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Liquidazione spese patrocinio: la Cassazione corregge

La Corte di Cassazione, con un’ordinanza, ha corretto un proprio errore materiale in una precedente sentenza. Aveva erroneamente liquidato le spese legali di una parte civile ammessa al patrocinio a spese dello Stato, compito che spetta al giudice del merito. L’ordinanza chiarisce che la Cassazione può solo emettere una condanna generica al pagamento in favore dell’Erario, mentre la specifica quantificazione, ovvero la liquidazione spese patrocinio a spese dello Stato, deve essere effettuata dal giudice che ha emesso la sentenza passata in giudicato o dal giudice del rinvio.

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Pubblicato il 17 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Liquidazione Spese Patrocinio a Spese dello Stato: La Cassazione Chiarisce le Competenze

L’ordinanza in esame offre un importante chiarimento sulla corretta procedura per la liquidazione spese patrocinio a spese dello Stato, un tema cruciale che definisce le competenze tra la Corte di Cassazione e i giudici di merito. Con questa decisione, la Suprema Corte ha corretto un proprio errore materiale, riaffermando un principio fondamentale per la tutela del diritto di difesa e la corretta gestione delle finanze pubbliche.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine dalla segnalazione di un ricorrente, il quale ha evidenziato un errore materiale contenuto in una precedente sentenza della Corte di Cassazione. Nello specifico, la Corte, nel decidere il caso, aveva provveduto a quantificare direttamente l’importo delle spese di rappresentanza e difesa sostenute dalla parte civile, che era stata ammessa al patrocinio a spese dello Stato.

Il ricorrente ha fatto notare che tale operazione, ovvero la liquidazione precisa delle spese, non rientrava nelle competenze della Corte di legittimità, ma spettava invece al giudice del merito. La Corte, esaminati gli atti, ha riconosciuto la fondatezza della segnalazione.

La Decisione della Corte sulla Liquidazione Spese Patrocinio a Spese dello Stato

La Corte di Cassazione ha accolto la richiesta di correzione dell’errore materiale. Ha disposto la modifica del dispositivo della sentenza precedente. La vecchia dicitura, che condannava l’imputato al pagamento di una somma specifica (euro 3686,00), è stata sostituita con una formulazione più corretta dal punto di vista procedurale.

La nuova statuizione prevede una condanna generica dell’imputato “alla rifusione delle spese di rappresentanza e difesa sostenute nel presente giudizio dalla parte civile ammessa al patrocinio a spese dello Stato nella misura che sarà liquidata dal Giudice di Pace”.

Le Motivazioni

La Corte ha basato la sua decisione su un consolidato orientamento delle Sezioni Unite (Ordinanza n. 5464 del 2019). Questo principio stabilisce una chiara ripartizione dei compiti: nel giudizio di legittimità, quando una parte civile è ammessa al patrocinio a spese dello Stato, alla Corte di Cassazione compete esclusivamente pronunciare una condanna generica dell’imputato al pagamento di tali spese in favore dell’Erario. Questo significa che la Cassazione stabilisce se le spese sono dovute e chi le deve pagare (l’imputato).

La fase successiva, ovvero la quantificazione esatta dell’importo (la liquidazione), è invece demandata al giudice del rinvio o al giudice che ha emesso la sentenza divenuta definitiva. Sarà quest’ultimo, tramite l’emissione di un apposito decreto di pagamento, a determinare l’ammontare preciso delle spese, seguendo le procedure previste dal Testo Unico sulle spese di giustizia (artt. 82 e 83 del d.P.R. 115/2002).

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un confine procedurale netto e invalicabile. La liquidazione spese patrocinio a spese dello Stato è un’attività che richiede una valutazione di merito, estranea alle funzioni della Corte di Cassazione, che è giudice di sola legittimità. La decisione assicura che il calcolo delle spese sia effettuato dall’organo giudiziario più appropriato, garantendo coerenza e rispetto delle norme procedurali. Per gli operatori del diritto, ciò rappresenta una conferma della necessità di distinguere tra la condanna generica alle spese e la loro effettiva liquidazione, due momenti distinti e affidati a giudici diversi.

Chi è competente a liquidare le spese legali per una parte ammessa al patrocinio a spese dello Stato in un giudizio di Cassazione?
La competenza per la liquidazione, ovvero la quantificazione dell’importo esatto, spetta al giudice del rinvio o a quello che ha pronunciato la sentenza passata in giudicato. La Corte di Cassazione si limita a emettere una condanna generica al pagamento in favore dell’Erario.

Cosa fa la Corte di Cassazione se si accorge di aver liquidato direttamente le spese per errore?
Procede alla correzione dell’errore materiale attraverso un’apposita ordinanza, modificando il dispositivo della sentenza errata per renderlo conforme alla corretta procedura, senza necessità di un nuovo giudizio.

Qual è il fondamento normativo che regola la ripartizione di competenze tra Cassazione e giudice di merito in questa materia?
Il principio si basa sull’interpretazione combinata degli articoli 541 del codice di procedura penale e degli articoli 82, 83 e 110 del d.P.R. n. 115/2002 (Testo Unico sulle Spese di Giustizia), come chiarito da un’importante ordinanza delle Sezioni Unite.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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