Legittimo Impedimento Difensore: Le Condizioni per il Rinvio dell’Udienza secondo la Cassazione
Il legittimo impedimento difensore rappresenta uno strumento fondamentale a tutela del diritto di difesa, ma il suo riconoscimento non è automatico. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ha ribadito con chiarezza quali sono le condizioni ferree che un avvocato deve rispettare per ottenere il rinvio di un’udienza a causa di un impegno professionale concomitante. Analizziamo insieme la decisione per comprendere la sua portata pratica.
Il Caso in Esame: Dalla Condanna al Ricorso per Cassazione
La vicenda trae origine dalla condanna di un imputato per il reato di cui all’art. 493-ter del codice penale, confermata in secondo grado dalla Corte d’Appello di Napoli. L’imputato, tramite il suo legale, ha presentato ricorso per Cassazione, lamentando principalmente il fatto che i giudici d’appello avessero respinto la sua richiesta di rinvio dell’udienza. La richiesta era motivata da un concomitante impegno professionale del difensore, che a suo dire configurava un legittimo impedimento.
La Decisione sul legittimo impedimento difensore
La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su due pilastri: da un lato, la manifesta infondatezza del motivo principale relativo al rigetto dell’istanza di rinvio; dall’altro, la genericità intrinseca degli altri motivi di ricorso. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.
Le Motivazioni: I Requisiti Essenziali e Inderogabili
Il cuore della pronuncia risiede nell’analisi dei requisiti per il legittimo impedimento difensore. La Corte ha richiamato un principio consolidato, sancito dalle Sezioni Unite (sentenza n. 4909 del 2014), secondo cui l’impegno professionale del difensore in un altro procedimento può costituire un legittimo impedimento solo se vengono soddisfatte, cumulativamente, quattro precise condizioni:
1. Tempestività della comunicazione: Il difensore deve comunicare l’impedimento non appena viene a conoscenza della sovrapposizione degli impegni. Questo requisito è cruciale per permettere al giudice di riorganizzare il proprio calendario e non ledere il principio di ragionevole durata del processo. Nel caso di specie, la Corte ha rilevato che questa prima condizione non era stata rispettata.
2. Specificazione delle ragioni: L’avvocato deve indicare specificamente le ragioni che rendono essenziale la sua presenza nell’altro processo, dimostrando che non si tratta di un’attività delegabile.
3. Assenza di un co-difensore: Deve essere rappresentata l’assenza, nel diverso procedimento, di un altro difensore che possa validamente assistere l’imputato.
4. Impossibilità di nomina di un sostituto: Il legale deve dimostrare l’impossibilità di farsi sostituire da un collega, ai sensi dell’art. 102 del codice di procedura penale, sia nel processo per cui chiede il rinvio, sia in quello a cui intende partecipare.
La mancanza anche di una sola di queste condizioni rende la richiesta di rinvio infondata. Inoltre, la Corte ha bollato gli altri motivi di ricorso come “intrinsecamente generici”, in quanto privi di una puntuale enunciazione delle ragioni di diritto e dei riferimenti specifici alla motivazione della sentenza impugnata.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Difesa
Questa ordinanza funge da importante monito per la classe forense. Sottolinea come la richiesta di rinvio per legittimo impedimento non sia un diritto automatico, ma una facoltà subordinata a oneri di allegazione e prova molto stringenti. Per gli avvocati, emerge la necessità di una gestione estremamente diligente e tempestiva del proprio calendario e delle comunicazioni con l’autorità giudiziaria. La mancata osservanza di questi requisiti procedurali può portare al rigetto dell’istanza, con conseguenze potenzialmente pregiudizievoli per l’assistito, e alla dichiarazione di inammissibilità di un eventuale ricorso basato su tale diniego.
Quando un impegno professionale dell’avvocato costituisce un legittimo impedimento per rinviare un’udienza?
Un impegno professionale costituisce legittimo impedimento solo se il difensore rispetta quattro condizioni cumulative: 1) comunica l’impedimento non appena ne ha conoscenza; 2) specifica perché la sua funzione è essenziale nell’altro processo; 3) attesta l’assenza di un co-difensore nell’altro procedimento; 4) dimostra l’impossibilità di nominare un sostituto in entrambi i processi.
Cosa succede se la richiesta di rinvio per legittimo impedimento non è tempestiva?
Se la richiesta non è presentata non appena il difensore viene a conoscenza della sovrapposizione degli impegni, essa viene considerata infondata. Come chiarito dalla Corte, la tempestività è la prima delle condizioni inderogabili da rispettare.
Perché il ricorso in questione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile per due ragioni principali: il motivo relativo al mancato rinvio era manifestamente infondato, poiché non era stata rispettata la condizione della tempestiva comunicazione dell’impedimento; gli altri motivi di ricorso sono stati giudicati intrinsecamente generici, in quanto privi di argomentazioni giuridiche specifiche e di riferimenti puntuali alla sentenza impugnata.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 31078 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 31078 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 09/07/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME nato a FOGGIA il 11/12/1982
avverso la sentenza del 16/10/2024 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
– che, con l’impugnata sentenza, la Corte di appello di Napoli ha confermato la pronuncia di primo grado, con la quale COGNOME NOME era stato ritenuto responsabile per il reato di c all’art. 493-ter cod. pen.;
che avverso detta sentenza ha proposto ricorso per cassazione l’imputato, a mezzo del difensore;
che il primo motivo è manifestamente infondato, atteso che l’ordinanza di rigetto dell’istanza di rinvio per concomitante impegno professionale è in linea con la giurisprudenza d questa Corte, secondo la quale «l’impegno professionale del difensore in altro procedimento costituisce legittimo impedimento che dà luogo ad assoluta impossibilità a comparire, ai sensi dell’art. 420 ter, comma quinto, cod. proc. pen., a condizione che il difensore: a) prospe l’impedimento non appena conosciuta la contemporaneità dei diversi impegni; b) indichi specificamente le ragioni che rendono essenziale l’espletamento della sua funzione nel diverso processo; c) rappresenti l’assenza in detto procedimento di altro codifensore che possa validamente difendere l’imputato; d) rappresenti l’impossibilità di avvalersi di un sostitut sensi dell’art. 102 cod. proc. pen. sia nel processo a cui intende partecipare sia in quello di chiede il rinvio» (Sez. U, n. 4909 del 18/12/2014, Torchio, Rv. 262912); che, nel caso in esame, mancava la prima delle indicate condizioni;
che i restanti motivi di ricorso sono intrinsecamente generici, in quanto privi di puntuale enunciazione delle ragioni di diritto giustificanti il ricorso e dei correlati riferimenti alla motivazione dell’atto impugnato;
che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende;
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso, il 9 luglio 2025
Il Consigliere estensore
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Il Presidente