LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Lottizzazione abusiva: confisca anche con reato prescritto

La Corte di Cassazione ha confermato la confisca di alcuni terreni oggetto di lottizzazione abusiva, nonostante il reato fosse stato dichiarato estinto per prescrizione. Il caso riguardava l’acquisto di piccole porzioni di un terreno agricolo, successivamente frazionato e trasformato con recinzioni e manufatti a scopo residenziale senza autorizzazioni. La Suprema Corte ha ritenuto i ricorsi inammissibili, sottolineando che la condotta degli acquirenti, anche se non concertata fin dall’inizio con il venditore, ha inequivocabilmente realizzato una trasformazione urbanistica illegale. La confisca, in questo contesto, non è una pena ma una sanzione amministrativa necessaria per ripristinare l’ordine urbanistico violato.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 2 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale

Lottizzazione abusiva: la Confisca dei Terreni Resta Valida Anche con Reato Prescritto

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 26522 del 2024, ha ribadito un principio fondamentale in materia di urbanistica: la lottizzazione abusiva di terreni comporta la confisca degli stessi, anche qualora il reato sia dichiarato estinto per prescrizione. Questa decisione sottolinea la natura della confisca non come pena accessoria, ma come strumento essenziale per ripristinare l’ordine urbanistico violato, tutelando il corretto governo del territorio.

I Fatti: la Trasformazione di un Terreno Agricolo

Il caso ha origine dalla condotta di due soggetti che avevano acquistato piccole porzioni di un più ampio terreno agricolo in Sardegna, originariamente di proprietà di un’unica persona. Tra il 2012 e il 2013, il terreno originario era stato frazionato catastalmente e venduto a tre diversi acquirenti, inclusi i due ricorrenti.

Successivamente, sui lotti di dimensioni molto inferiori al minimo richiesto per l’edificazione in zona agricola (rispettivamente 900 mq e 821 mq contro i 10.000 mq previsti), erano state realizzate diverse opere: una recinzione con blocchi di cemento alta circa due metri, cancelli carrabili, allacci alle reti elettrica e idrica, e la costruzione di manufatti destinati in parte a ricovero animali e in parte a finalità residenziali. Il tutto avveniva in assenza dei necessari permessi di costruire e dell’autorizzazione paesaggistica, essendo l’area soggetta a vincolo.

Il Percorso Giudiziario: dalla Condanna alla Prescrizione

In primo grado, il Tribunale aveva condannato gli imputati per i reati di lottizzazione abusiva e per le violazioni paesaggistiche, ordinando la confisca dei terreni.

Successivamente, la Corte di Appello, pur confermando la sussistenza dei reati, ne dichiarava l’estinzione per intervenuta prescrizione. Tuttavia, la Corte territoriale confermava integralmente la statuizione relativa alla confisca dei terreni, ritenendola una sanzione obbligatoria con finalità ripristinatorie.

Contro questa decisione, gli imputati proponevano ricorso in Cassazione, contestando la configurabilità del concorso di persone nel reato, la natura abusiva delle opere e la loro destinazione d’uso.

Le Motivazioni della Cassazione sulla lottizzazione abusiva

La Suprema Corte ha dichiarato i ricorsi inammissibili per manifesta infondatezza, avallando pienamente il ragionamento dei giudici di merito. Gli Ermellini hanno evidenziato come la condotta lottizzatoria fosse chiaramente desumibile da una serie di elementi oggettivi e concordanti:

1. Frazionamento e vendita: La divisione di un unico terreno in lotti molto piccoli, inadatti a un’effettiva coltivazione agricola, e la loro vendita a soggetti diversi in un arco temporale ristretto costituiva il primo indizio della finalità edificatoria.
2. Opere di urbanizzazione: La realizzazione di una recinzione unitaria, l’apertura di accessi carrabili e l’allaccio ai servizi essenziali (luce e acqua) sono state considerate opere tipiche di un piano di urbanizzazione, volte a preparare il terreno per un insediamento residenziale.
3. Natura degli acquirenti: La mancanza della qualifica di coltivatori diretti o imprenditori agricoli in capo agli acquirenti rafforzava ulteriormente la tesi che lo scopo non fosse agricolo, ma edificatorio.

La Corte ha specificato che per configurare la lottizzazione abusiva non è necessario dimostrare un accordo preventivo tra tutti i soggetti coinvolti, ma è sufficiente che le azioni poste in essere, nel loro complesso, rivelino in modo inequivocabile la volontà di trasformare il territorio in spregio alla pianificazione urbanistica. Anche se gli acquirenti hanno agito su lotti distinti, la loro partecipazione alle operazioni negoziali e alla realizzazione delle opere comuni li rende compartecipi dell’illecito.

Le Conclusioni: l’Imprescindibilità della Confisca Urbanistica

La sentenza ribadisce con forza che la confisca dei terreni abusivamente lottizzati è una misura che sopravvive alla prescrizione del reato. Questo perché la sua funzione non è punire il colpevole, ma eliminare le conseguenze dannose di un illecito che ha compromesso l’assetto del territorio. La confisca, quindi, ha natura di sanzione amministrativa ripristinatoria e si applica per il solo fatto che sia stata accertata la sussistenza di una lottizzazione illegale. La decisione della Cassazione serve da monito: l’ordinato sviluppo del territorio è un bene giuridico che l’ordinamento tutela con strumenti incisivi, capaci di operare anche quando il tempo ha estinto la punibilità penale della condotta.

Quando si configura una lottizzazione abusiva?
Si configura quando un terreno viene frazionato in lotti e trasformato con opere (recinzioni, strade, allacci, manufatti) che, nel loro complesso, indicano chiaramente l’intenzione di creare un insediamento residenziale in violazione degli strumenti urbanistici e senza le necessarie autorizzazioni.

La confisca dei terreni è possibile anche se il reato di lottizzazione abusiva è prescritto?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, la confisca dei terreni lottizzati abusivamente è una sanzione amministrativa con funzione ripristinatoria dell’ordine urbanistico violato, e pertanto viene confermata anche se il reato penale è estinto per prescrizione.

Perché i ricorsi degli imputati sono stati dichiarati inammissibili?
I ricorsi sono stati giudicati manifestamente infondati perché si limitavano a proporre una rilettura alternativa dei fatti già correttamente valutati dai giudici di merito, senza evidenziare vizi logici o giuridici nella motivazione della sentenza impugnata. La Corte ha ritenuto che la prova della lottizzazione emergesse chiaramente dagli atti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati