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Liberazione anticipata: a chi spetta la decisione?

La Corte di Cassazione risolve un conflitto di competenza tra Giudice per le indagini preliminari e Magistrato di sorveglianza, stabilendo che quest’ultimo è l’organo competente a decidere sulla richiesta di liberazione anticipata anche quando la pena detentiva è stata sostituita con il lavoro di pubblica utilità. La decisione si fonda sull’interpretazione letterale della normativa vigente, che prevale su ogni altra considerazione di opportunità.

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Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Liberazione Anticipata e Pene Sostitutive: La Cassazione Fa Chiarezza sulla Competenza

Con la sentenza n. 34652 del 2025, la Corte di Cassazione interviene per risolvere un’importante questione procedurale: a chi spetta decidere sulla richiesta di liberazione anticipata quando la pena detentiva è stata convertita in una sanzione sostitutiva come il lavoro di pubblica utilità? La pronuncia conferma un orientamento chiaro, fondato sul dato testuale della legge, e fornisce un punto di riferimento fondamentale per operatori del diritto e cittadini.

I Fatti del Caso: un Conflitto tra Giudici

La vicenda trae origine dalla condanna di un individuo alla pena di due anni e otto mesi di reclusione, immediatamente sostituita con la sanzione del lavoro di pubblica utilità. Successivamente, il condannato ha presentato un’istanza al Magistrato di sorveglianza di Bologna per ottenere il beneficio della liberazione anticipata sui semestri di pena già scontati.

Il Magistrato di sorveglianza, pur illustrando le proprie ragioni sistemiche che avrebbero favorito una competenza del giudice dell’esecuzione, si è dichiarato incompetente, trasmettendo gli atti al Giudice per le indagini preliminari (GIP) di Bologna. A sua volta, il GIP, richiamando precedenti pronunce della stessa Cassazione, ha sollevato un conflitto negativo di competenza, rimettendo la decisione finale alla Suprema Corte.

La Competenza sulla Liberazione Anticipata: La Decisione della Corte

La Corte di Cassazione, chiamata a dirimere il conflitto, ha dichiarato la competenza del Magistrato di sorveglianza di Bologna. La decisione si allinea a precedenti sentenze, ribadendo un principio cardine dell’interpretazione giuridica: la prevalenza del dato normativo letterale.

Secondo i giudici di legittimità, la questione è risolta in modo inequivocabile dalla legge stessa. Nonostante le argomentazioni del Magistrato di sorveglianza circa l’opportunità di concentrare tutte le decisioni relative all’esecuzione della pena in capo a un unico giudice, tali considerazioni non possono superare una disposizione di legge chiara e precisa.

Le Motivazioni

La Corte fonda la propria decisione sull’articolo 69-bis della legge sull’ordinamento penitenziario (L. 354/1975). Questa norma, recentemente modificata, stabilisce espressamente al comma 4 che «il provvedimento che concede o nega il riconoscimento del beneficio è adottato dal magistrato di sorveglianza». Inoltre, il comma 5 prevede che contro tale provvedimento si possa proporre reclamo al tribunale di sorveglianza.

Questo dato testuale, secondo la Cassazione, è insuperabile. Le esigenze di coerenza sistematica o di concentrazione delle competenze, pur comprensibili, non possono prevalere su una scelta legislativa così esplicita. La Corte ribadisce che il beneficio della liberazione anticipata è applicabile anche alle pene sostitutive, come il lavoro di pubblica utilità, e la competenza a decidere in merito spetta, senza alcun dubbio, al Magistrato di sorveglianza.

Le Conclusioni

La sentenza consolida un orientamento giurisprudenziale chiaro, offrendo certezza giuridica in un ambito delicato come quello dell’esecuzione penale. Viene affermato che, indipendentemente dalla natura della sanzione in esecuzione (detentiva o sostitutiva), l’organo deputato a valutare i presupposti per la concessione della liberazione anticipata è e rimane il Magistrato di sorveglianza. Questa decisione garantisce un’applicazione uniforme della legge su tutto il territorio nazionale e chiarisce definitivamente a quale autorità giudiziaria il condannato debba rivolgere la propria istanza per ottenere il beneficio.

Chi è il giudice competente a decidere sulla liberazione anticipata quando la pena detentiva è stata sostituita con il lavoro di pubblica utilità?
Secondo la Corte di Cassazione, il giudice competente a decidere sulla richiesta di liberazione anticipata è sempre il Magistrato di sorveglianza, anche nel caso in cui la pena originaria sia stata convertita in una sanzione sostitutiva come il lavoro di pubblica utilità.

Perché la Corte di Cassazione ha attribuito la competenza al Magistrato di sorveglianza?
La decisione si basa sull’interpretazione letterale dell’art. 69-bis della legge sull’ordinamento penitenziario, il quale indica espressamente e in modo inequivocabile il Magistrato di sorveglianza come l’autorità che adotta il provvedimento di concessione o diniego del beneficio.

Le argomentazioni sull’opportunità di concentrare le decisioni presso il giudice dell’esecuzione hanno avuto un peso nella decisione?
No. La Corte ha ritenuto che le considerazioni relative a una maggiore coerenza sistematica o all’opportunità di concentrare la competenza presso il giudice dell’esecuzione non possano prevalere su un dato normativo testuale così chiaro, che assegna specificamente il compito al Magistrato di sorveglianza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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