LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Legittimazione impugnazione avvocato: l’analisi

Un avvocato, segnalato all’Ordine per abbandono di difesa a causa di un’assenza giustificata da un’alluvione, impugna l’ordinanza del Tribunale. La Cassazione dichiara il ricorso inammissibile, specificando che la legittimazione impugnazione avvocato sussiste solo per conto del cliente e non per un interesse personale, come quello disciplinare, che va tutelato in altra sede.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 30 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

La Legittimazione all’Impugnazione dell’Avvocato: Un Diritto Esercitabile solo per il Cliente

La recente ordinanza della Corte di Cassazione offre un importante chiarimento sui confini della legittimazione impugnazione avvocato. Il caso analizzato riguarda un difensore che ha proposto ricorso in nome proprio, e non per conto dei suoi assistiti, avverso un’ordinanza che lo riguardava personalmente. La Suprema Corte ha colto l’occasione per ribadire un principio fondamentale: il potere di impugnazione del difensore è funzionale alla difesa dell’imputato e non può essere esercitato per tutelare un interesse personale e distinto, come quello relativo a profili disciplinari.

I Fatti del Caso: un Legittimo Impedimento e la Segnalazione Disciplinare

La vicenda ha origine dall’assenza di un avvocato a un’udienza dibattimentale. Il legale aveva giustificato la sua mancata presenza a causa di un grave evento alluvionale che aveva colpito il suo comune di residenza, configurando un legittimo impedimento. A causa di questa assenza, il Tribunale aveva disposto la segnalazione del difensore all’Ordine degli Avvocati per abbandono di difesa. L’avvocato, ritenendo ingiusta la segnalazione alla luce del legittimo impedimento, presentava un’istanza al Tribunale per chiederne la rimozione dal verbale. Il giudice di merito, tuttavia, emetteva un’ordinanza di “non luogo a provvedere”, motivandola con la tardività e la genericità della comunicazione.

Il Ricorso in Cassazione sulla legittimazione impugnazione avvocato

Contro questa ordinanza, l’avvocato proponeva ricorso per Cassazione a mezzo di un procuratore speciale, agendo quindi in proprio e non più in qualità di difensore delle imputate. Nel suo ricorso, lamentava una violazione di legge e un vizio di motivazione, sostenendo che l’ordinanza del Tribunale mancasse di un apparato argomentativo logico e coerente. La questione centrale sottoposta alla Corte era se il difensore avesse il diritto di contestare, all’interno del processo del suo cliente, un provvedimento che incideva sulla sua sfera professionale.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile per due ragioni fondamentali, delineando in modo netto i limiti della legittimazione impugnazione avvocato.

1. Carenza di Legittimazione a Ricorrere

Il primo e decisivo punto è la mancanza di legittimazione del legale. La Corte ha ricordato che, in base al principio di tassatività delle impugnazioni, il difensore ha un autonomo potere di impugnazione, ma questo diritto è sempre esercitato nell’interesse e per conto dell’imputato. L’impugnazione rimane, nella sua essenza, quella dell’imputato, che è la parte processuale che subisce gli effetti del provvedimento.

Nel caso di specie, l’avvocato non agiva per tutelare un diritto delle sue assistite, ma per un interesse squisitamente personale: evitare le conseguenze di una segnalazione disciplinare. Questo interesse, seppur legittimo, è estraneo al procedimento penale in corso e non conferisce al difensore la titolarità del diritto di impugnazione in proprio. Il ricorso non è stato proposto in qualità di difensore, ma per conto proprio, attraverso un procuratore speciale, confermando la natura personale dell’iniziativa.

2. La Non Impugnabilità Autonoma dell’Ordinanza

Il secondo motivo di inammissibilità riguarda la natura del provvedimento impugnato. L’articolo 586 del codice di procedura penale stabilisce che le ordinanze emesse nel corso del dibattimento possono essere impugnate, di regola, solo unitamente alla sentenza che definisce quel grado di giudizio.

Fanno eccezione solo i casi tassativamente previsti (come i provvedimenti sulla libertà personale o sul sequestro) o i cosiddetti provvedimenti “abnormi”, categoria non invocata nel caso specifico. L’ordinanza del Tribunale era un provvedimento interlocutorio e, come tale, non autonomamente ricorribile. L’interesse delle assistite a far valere il legittimo impedimento del difensore potrà essere fatto valere in sede di impugnazione della sentenza finale, mentre l’interesse personale del legale a contestare la segnalazione disciplinare dovrà essere tutelato nelle sedi appropriate, ovvero davanti all’Ordine professionale.

Le Conclusioni

La decisione della Cassazione traccia una linea invalicabile tra l’interesse dell’imputato, che il difensore è chiamato a tutelare con gli strumenti processuali a sua disposizione, e l’interesse personale del difensore stesso. La legittimazione impugnazione avvocato è strettamente connessa al mandato difensivo e non può essere utilizzata come strumento per risolvere questioni che, seppur nate all’interno del processo, riguardano la sfera professionale e disciplinare del legale. Tali questioni devono trovare soluzione nelle sedi competenti, mantenendo così la chiarezza e la linearità del procedimento penale.

Un avvocato può impugnare in nome proprio un provvedimento emesso nel processo del suo assistito che lo riguarda personalmente?
No. Secondo la Corte di Cassazione, il potere di impugnazione è attribuito al difensore solo in qualità di rappresentante dell’imputato e nell’interesse di quest’ultimo. Un interesse personale del difensore, come quello a evitare una segnalazione disciplinare, non gli conferisce la legittimazione a impugnare per conto proprio.

L’ordinanza che segnala un avvocato all’Ordine professionale per abbandono di difesa è immediatamente impugnabile?
No, non è un provvedimento autonomamente impugnabile. Salvo casi eccezionali previsti dalla legge (come provvedimenti sulla libertà personale), le ordinanze emesse nel corso del dibattimento possono essere impugnate solo insieme alla sentenza che definisce quel grado di giudizio.

Come può un avvocato tutelarsi contro una segnalazione disciplinare che ritiene ingiusta, se non può impugnarla nel processo penale?
L’avvocato dovrà far valere le proprie ragioni, come il legittimo impedimento, nelle sedi competenti, ovvero nel procedimento disciplinare che potrebbe essere avviato dall’Ordine degli Avvocati. La sua tutela non rientra nell’ambito del processo penale del suo assistito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati