Udienza Scritta in Cassazione: il Legittimo Impedimento del Difensore non Vale
Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha affrontato una questione procedurale di grande rilevanza, specialmente alla luce delle normative emergenziali introdotte per la pandemia. Il caso riguarda il legittimo impedimento del difensore in un giudizio di cassazione celebrato con rito cartolare, ovvero scritto. La decisione chiarisce i confini applicativi di questo istituto, confermando un orientamento rigoroso che privilegia il rispetto delle forme processuali.
I Fatti del Caso
La vicenda trae origine dal ricorso presentato avverso una sentenza della Corte di Appello. Il difensore dell’imputato aveva sollevato la nullità della sentenza, lamentando la violazione delle norme sul legittimo impedimento a comparire. In particolare, il giudizio dinanzi alla Suprema Corte era stato fissato secondo la modalità del contraddittorio cartolare, una procedura che non prevede la discussione orale ma si basa sullo scambio di atti scritti. Questo rito era stato introdotto dalla disciplina emergenziale per il contenimento della pandemia da Covid-19.
Il difensore aveva presentato un’istanza per legittimo impedimento, chiedendo il rinvio dell’udienza. Tuttavia, non aveva formulato una tempestiva e separata richiesta di trattazione orale, come invece richiesto dalle norme speciali.
La Decisione sul Legittimo Impedimento in Cassazione
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato e, di conseguenza, inammissibile. Secondo i giudici, nel contesto di un giudizio di cassazione che si svolge con contraddittorio cartolare, la normativa sul legittimo impedimento a comparire (art. 420-ter cod. proc. pen.) non trova applicazione. Questa conclusione si basa su un presupposto logico e giuridico molto chiaro: se la presenza fisica del difensore non è richiesta, non può sussistere un impedimento alla sua comparizione personale.
La distinzione tra trattazione orale e scritta
La Corte ha inoltre precisato un punto fondamentale: l’istanza di rinvio per legittimo impedimento, anche se presentata nei termini di legge (quindici giorni prima dell’udienza), non può essere interpretata come una richiesta implicita di trattazione orale. La volontà di discutere oralmente la causa deve essere manifestata in modo esplicito e autonomo. In assenza di tale richiesta, il rito rimane cartolare e le relative regole procedurali si applicano pienamente.
Le motivazioni
La motivazione della Suprema Corte si fonda su un’interpretazione rigorosa delle norme processuali, in particolare quelle introdotte durante l’emergenza sanitaria. Il legislatore, nel prevedere il rito cartolare come modalità standard per i giudizi di cassazione, ha inteso semplificare e accelerare le procedure, rendendo la presenza fisica delle parti un’eccezione da richiedere esplicitamente.
L’articolo 420-ter del codice di procedura penale, che disciplina il legittimo impedimento, è concepito per le udienze che richiedono la comparizione fisica dell’imputato o del suo difensore. Quando il contraddittorio si svolge interamente per iscritto, viene meno il presupposto stesso dell’istituto: l’impossibilità di essere fisicamente presenti. Di conseguenza, invocare un impedimento a ‘comparire’ in un’udienza dove non si deve comparire è un controsenso giuridico. La Corte, richiamando precedenti conformi, ha ribadito che la richiesta di trattazione orale è un onere della parte interessata, non un diritto che scaturisce implicitamente da altre istanze.
Le conclusioni
Questa ordinanza consolida un principio chiave per la difesa tecnica nei giudizi di legittimità: la forma è sostanza. Gli avvocati devono prestare la massima attenzione alle modalità di svolgimento del processo e agli oneri procedurali specifici. Pretendere l’applicazione di istituti pensati per il rito orale in un contesto cartolare è un errore che può costare l’inammissibilità del ricorso. La decisione sottolinea l’importanza di formulare richieste chiare ed esplicite, come quella per la trattazione orale, senza fare affidamento su interpretazioni estensive o implicite delle norme. In conclusione, la pronuncia funge da monito sull’importanza del rispetto rigoroso delle forme e dei termini processuali, specialmente quando si opera all’interno di regimi normativi speciali o derogatori.
In un giudizio di Cassazione con trattazione scritta, il legittimo impedimento del difensore è un motivo valido per chiedere il rinvio?
No, la Cassazione ha stabilito che, non essendo prevista la comparizione personale del difensore nella procedura cartolare, la norma sul legittimo impedimento a comparire (art. 420-ter c.p.p.) non si applica.
La richiesta di rinvio per legittimo impedimento può essere considerata come una richiesta implicita di trattazione orale?
No, la Corte ha chiarito che la richiesta di trattazione orale deve essere formulata in modo esplicito e tempestivo. Non può essere desunta implicitamente da un’istanza presentata per altri motivi, come il legittimo impedimento.
Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità del ricorso in questo caso?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro (nel caso specifico, tremila euro) in favore della Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 1627 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 1627 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 18/09/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato a RAGUSA il 12/11/1985
avverso la sentenza del 28/10/2022 della CORTE APPELLO di CATANIA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Visti gli atti e la sentenza impugnata; esaminati i motivi di ricorso.
Rilevato che i motivi sulla nullità della sentenza per violazione degli artt. 420 ter e 23 bis d.l. 137/2020 sono manifestamente infondati.
Ritenuto che, in tema di disciplina emergenziale per il contenimento della pandemia d 19, ove il giudizio di cassazione si svolga con contraddittorio cartolare per l’assenza richiesta di trattazione orale, non trova applicazione la previsione dell’art. 420 pen. in tema di legittimo impedimento a comparire del difensore dell’imputato, non prevista la sua comparizione personale (Sez. 3, n. 32864 del 15/07/2022, C., Rv. 2834
Osservato, altresì, sul punto, che la richiesta di trattazione orale formulata dal dife non può ritenersi implicitamente contenuta nell’istanza di legittimo impedimento del pur se presentata nei quindi giorni liberi antecedenti l’udienza (Sez. 5, n. 37711 de COGNOME Rv. 285170 – 01).
Ritenuto, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la c ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in fa Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese pr della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 18 settembre 2023
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