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Legittimo impedimento difensore: Cassazione annulla

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza del Tribunale di Bologna che aveva negato il rinvio di un’udienza nonostante la richiesta del legale basata su un legittimo impedimento difensore. La Suprema Corte ha ribadito che il concomitante impegno professionale del difensore costituisce valida causa di rinvio anche nella fase di esecuzione della pena, annullando il provvedimento che aveva revocato la sanzione sostitutiva dei lavori di pubblica utilità e ripristinato la pena detentiva.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Legittimo Impedimento Difensore: Diritto al Rinvio anche in Esecuzione

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 14167/2025, riafferma un principio fondamentale a tutela del diritto di difesa: il legittimo impedimento difensore, dovuto a un concomitante impegno professionale, è una valida causa per ottenere il rinvio di un’udienza anche nella delicata fase dell’esecuzione penale. Questa decisione consolida un orientamento giurisprudenziale che estende le garanzie difensive a ogni stadio del procedimento.

I Fatti del Caso: Dalla Sanzione Sostitutiva al Ricorso

La vicenda trae origine da una condanna per guida in stato di ebbrezza (art. 186 c.d.s.). La pena originaria, consistente in due mesi di arresto e 1.000 euro di ammenda, era stata sostituita con il lavoro di pubblica utilità. Tuttavia, il condannato non aveva svolto tale attività, spingendo il Tribunale di Bologna, in qualità di giudice dell’esecuzione, a revocare la sanzione sostitutiva e a ripristinare la pena detentiva.

Il Cuore della Questione: Il Legittimo Impedimento Difensore

Il problema sorge durante l’udienza camerale fissata per decidere sulla revoca. Il difensore dell’imputato aveva presentato una tempestiva richiesta di rinvio, documentando un legittimo impedimento difensore: era impegnato lo stesso giorno nella difesa di un altro assistito, per di più detenuto, in un processo dinanzi alla Corte d’Assise. Nonostante la richiesta motivata, il Tribunale rigettava l’istanza e procedeva, emettendo l’ordinanza di revoca. Contro questo provvedimento, il difensore ha proposto ricorso in Cassazione, lamentando la violazione del diritto di difesa.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso, annullando l’ordinanza impugnata e rinviando il caso al Tribunale di Bologna per un nuovo giudizio. La decisione si fonda sull’applicazione dell’articolo 420-ter, comma 5, del codice di procedura penale, anche al procedimento di esecuzione.

Le Motivazioni

La Corte ha chiarito che l’orientamento secondo cui il legittimo impedimento del difensore non sarebbe causa di rinvio nei procedimenti camerali (espresso dalle Sezioni Unite nel 2006, sentenza ‘Passamani’) deve considerarsi superato. La giurisprudenza più recente e consolidata, infatti, ha esteso questa fondamentale garanzia difensiva anche alla fase esecutiva. L’esame degli atti ha confermato che l’istanza di rinvio era non solo tempestiva ma anche pienamente giustificata dal concomitante e non differibile impegno professionale del legale. Negare il rinvio in una simile circostanza equivale a svuotare di contenuto il diritto del condannato di essere assistito dal proprio difensore di fiducia in un momento cruciale del percorso giudiziario. Pertanto, l’ordinanza emessa in assenza del difensore legittimamente impedito è stata ritenuta viziata.

Conclusioni

Questa sentenza ha importanti implicazioni pratiche. Rafforza la tutela del diritto di difesa in ogni fase del procedimento penale, inclusa quella esecutiva, che spesso incide in modo significativo sulla libertà personale. Stabilisce con chiarezza che il giudice dell’esecuzione non può ignorare una richiesta di rinvio fondata su un documentato e serio impegno professionale del difensore. Per gli avvocati, ciò significa una maggiore certezza nella possibilità di gestire impegni professionali concomitanti senza pregiudicare l’assistenza ai propri clienti. Per i cittadini, rappresenta una garanzia in più che il loro diritto a una difesa effettiva e non meramente formale sarà rispettato fino alla conclusione del percorso penale.

L’impegno professionale concomitante del difensore costituisce legittimo impedimento anche nel procedimento di esecuzione?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che l’art. 420-ter, comma 5, c.p.p. si applica anche al procedimento di esecuzione. Di conseguenza, il legittimo impedimento del difensore, dovuto a un concomitante impegno professionale, è una valida causa di rinvio dell’udienza.

Cosa succede se un giudice nega il rinvio dell’udienza richiesto per legittimo impedimento del difensore?
Se la richiesta di rinvio è tempestiva e giustificata, il provvedimento emesso all’esito dell’udienza non rinviata è viziato e può essere annullato, come avvenuto nel caso di specie. La mancata concessione del rinvio lede il diritto di difesa dell’imputato.

La sanzione sostitutiva del lavoro di pubblica utilità può essere revocata?
Sì, come emerge dai fatti del caso, se il condannato non adempie all’obbligo di svolgere il lavoro di pubblica utilità, il giudice dell’esecuzione può revocare la sanzione sostitutiva e ripristinare la pena originaria (in questo caso, arresto e ammenda).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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