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Amministratore di società, abuso di informazioni privilegiate

n. 58 del 1998 prevede infatti che soggetto attivo del reato di abuso di informazioni privilegiate possa essere non solo che abbia un ruolo all’interno della società emittente dei titoli cui le informazioni si riferiscono, ma anche chi sia in possesso di tali informazioni in ragione dell’esercizio di un’attività lavorativa, di una professione o di una funzione, anche pubblica, o di un ufficio. Sicché commette un abuso chi, essendo in possesso di informazioni privilegiate in quanto amministratore della società, le utilizzi a scopo di profitto personale.

Pubblicato il 22 November 2006 in Diritto Societario, Giurisprudenza Penale

Quanto alla qualifica soggettiva, il nuovo art. 184 del d.lgs. n. 58 del 1998 prevede infatti che soggetto attivo del reato di abuso di informazioni privilegiate possa essere non solo che abbia un ruolo all’interno della società emittente dei titoli cui le informazioni si riferiscono, ma anche chi sia in possesso di tali informazioni in ragione dell’esercizio di un’attività lavorativa, di una professione o di una funzione, anche pubblica, o di un ufficio.

Ed è indiscusso che debba qualificarsi come ufficio privato il ruolo di amministratore di una società.

Considerata infatti l’autonomia soggettiva delle società di capitali, chi ne abbia l’amministrazione può trovarsi ad avere interessi personali contrastanti o comunque distinti da quelli della società, anche quando ne sia socio di maggioranza.

Sicché commette un abuso chi, essendo in possesso di informazioni privilegiate in quanto amministratore della società, le utilizzi a scopo di profitto personale.

Cassazione Penale, Quinta sezione, Sentenza n. 26943 del 10 luglio 2006 – depositata il 31 luglio 2006

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