Legittimo impedimento difensore: quando la richiesta di rinvio è inammissibile
L’organizzazione dell’attività processuale e il rispetto delle scadenze sono cruciali nel diritto. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i rigidi presupposti per la concessione di un rinvio d’udienza basato sul legittimo impedimento del difensore. Questa decisione sottolinea l’importanza della tempestività e della completezza nella comunicazione dell’impedimento, pena l’inammissibilità della richiesta e conseguenze negative per l’assistito.
I Fatti del Caso
Due individui, condannati in primo e secondo grado per il reato di rissa aggravata, presentavano ricorso per Cassazione avverso la sentenza della Corte d’Appello. Ciascun ricorrente sollevava motivi di impugnazione distinti:
1. Il primo imputato lamentava l’errata applicazione della legge e vizi di motivazione riguardo alla mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche.
2. Il secondo imputato denunciava la violazione di norme processuali per il diniego, da parte della Corte d’Appello, dell’istanza di rinvio dell’udienza per un concomitante impegno professionale del suo avvocato.
La Suprema Corte ha esaminato entrambi i ricorsi, dichiarandoli entrambi inammissibili, seppur per ragioni differenti.
La decisione della Corte sul legittimo impedimento del difensore
La Corte di Cassazione ha rigettato entrambi i ricorsi, condannando i ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende. Le motivazioni, tuttavia, meritano un’analisi approfondita, soprattutto per quanto riguarda il secondo motivo di ricorso.
Il Ricorso Generico sulle Attenuanti
Per il primo ricorrente, la Corte ha stabilito che il motivo fosse ‘estremamente generico’. L’appello si limitava a contestare la decisione senza un reale confronto con le argomentazioni della Corte d’Appello, la quale aveva chiaramente spiegato le ragioni per cui le attenuanti generiche non potevano essere concesse. Di fronte a una motivazione completa e non illogica, il sindacato di legittimità della Cassazione non può intervenire.
La Tardività della Richiesta di Rinvio
Il punto cruciale della pronuncia riguarda il secondo ricorso, incentrato sul diniego del rinvio per legittimo impedimento del difensore. La Corte d’Appello aveva considerato tardiva la richiesta dell’avvocato. La Cassazione ha confermato questa valutazione, richiamando un importante principio espresso dalle Sezioni Unite (sent. n. 4909/2015).
Secondo tale principio, l’impegno professionale del difensore in un altro procedimento costituisce legittimo impedimento solo a precise condizioni:
1. Tempestività: Il difensore deve comunicare l’impedimento non appena viene a conoscenza della sovrapposizione degli impegni.
2. Specificità: Deve indicare le ragioni che rendono essenziale la sua presenza nell’altro processo.
3. Insostituibilità: Deve dimostrare l’impossibilità di essere sostituito da un altro collega ai sensi dell’art. 102 c.p.p., sia nel processo per cui chiede il rinvio, sia in quello a cui intende partecipare.
Nel caso di specie, il difensore era a conoscenza delle date dei due procedimenti da diverso tempo, ma ha presentato l’istanza di rinvio solo due giorni prima dell’udienza, senza peraltro rappresentare l’impossibilità di avvalersi di un sostituto.
Le Motivazioni
La motivazione della Corte si fonda sul principio di diligenza e correttezza processuale. Il diritto alla difesa, pur essendo inviolabile, non può tradursi in un abuso degli strumenti processuali per ottenere rinvii ingiustificati. La richiesta di rinvio per legittimo impedimento è un’eccezione che deve essere supportata da prove concrete e presentata senza ritardo. La tardività della comunicazione e l’omessa dimostrazione dell’impossibilità di nominare un sostituto processuale sono state considerate carenze fatali, che hanno reso la richiesta, e di conseguenza il ricorso, manifestamente infondata e quindi inammissibile.
Le Conclusioni
L’ordinanza in esame rappresenta un importante monito per gli avvocati. La gestione degli impegni professionali richiede massima diligenza e programmazione. In caso di sovrapposizioni, è imperativo agire con estrema tempestività, comunicando immediatamente al giudice l’impedimento e fornendo una motivazione completa che includa la prova dell’impossibilità di farsi sostituire. In caso contrario, il rischio è che l’istanza di rinvio venga respinta, con la celebrazione del processo in assenza del difensore di fiducia e con la successiva inammissibilità di eventuali motivi di ricorso basati su tale diniego.
Quando un impegno professionale del difensore costituisce legittimo impedimento a comparire?
Costituisce legittimo impedimento a condizione che il difensore comunichi l’impedimento non appena ne ha conoscenza, specifichi le ragioni che rendono essenziale la sua funzione nel diverso processo e dimostri l’impossibilità di avvalersi di un sostituto in entrambi i procedimenti.
Perché la richiesta di rinvio è stata respinta in questo caso?
La richiesta è stata respinta perché ritenuta tardiva. Il difensore ha presentato l’istanza solo due giorni prima dell’udienza (9 gennaio per l’udienza dell’11 gennaio), pur essendo a conoscenza della sovrapposizione degli impegni da quasi due mesi. Inoltre, non ha rappresentato l’impossibilità di farsi sostituire da un collega.
Quali sono le conseguenze se un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte non esamina il merito della questione. Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e, come in questo caso, al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 31033 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 31033 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 08/07/2024
ORDINANZA
sui ricorsi proposti da:
COGNOME NOME nato il DATA_NASCITA
NOME COGNOME nato a SAN SEVERO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 11/01/2024 della CORTE APPELLO di CAMPOBASSO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Rilevato che NOME COGNOME e NOME COGNOME ricorrono avverso la sentenza della Corte di Appello di Campobasso, che ha confermato la pronuncia del Giudice di primo grado, con la quale gli imputati sono stati ritenuti responsabili del delitto di rissa aggravata;
considerato che il ricorso proposto da NOME COGNOME è inammissibile in quanto l’unico motivo, con cui il ricorrente denunzia l’inosservanza e l’erronea applicazione della legge penale nonché vizi di motivazione in ordine alla mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche, è estremamente generico e non consentito in sede di legittimità, in quanto affidato a deduzioni prive di confronto con il tenore della motivazione rassegnata a sostegno della statuizione censurata che ha specificato (si veda l’ultima parte di pag. 6 del provvedimento impugnato) le ragioni che impedivano la concessione delle circostanze attenuanti generiche. A fronte di una motivazione completa, lineare e non manifestamente illogica, non vi è margine per il sindacato di legittimità e, dunque, il ricorso dev essere considerato manifestamente infondato.
considerato che il ricorso proposto da COGNOME è inammissibile perché costituito da un unico motivo – con il quale il ricorrente denunzia violazione delle norme processuali e vizi di motivazione in ordine al diniego dell’istanza di rinvio dell’udienza dinanzi la Corte di Appello per legittim impedimento del difensore per concomitante impegno professionale innanzi al Tribunale di Foggia – manifestamente infondato. La Corte d’appello, nel ritenere tardiva la richiesta, ha infatti fatto buon uso dei principi espressi da questa Corte nella sua massima composizione che, con la sentenza n. 4909 del 18 dicembre 2014, dep. 2015, Torchio, Rv. 262912-01, ha affermato che «l’impegno professionale del difensore in altro procedimento costituisce legittimo impedimento che dà luogo ad assoluta impossibilità a comparire ai sensi dell’art. 420-ter, comma 5, cod. proc. pen., a condizione che il difensore prospetti l’impedimento appena conosciuta la contemporaneità dei diversi impegni, indichi specificamente le ragioni che rendono essenziale l’espletamento della sua funzione nel diverso processo e rappresenti l’assenza in detto procedimento di altro con difensore che possa validamente difendere l’imputato, nonché l’impossibilità di avvalersi di un sostituto ai sensi dell’art. 102 cod. proc. pen. s nel processo a cui intende partecipare sia in quello di cui chiede il rinvio; con conseguente congelamento del termine fino ad un massimo di sessanta giorni dalla cessazione dell’impedimento stesso». Nel caso di specie, il difensore ha avuto conoscenza del rinvio per questo procedimento in data 16.11.2023 e, invece, per l’altro procedimento in data 7.12.2023; ha presentato l’istanza solo
in data 9 gennaio 2023 per l’udienza dell’11.01.2023 senza, peraltro, nean rappresentare l’impossibilità di avvalersi di un sostituto processuale;
rilevato, pertanto, che i ricorsi devono essere dichiarati inammissibili condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e della somma euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibili i ricorsi e condanna i ricorrenti al pagamento delle s processuali e al versamento della somma di tremila euro in favore della ca delle ammende.
Roma, 8 luglio 2024 Il Consigliere estensore Il Presidente