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Legittima difesa: i nuovi criteri della Cassazione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 31799/2025, stabilisce i principi per valutare la legittima difesa in caso di intrusione domiciliare. La decisione si concentra sul criterio della proporzionalità tra offesa e difesa, tenendo conto dello stato di turbamento della vittima.

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Pubblicato il 30 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale

Legittima difesa: la Cassazione fissa i paletti sulla proporzionalità

La recente sentenza della Corte di Cassazione, numero 31799 del 2025, affronta nuovamente il delicato tema della legittima difesa, in particolare quando questa avviene all’interno del domicilio. La pronuncia offre importanti chiarimenti sui criteri per valutare la proporzionalità della reazione, un elemento cruciale per distinguere una difesa lecita da un eccesso colposo o da un’azione criminale. Questo intervento giurisprudenziale si rivela fondamentale per cittadini e operatori del diritto, delineando con maggiore precisione i confini di un diritto fondamentale.

I Fatti di Causa

Il caso esaminato dalla Suprema Corte riguarda un cittadino che, sorpreso nel cuore della notte da un intruso all’interno della propria abitazione, reagiva all’aggressione. Durante la colluttazione che ne seguiva, l’intruso riportava delle lesioni. Nei gradi di merito, il proprietario di casa veniva condannato per lesioni personali, poiché i giudici avevano ritenuto la sua reazione sproporzionata rispetto alla minaccia effettivamente percepita. Si sosteneva, in particolare, che l’aggressore fosse disarmato e che l’imputato avrebbe potuto agire diversamente, ad esempio cercando la fuga o chiamando le forze dell’ordine.

La Decisione della Corte di Cassazione sulla legittima difesa

La Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna, rinviando il caso a un nuovo esame. I giudici di legittimità hanno ribadito che la valutazione sulla proporzionalità della difesa non può essere condotta ‘ex post’, con un giudizio a freddo basato su una ricostruzione perfetta degli eventi. Al contrario, è necessario calarsi nella specifica situazione vissuta dalla persona aggredita.

La Corte ha sottolineato che, in caso di violazione di domicilio, lo stato di grave turbamento psicologico causato dall’aggressione deve essere un elemento centrale nella valutazione della reazione. La percezione del pericolo da parte della vittima, in un contesto di vulnerabilità come la propria casa, può alterare la sua capacità di giudizio e portarla a reazioni che, a posteriori, potrebbero sembrare eccessive.

Le Motivazioni

Nelle motivazioni, la Cassazione ha spiegato che il principio di proporzionalità deve essere interpretato in modo dinamico. Non si tratta di un mero confronto tra i beni giuridici in gioco (ad esempio, la vita dell’aggressore contro il patrimonio dell’aggredito), ma di un’analisi complessa che deve considerare tutte le circostanze del caso concreto. Tra queste, assumono particolare rilievo:

* Il contesto ambientale: un’aggressione notturna in un’abitazione isolata genera un livello di paura e pericolo percepito molto diverso da un diverbio in un luogo pubblico.
* La condizione soggettiva dell’aggredito: l’età, la costituzione fisica e lo stato emotivo della vittima sono fattori determinanti per comprendere la sua reazione.
* L’imprevedibilità dell’aggressione: la sorpresa e la rapidità dell’attacco possono ridurre drasticamente le opzioni di difesa disponibili.

La Corte ha quindi stabilito che, per escludere la legittima difesa, non è sufficiente affermare che esisteva una via di fuga teoricamente possibile (‘commodus discessus’). È necessario dimostrare che tale alternativa fosse concretamente praticabile senza esporre l’aggredito o altri a un pericolo grave e immediato.

Le Conclusioni

Con questa sentenza, la Corte di Cassazione rafforza la tutela del cittadino aggredito tra le mura domestiche, orientando l’interprete verso una valutazione più realistica e umana della legittima difesa. Viene chiarito che il giudizio sulla proporzionalità non può prescindere dallo stato di turbamento e dalla percezione del pericolo della vittima. Questa decisione rappresenta un importante punto di riferimento per i futuri casi in materia, bilanciando la necessità di prevenire abusi con il diritto inviolabile alla difesa personale e della propria incolumità.

Come valuta la Corte la proporzionalità nella legittima difesa domiciliare?
La Corte la valuta non con un giudizio a freddo ‘ex post’, ma tenendo conto di tutte le circostanze concrete, in particolare dello stato di grave turbamento psicologico e della percezione del pericolo da parte della persona aggredita all’interno della propria abitazione.

La possibilità di fuggire esclude sempre la legittima difesa?
No, non sempre. Secondo la Corte, per escludere la legittima difesa non basta che esistesse una possibilità teorica di fuga. Bisogna dimostrare che questa alternativa fosse concretamente praticabile senza esporre l’aggredito o altre persone a un pericolo grave e immediato.

Quali elementi sono cruciali per il riconoscimento della legittima difesa in casa?
Sono cruciali il contesto (es. aggressione notturna), le condizioni soggettive dell’aggredito (età, stato emotivo) e l’imprevedibilità dell’attacco, poiché questi fattori influenzano la percezione del pericolo e la reazione difensiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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