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Liberazione anticipata: la Cassazione chiarisce la norma

Un condannato ha richiesto l’applicazione immediata degli sconti di pena per la liberazione anticipata, basandosi su una nuova normativa. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, chiarendo che la legge ha solo una funzione informativa e di ‘indicazione virtuale’. La concessione effettiva della liberazione anticipata rimane subordinata al completamento dei semestri di detenzione e alla valutazione del Magistrato di Sorveglianza, senza alcuna anticipazione del beneficio.

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Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Liberazione Anticipata: la Cassazione Fa Chiarezza sulla Nuova Norma

Con la recente sentenza n. 15819 del 2025, la Corte di Cassazione ha fornito un’interpretazione cruciale riguardo la nuova disciplina sulla liberazione anticipata. La decisione chiarisce che le modifiche legislative del 2024 non hanno lo scopo di anticipare la concessione degli sconti di pena, ma piuttosto di fornire una visione prospettica della durata della detenzione, senza alterare i presupposti per l’ottenimento del beneficio.

I Fatti del Caso

Un condannato si era rivolto al Tribunale di Chieti, in qualità di giudice dell’esecuzione, per ottenere l’applicazione immediata delle detrazioni di pena previste per la liberazione anticipata. La sua richiesta si fondava sull’introduzione dell’art. 656, comma 10-bis, del codice di procedura penale. L’obiettivo del ricorrente era di vedersi riconosciute in anticipo le riduzioni di pena per poter accedere più rapidamente a misure alternative, come l’affidamento in prova al servizio sociale.

Il Tribunale ha respinto l’istanza, sostenendo che la nuova norma non modifica la competenza del Magistrato di Sorveglianza né i tempi di concessione del beneficio. Secondo il giudice dell’esecuzione, la legge si limita a introdurre una sorta di ‘indicazione virtuale’ nel provvedimento del Pubblico Ministero, senza un’effettiva attribuzione anticipata dello sconto di pena. Contro questa decisione, il condannato ha proposto ricorso per cassazione, lamentando una violazione di legge.

La Nuova Norma sulla Liberazione Anticipata e la sua Funzione

La controversia nasce dall’interpretazione di una modifica legislativa introdotta nel 2024. Questa novità prevede che, nel provvedimento di esecuzione della pena, il Pubblico Ministero indichi la potenziale incidenza della liberazione anticipata sull’entità complessiva della pena da scontare.

Il ricorrente interpretava questa disposizione come un diritto a ottenere subito il calcolo e l’applicazione degli sconti, anche per i periodi di detenzione futuri. La Corte di Cassazione, tuttavia, ha sposato una lettura completamente diversa, in linea con un suo precedente orientamento (sentenza n. 44020 del 2024).

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso infondato, confermando la decisione del Tribunale. Secondo i giudici di legittimità, la finalità della nuova norma non è quella di ‘anticipare’ la concessione delle detrazioni di pena.

Il beneficio della liberazione anticipata, come previsto dall’art. 54 dell’ordinamento penitenziario, è logicamente e giuridicamente subordinato a due condizioni imprescindibili:

1. Aver scontato ‘effettivamente’ un semestre di privazione della libertà.
2. Aver dato prova, durante tale periodo, di concreta partecipazione all’opera di rieducazione.

La Corte ha specificato che la modifica legislativa ha uno scopo diverso: ‘inquadrare sin dall’inizio’ la portata delle possibili detrazioni. In pratica, si tratta di uno strumento informativo che serve ad agevolare il calcolo prospettico della fine pena e, potenzialmente, a incentivare l’adesione del detenuto al programma rieducativo, mostrandogli un traguardo più vicino.

Non vi è, quindi, alcuna ‘anticipazione’ reale del beneficio. La norma introduce un calcolo previsionale, una ‘indicazione virtuale’, ma non altera la sostanza: la liberazione anticipata matura e viene concessa solo dopo che il semestre di pena è stato interamente scontato e la buona condotta è stata positivamente valutata dal Magistrato di Sorveglianza.

Conclusioni

La sentenza della Corte di Cassazione stabilisce un principio chiaro e inequivocabile: la nuova disposizione sull’indicazione della liberazione anticipata nell’ordine di esecuzione ha una valenza puramente programmatica e informativa. Non conferisce al condannato il diritto di ottenere sconti di pena in anticipo rispetto alla loro effettiva maturazione. La competenza a decidere e concedere il beneficio resta saldamente nelle mani del Magistrato di Sorveglianza, che dovrà continuare a valutare i presupposti semestre per semestre. Questa interpretazione preserva la natura premiale del beneficio, legandolo indissolubilmente al comportamento tenuto dal detenuto durante l’esecuzione della pena.

La nuova legge sulla liberazione anticipata permette di ottenere uno sconto di pena prima di aver scontato il relativo semestre?
No, la Cassazione ha chiarito che nessuna ‘anticipazione’ delle detrazioni di pena è stata introdotta. Il beneficio matura solo dopo che il semestre di detenzione è stato effettivamente scontato.

Qual è lo scopo della nuova indicazione sulla liberazione anticipata nel provvedimento di esecuzione?
Lo scopo è quello di ‘inquadrare sin dall’inizio’ l’esatta portata delle possibili detrazioni, fornendo una sorta di ‘indicazione virtuale’ per agevolare il calcolo e promuovere l’adesione del detenuto al programma rieducativo.

Chi è competente a concedere effettivamente la liberazione anticipata?
La competenza per l’effettiva concessione della liberazione anticipata rimane esclusivamente in capo al Magistrato di Sorveglianza, che valuta la prova di partecipazione all’opera di rieducazione fornita dal condannato durante il periodo di pena scontato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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