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Legittimo impedimento difensore: udienza da rinviare

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza del Tribunale di sorveglianza che aveva ignorato la richiesta di rinvio per legittimo impedimento difensore. La sentenza chiarisce che tale impedimento, se documentato, impone il rinvio dell’udienza anche nel procedimento di sorveglianza, pena la nullità assoluta dell’atto, a garanzia del diritto di difesa.

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Pubblicato il 22 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Legittimo impedimento difensore: l’udienza va rinviata, lo ribadisce la Cassazione

Il diritto alla difesa è uno dei pilastri del nostro ordinamento giuridico e si manifesta in molteplici garanzie processuali. Tra queste, assume un ruolo cruciale il riconoscimento del legittimo impedimento difensore, ovvero l’impossibilità oggettiva dell’avvocato di presenziare a un’udienza. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato con forza questo principio, chiarendo la sua applicabilità anche nel procedimento di sorveglianza e le gravi conseguenze del suo mancato rispetto.

Il caso: un’istanza di rinvio ignorata

I fatti alla base della decisione riguardano un condannato che, tramite il suo avvocato di fiducia, si era opposto a un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti. Il difensore, trovandosi nell’assoluta impossibilità di partecipare all’udienza fissata davanti al Tribunale di sorveglianza, aveva presentato una tempestiva e documentata istanza di rinvio per legittimo impedimento.

Nonostante ciò, il Tribunale di sorveglianza procedeva ugualmente, rigettando l’opposizione del condannato. Quest’ultimo, ritenendo leso il proprio diritto di difesa, ha presentato ricorso in Cassazione, lamentando proprio la mancata considerazione dell’istanza di rinvio.

Garanzie processuali e legittimo impedimento difensore

Il cuore della questione giuridica verteva sull’applicabilità delle norme sul legittimo impedimento, previste dall’articolo 420-ter, comma 5, del codice di procedura penale, ai procedimenti che si svolgono davanti alla magistratura di sorveglianza. Questi ultimi sono disciplinati dall’articolo 127 c.p.p., che regola i procedimenti in camera di consiglio.

La difesa del ricorrente sosteneva che ignorare l’istanza di rinvio costituisse una violazione di norme processuali stabilite a pena di nullità, con conseguente lesione del diritto di difesa garantito dall’articolo 24 della Costituzione.

La disciplina normativa

La Suprema Corte ha accolto pienamente questa tesi, ricostruendo il quadro normativo. L’articolo 127 c.p.p. prevede esplicitamente che l’udienza debba essere rinviata se sussiste un legittimo impedimento del condannato. Questa disciplina, secondo i giudici, deve essere integrata con quella dell’articolo 420-ter, comma 5, c.p.p. Quest’ultima norma stabilisce che il giudice provvede al rinvio anche in caso di assenza del difensore, quando tale assenza è dovuta ad “assoluta impossibilità a comparire per legittimo impedimento, purché prontamente comunicato”.

La decisione della Corte di Cassazione: le motivazioni

La Corte ha affermato un principio di diritto fondamentale: le garanzie previste per l’imputato devono estendersi integralmente anche al suo difensore. Pertanto, la disciplina dell’udienza nel procedimento di sorveglianza deve essere applicata riconoscendo al rappresentante legale del detenuto tutte le tutele processuali previste per il suo assistito.

Di conseguenza, anche al difensore deve essere garantito il diritto al rinvio dell’udienza laddove sia legittimamente impedito. Nel caso di specie, l’impedimento era stato appositamente documentato e comunicato tempestivamente all’autorità giudiziaria. Averlo ignorato ha integrato una nullità di ordine assoluto, insanabile e rilevabile d’ufficio, che ha viziato l’intera udienza e l’ordinanza emessa.

Le implicazioni pratiche della sentenza: le conclusioni

La sentenza consolida un orientamento giurisprudenziale a tutela del diritto di difesa. Le conclusioni sono chiare: il Tribunale di sorveglianza avrebbe dovuto tenere conto del legittimo impedimento del difensore e disporre il rinvio. Non avendolo fatto, ha causato una nullità assoluta. Per questo motivo, la Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza impugnata, disponendo un rinvio al Tribunale di sorveglianza di Campobasso per un nuovo giudizio che dovrà necessariamente tener conto di questo principio. Questa decisione rafforza la centralità del ruolo del difensore e assicura che le garanzie fondamentali del giusto processo siano rispettate in ogni fase, inclusa quella, delicatissima, dell’esecuzione della pena.

Il legittimo impedimento del difensore è una valida ragione per rinviare un’udienza davanti al Tribunale di sorveglianza?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che la previsione dell’art. 420-ter, comma 5, c.p.p., sul legittimo impedimento, si applica anche al procedimento di sorveglianza, costituendo una causa di rinvio obbligatoria se l’impedimento è assoluto, documentato e comunicato tempestivamente.

Cosa succede se il giudice ignora una richiesta di rinvio per legittimo impedimento del difensore?
Se l’impedimento è stato comunicato tempestivamente e debitamente documentato, ignorare la richiesta dà luogo a una nullità assoluta dell’udienza e dell’ordinanza che ne consegue, poiché viene violato il diritto di difesa.

Quali garanzie processuali sono assicurate al difensore nel procedimento di sorveglianza?
Al difensore devono essere riconosciute tutte le garanzie processuali previste per il suo assistito, incluso il diritto al rinvio dell’udienza in caso di legittimo impedimento, come stabilito dal combinato disposto degli artt. 127 e 420-ter del codice di procedura penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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