Legittimo impedimento del difensore: quando la richiesta è troppo generica?
Il legittimo impedimento del difensore rappresenta un principio cardine del diritto processuale, garantendo che l’impossibilità di un avvocato di presenziare a un’udienza per un motivo valido e documentato possa portare al rinvio della stessa. Tuttavia, la richiesta deve soddisfare precisi requisiti di specificità, come chiarito da una recente sentenza della Corte di Cassazione, che ha esaminato il caso di un’istanza di rinvio giudicata troppo generica.
I fatti del caso: la richiesta di rinvio
Durante un’udienza presso il Tribunale di Sorveglianza per la trattazione di una domanda di misura alternativa, un difensore presentava un’istanza di rinvio. La motivazione addotta era un concomitante e inderogabile impegno professionale. Nonostante la richiesta fosse documentata, il Tribunale decideva di respingerla.
Contro questa decisione, l’avvocato proponeva ricorso per cassazione, sostenendo che l’impedimento fosse stato adeguatamente provato e che il Tribunale non avesse considerato l’importanza del procedimento concomitante, che rendeva impossibile la nomina di un sostituto.
La disciplina del legittimo impedimento del difensore
La Suprema Corte, prima di entrare nel merito della questione, ha confermato un punto fondamentale: la disciplina del rinvio per legittimo impedimento del difensore è pienamente applicabile anche nelle udienze che trattano la concessione di misure alternative alla detenzione. Questo significa che anche in questo contesto, l’avvocato ha il diritto di chiedere un rinvio se dimostra di avere un valido e improrogabile impegno.
Il problema, tuttavia, non risiedeva nell’applicabilità della norma, ma nel modo in cui la richiesta era stata formulata.
Le motivazioni della Corte: la genericità dell’istanza
La Cassazione ha ritenuto il ricorso infondato, confermando la decisione del Tribunale di Sorveglianza. La ragione del rigetto risiede nella “genericità” dell’istanza presentata dal difensore. Secondo i giudici di legittimità, la richiesta non forniva elementi sufficienti per una corretta valutazione.
Nello specifico, la documentazione prodotta non specificava:
* I soggetti assistiti nel diverso procedimento.
* Il tipo esatto di attività programmata nell’udienza concomitante.
Questa mancanza di dettagli ha impedito al giudice di compiere una valutazione comparativa essenziale: stabilire quale dei due impegni professionali fosse prioritario. Il giudice, infatti, non è stato messo nelle condizioni di capire se l’altro impegno fosse realmente così rilevante da non consentire la nomina di un sostituto per l’udienza da rinviare.
La Corte ha sottolineato che la decisione del Tribunale, basata su questa constatazione di genericità, è congrua e non può essere rivalutata in sede di legittimità.
Conclusioni: l’onere della specificità
La sentenza in esame offre un’importante lezione pratica per ogni difensore. Quando si avanza un’istanza di rinvio per legittimo impedimento, non è sufficiente attestare l’esistenza di un altro impegno professionale. È indispensabile fornire al giudice tutti gli elementi specifici che gli permettano di comprendere la natura, l’importanza e l’improrogabilità dell’impegno concomitante. Solo una richiesta dettagliata e completa può consentire una valutazione ponderata e, di conseguenza, avere probabilità di essere accolta.
È possibile chiedere un rinvio per legittimo impedimento dell’avvocato in un’udienza per la concessione di misure alternative?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che la disciplina sul rinvio per legittimo impedimento del difensore si applica pienamente anche in questa tipologia di procedimenti.
Perché la richiesta di rinvio del difensore è stata respinta in questo caso?
La richiesta è stata respinta perché considerata generica. Il difensore non ha specificato né i soggetti assistiti nell’altro procedimento, né il tipo di attività che avrebbe dovuto svolgere, impedendo così al giudice di valutare quale impegno fosse prioritario.
Cosa deve contenere una richiesta di rinvio per essere considerata valida?
Deve contenere elementi specifici e dettagliati che mettano il giudice in condizione di valutare la concretezza, la serietà e la priorità dell’impegno professionale concomitante, dimostrando perché non sia possibile nominare un sostituto.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 1 Num. 26011 Anno 2025
In nome del Popolo Italiano
Penale Sent. Sez. 1 Num. 26011 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 23/04/2025
PRIMA SEZIONE PENALE
NOME COGNOME
Sent. n. sez. 1437/2025
CC – 23/04/2025
– Relatore –
NOME COGNOME
ha pronunciato la seguente
sul ricorso proposto da:
avverso l’ordinanza del 03/10/2024 del TRIB. SORVEGLIANZA di Catanzaro;
vista la requisitoria del Sost. Procuratore Generale NOME COGNOME che ha concluso per il rigetto del ricorso;
RITENUTO IN FATTO
In sede di trattazione dell’udienza il Tribunale ha respinto una istanza di rinvio della difesa motivata in riferimento ad un concomitante impegno professionale.
Avverso detta ordinanza ha proposto ricorso per cassazione – a mezzo del difensore – COGNOME NOME. Il ricorso deduce vizio del procedimento.
Secondo la difesa il legittimo impedimento del difensore era congruamente documentato e il Tribunale non ha tenuto conto del particolare rilievo del procedimento concomitante, che impediva la nomina di un sostituto per tale udienza.
CONSIDERATO IN DIRITTO
Il ricorso Ł infondato.
Non vi Ł dubbio alcuno circa l’applicabilità – in sede di trattazione delle domande di concessione di misure alternative – della disciplina del rinvio per legittimo impedimento del difensore.
Tuttavia nel caso concreto la decisione di rigetto dell’istanza difensiva Ł immune da vizi, atteso che il Tribunale ne ha constatato la genericità (non vengono specificati i soggetti assistiti nel diverso procedimento e non viene indicato il tipo di attività programmata nella udienza concomitante) in un modo che appare congruo e non rivalutabile nella presente sede di legittimità.Il giudice procedente, infatti, non Ł stato posto in condizione di valutare quale fosse – in concreto – l’impegno prioritario.
Al rigetto del ricorso segue ex lege la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali.
P.Q.M.
Rigetta il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali. Così Ł deciso, 23/04/2025
Il Consigliere estensore COGNOME
Il Presidente NOME COGNOME