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Legittimazione persona offesa: appello impossibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di una società, vittima di reato, contro l’annullamento di un sequestro probatorio. La sentenza chiarisce che la legittimazione della persona offesa non si estende a questo tipo di impugnazione, poiché la legge riserva tale facoltà solo a soggetti specifici, come l’indagato e il Pubblico Ministero. La restituzione dei beni va fatta a chi ne aveva il possesso al momento del sequestro, non al presunto proprietario.

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Pubblicato il 1 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Legittimazione Persona Offesa: Quando la Vittima non Può Impugnare il Dissequestro

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cruciale nel diritto processuale penale, toccando un nervo scoperto per molte vittime di reato: la legittimazione della persona offesa a impugnare i provvedimenti relativi al sequestro probatorio. Con la sentenza n. 35407/2025, la Suprema Corte ha stabilito che la vittima di un reato non ha il diritto di ricorrere in Cassazione contro l’ordinanza del Tribunale del Riesame che annulla un sequestro e dispone la restituzione dei beni all’indagato. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un procedimento penale avviato a seguito della querela di una società, che si riteneva vittima di diversi reati, tra cui turbata libertà dell’industria o del commercio, accesso abusivo a un sistema informatico e appropriazione indebita. Nel corso delle indagini, il Pubblico Ministero aveva disposto un decreto di perquisizione e sequestro probatorio nei confronti di un’indagata, portando al sequestro di vari dispositivi informatici (smartphone, notebook, tablet, etc.).

Successivamente, il Tribunale del Riesame, su richiesta della difesa dell’indagata, annullava il decreto di sequestro, ordinando la restituzione di tutti i beni. La società, in qualità di persona offesa, decideva di impugnare questa decisione, presentando ricorso direttamente alla Corte di Cassazione. L’azienda sosteneva, tra le altre cose, di essere la legittima proprietaria di alcuni dei dispositivi sequestrati e che il Tribunale avesse errato nel non considerare le sue ragioni.

La Decisione della Corte sulla Legittimazione della Persona Offesa

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso della società inammissibile per carenza di legittimazione attiva. Questo significa che, secondo la legge, la società (persona offesa) non era tra i soggetti autorizzati a presentare quel tipo di impugnazione. La decisione si fonda su un’interpretazione rigorosa dell’articolo 325 del codice di procedura penale.

Questo articolo elenca tassativamente chi può proporre ricorso per cassazione contro le ordinanze in materia di sequestro. L’elenco include:

* Il Pubblico Ministero
* L’imputato (o indagato) e il suo difensore
* La persona alla quale le cose sono state sequestrate
* La persona che avrebbe diritto alla loro restituzione

Come evidenziato dalla Corte, la persona offesa dal reato non è esplicitamente menzionata in questo elenco.

Le Motivazioni: Chi ha Diritto alla Restituzione?

Il punto cruciale della motivazione risiede nell’interpretazione del concetto di “persona che avrebbe diritto alla restituzione”. La difesa della società ricorrente ha tentato di far valere il proprio diritto di proprietà su alcuni beni per rientrare in questa categoria. Tuttavia, la Cassazione ha respinto questa tesi, chiarendo un principio fondamentale.

Il sequestro probatorio è uno strumento finalizzato all’accertamento della verità processuale, non a risolvere controversie sulla proprietà dei beni. Quando la sua funzione si esaurisce, o quando viene annullato, l’obiettivo primario è ripristinare lo status quo ante, ovvero la situazione di possesso che esisteva prima del sequestro.

Di conseguenza, la persona che ha “diritto alla restituzione” è colui al quale il bene è stato materialmente sottratto, ossia l’indagato nel cui possesso si trovavano i dispositivi. La questione della proprietà è una disputa di natura civilistica, che non può essere anticipata o risolta in sede di incidente cautelare penale.

La Corte ha ribadito che consentire alla persona offesa di impugnare per rivendicare la proprietà dei beni sequestrati significherebbe snaturare la funzione del sequestro probatorio, trasformandolo impropriamente in uno strumento con finalità conservative o cautelari, che invece sono regolate da altre e diverse norme.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa sentenza consolida un orientamento giurisprudenziale chiaro con importanti implicazioni pratiche:

1. Ruoli distinti: La tutela delle esigenze investigative, attraverso il mantenimento del sequestro, è una prerogativa del Pubblico Ministero, l’unico soggetto, oltre all’indagato, che può impugnare per questioni legate alla necessità della prova.
2. Limite alla legittimazione della persona offesa: La vittima di un reato non può utilizzare il procedimento di impugnazione penale contro il dissequestro per far valere le proprie pretese proprietarie.
3. Sede competente per le dispute sulla proprietà: Qualsiasi controversia relativa alla titolarità dei beni sequestrati e poi restituiti all’indagato deve essere affrontata nelle sedi appropriate, ovvero attraverso un’azione civile di rivendicazione.

In sintesi, la decisione riafferma la netta separazione tra l’accertamento penale e le questioni civilistiche, stabilendo che la delusione della persona offesa nel vedere restituiti all’indagato beni che ritiene propri non è una ragione sufficiente per concederle una legittimazione ad impugnare non prevista dalla legge.

La persona offesa da un reato può impugnare l’ordinanza che annulla un sequestro probatorio?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che la persona offesa non rientra tra i soggetti a cui l’art. 325 cod. proc. pen. conferisce la legittimazione per proporre ricorso per cassazione avverso tali provvedimenti.

A chi devono essere restituiti i beni dopo l’annullamento di un sequestro probatorio?
I beni devono essere restituiti alla persona a cui sono stati materialmente sottratti al momento del sequestro, al fine di ripristinare la situazione di possesso preesistente (status quo ante), indipendentemente da chi ne sia il legittimo proprietario.

Come può la persona offesa recuperare un bene di sua proprietà che è stato sequestrato a un indagato e poi dissequestrato?
La persona offesa non può usare l’impugnazione penale per questo scopo. Deve avviare un’azione legale separata in sede civile per rivendicare la proprietà del bene e ottenerne la restituzione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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