Legittimo Impedimento dell’Imputato: Quando l’Assenza in Aula è Ingiustificata?
L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre un’importante chiarificazione sul concetto di legittimo impedimento dell’imputato, specificando le condizioni necessarie affinché l’assenza a un’udienza possa essere considerata giustificata. Il caso riguarda un individuo che, pur essendo stato inizialmente detenuto per altra causa, è risultato assente a un’udienza successiva alla sua liberazione, vedendosi rigettare il ricorso basato proprio su tale impedimento.
I Fatti del Caso
Un soggetto, condannato in primo grado dal Tribunale di Pescara per il reato di ricettazione, vedeva la sua condanna confermata dalla Corte di Appello de L’Aquila. Contro quest’ultima sentenza, proponeva ricorso per Cassazione, basando la sua difesa su un unico motivo: il mancato riconoscimento del suo legittimo impedimento a comparire all’udienza di appello, in quanto detenuto per un’altra causa.
L’analisi della cronologia processuale si è rivelata decisiva. Inizialmente, il processo d’appello era stato effettivamente rinviato per consentire la ‘traduzione’, ovvero il trasferimento dell’imputato dal carcere al tribunale. Un’udienza successiva era stata rinviata ancora per legittimo impedimento dello stesso. Tuttavia, all’udienza del 13 maggio 2022, in cui è stata emessa la sentenza di conferma, l’imputato risultava assente ma, come sottolineato dai giudici, era stato nel frattempo liberato.
La Decisione sul Legittimo Impedimento dell’Imputato
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato e, di conseguenza, inammissibile. I giudici supremi hanno evidenziato come la Corte di Appello avesse agito correttamente e con una motivazione logica e priva di vizi. Il diritto di difesa dell’imputato era stato pienamente tutelato nei momenti in cui il suo stato di detenzione costituiva un impedimento reale e attuale. I rinvii concessi in precedenza ne erano la prova.
La Corte ha specificato che il legittimo impedimento dell’imputato deve sussistere al momento dell’udienza per cui si chiede il rinvio. Nel caso di specie, al momento dell’ultima udienza d’appello, la causa dell’impedimento (lo stato di detenzione) era venuta meno. L’imputato era un uomo libero e, pertanto, la sua assenza non poteva più essere giustificata sulla base di quella specifica circostanza.
Le Motivazioni della Corte
Le motivazioni alla base della decisione si fondano su un principio di attualità e causalità. Un impedimento è ‘legittimo’ solo se è attuale e se costituisce la causa diretta dell’impossibilità a comparire. La Corte ha ritenuto che il diritto di difesa fosse stato salvaguardato, poiché i giudici di merito avevano precedentemente disposto rinvii proprio per garantire la presenza dell’imputato detenuto. Una volta cessata la detenzione, cessava anche il relativo impedimento. L’assenza dell’imputato all’udienza finale è stata quindi considerata una sua libera scelta, non una conseguenza di una causa di forza maggiore. Di conseguenza, non vi è stata alcuna violazione del diritto di difesa.
Conclusioni: Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza ribadisce un punto cruciale della procedura penale: il legittimo impedimento non è un diritto astratto, ma una condizione concreta che deve essere provata e, soprattutto, deve essere attuale al momento in cui viene invocata. La decisione chiarisce che la cessazione della causa di impedimento (come la scarcerazione) fa venir meno la giustificazione per l’assenza. Per gli imputati e i loro difensori, ciò significa che è fondamentale comunicare tempestivamente qualsiasi cambiamento nel proprio status che possa influire sulla capacità di partecipare alle udienze, poiché un impedimento passato non può giustificare un’assenza futura.
Che cos’è il ‘legittimo impedimento’ per un imputato?
È una ragione valida e giustificata, come una malattia grave o, come in questo caso, lo stato di detenzione, che impedisce materialmente all’imputato di essere presente a un’udienza e che, se riconosciuta dal giudice, comporta il rinvio della stessa.
Lo stato di detenzione per un’altra causa costituisce sempre un legittimo impedimento?
Sì, lo stato di detenzione per altra causa è riconosciuto come un legittimo impedimento a comparire, tanto che il giudice è tenuto a disporre la traduzione del detenuto o, se impossibile, il rinvio dell’udienza per garantirne il diritto di essere presente.
Perché il ricorso è stato respinto se l’imputato era stato detenuto?
Il ricorso è stato respinto perché, al momento dell’udienza in cui è risultato assente, l’imputato non era più detenuto. La Corte ha stabilito che la causa dell’impedimento deve essere attuale. Poiché era stato liberato, la sua assenza non era più giustificata dalla detenzione, e il suo diritto alla difesa era stato già tutelato con rinvii precedenti quando era effettivamente detenuto.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 2840 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 2840 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 24/10/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME nato il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 02/02/2023 della CORTE APPELLO di L’AQUILA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
NOME impugna la sentenza in data 02/02/2023 della Corte di appello di L’Aquila, che ha confermato la sentenza in data 13/05/2022 del Tribunale di Pescara, che lo aveva condannato per il reato di ricettazione;
Ritenuto che l’unico motivo di ricorso, con cui si censura il mancato riconoscimento del legittimo impedimento dell’imputato a comparire all’udienza di appello perché detenuto per altra causa, risulta manifestamente infondato, in quanto con motivazione esente dai descritti vizi logici, il giudice di merito ha esplicitato le ragioni del suo convincimento (si veda pagin dove si evidenzia che all’udienza del 12.1.2022 il processo veniva rinviato in ragione dello stato di detenzione dell’imputato e per disporre la sua traduzione; che alla successiva udienza del 18/02/2022 veniva rinviata per legittimo impedimento dell’imputato; che alla successiva udienza del 05/0472022 l’imputato era presente e l’udienza veniva rinviata per legittimo impedimento del difensore; che alla successiva udienza del 13/05/2022, l’imputato era assente, ma era stato nel frattempo liberato)) facendo applicazione di corretti argomenti giuridici al fine di escludere una violazione del diritto di difesa dell’imputato, essendo s disposto il rinvio dell’udienza proprio in considerazione dello stato detentivo in cui quest trovava, così da consentire la sua traduzione;
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 24 ottobre 2023 Il Consigliere estensore
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La Presidente