio dalla Procura.

La Corte ha applicato il principio secondo cui la nuova disciplina, più favorevole all’imputato, si estende anche ai processi già in corso, in virtù della norma transitoria contenuta nell’articolo 85 dello stesso decreto. Di conseguenza, i giudici hanno verificato la presenza agli atti della querela, condizione ormai indispensabile per poter proseguire l’azione penale. Constatata l’assenza di tale atto, il processo non poteva più continuare.

Le Conclusioni: Annullamento Senza Rinvio per Improcedibilità

Sulla base di queste considerazioni, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza impugnata senza rinvio. Questa formula significa che la decisione è definitiva e il caso è chiuso. La ragione non è l’innocenza dell’imputato nel merito, ma l’impossibilità giuridica di proseguire l’azione penale a causa della mancanza di querela, una condizione di procedibilità divenuta essenziale per effetto della nuova legge. La sentenza dimostra in modo esemplare come le riforme legislative possano incidere direttamente sui procedimenti pendenti, portando anche a esiti di proscioglimento per motivi procedurali.

Cosa succede se un appello viene erroneamente dichiarato inammissibile per un vizio di forma inesistente?
La Corte di Cassazione può riconoscere l’errore e annullare la decisione di inammissibilità. In questo caso, ha accertato che l’appello era stato correttamente depositato con firma digitale, contrariamente a quanto ritenuto dal giudice di secondo grado.

In che modo una nuova legge che introduce la necessità di una querela influisce sui processi già avviati?
Secondo la sentenza, la nuova disciplina si applica anche ai giudizi in corso. Se la legge (in questo caso la Riforma Cartabia) trasforma un reato da procedibile d’ufficio a procedibile a querela, e tale querela non è presente agli atti, l’azione penale deve essere interrotta per improcedibilità.

Cosa significa in pratica ‘annullamento senza rinvio per mancanza di querela’?
Significa che la Corte di Cassazione ha chiuso definitivamente il caso, cancellando la sentenza precedente. Il processo non viene inviato a un altro giudice per un nuovo esame perché manca una condizione fondamentale per poter procedere penalmente, ovvero la volontà della persona offesa di perseguire il responsabile del reato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati