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Istanza di ricusazione: quando è tardiva? La Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso riguardante la tardività di un’istanza di ricusazione. La Corte ha ribadito che, qualora i motivi di ricusazione emergano durante un’udienza, la parte interessata deve farne immediata dichiarazione a verbale, prima della chiusura della stessa, riservandosi di depositare i motivi nei tre giorni successivi. L’omissione di tale dichiarazione immediata rende l’istanza di ricusazione tardiva e, di conseguenza, inammissibile.

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Pubblicato il 13 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Istanza di Ricusazione: Quando è Troppo Tardi? La Cassazione Spiega i Termini

L’imparzialità del giudice è un pilastro fondamentale del giusto processo. Per garantirla, la legge fornisce alle parti uno strumento specifico: l’istanza di ricusazione, che permette di chiedere la sostituzione di un giudice quando sussistono gravi ragioni per dubitare della sua serenità di giudizio. Tuttavia, l’esercizio di questo diritto è subordinato a regole e termini molto rigidi. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 43438/2024) torna a fare chiarezza su un punto cruciale: cosa succede se la causa di ricusazione emerge durante un’udienza? Vediamo nel dettaglio il caso e i principi affermati dai giudici.

Il Caso: Una Ricusazione Dichiarata Inammissibile

I Fatti del Processo

Durante un’udienza preliminare, un imputato, tramite il suo difensore, presentava un’istanza di ricusazione nei confronti del Giudice. Il motivo era legato al rigetto, da parte del magistrato, di una richiesta di incidente probatorio. La Corte di appello competente dichiarava l’istanza inammissibile de plano, cioè senza fissare un’udienza, ritenendola sia manifestamente infondata nel merito sia, soprattutto, tardiva.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

L’imputato ricorreva in Cassazione, sostenendo che la decisione della Corte di appello fosse errata per diversi motivi. In particolare, contestava la tardività dell’istanza, affermando di averla depositata entro il termine di tre giorni previsto dalla legge. Sosteneva, inoltre, che la decisione de plano fosse illegittima, in quanto la corte aveva comunque valutato il merito della questione, negando il necessario contraddittorio.

L’Istanza di Ricusazione e i Termini Perentori: La Decisione della Corte

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, dichiarandolo inammissibile e confermando la decisione della Corte di appello. I giudici hanno colto l’occasione per ribadire un principio consolidato in materia di termini per la presentazione dell’istanza di ricusazione.

Il Principio di Diritto: Dichiarazione Immediata in Udienza

Il punto centrale della sentenza riguarda l’interpretazione dell’art. 38 del codice di procedura penale. La norma stabilisce termini precisi per la proposizione della dichiarazione di ricusazione. La Cassazione ha chiarito che, qualora la causa di ricusazione sorga nel corso di un’udienza, la parte ha l’onere di formulare la dichiarazione di ricusazione verbalmente, prima che l’udienza si concluda.

In quella sede, la parte deve fare esplicita riserva di presentare i motivi scritti entro i successivi tre giorni. Il concetto di “udienza” viene interpretato in modo restrittivo come “unità quotidiana di lavoro”. Un semplice rinvio a una data successiva non significa che l’udienza rimanga “aperta”.

L’Applicazione al Caso Concreto

Nel caso esaminato, la causa di ricusazione era sorta durante l’udienza del 16 maggio, quando il giudice aveva rigettato l’incidente probatorio. La difesa, tuttavia, non aveva sollevato alcuna contestazione né formulato alcuna riserva a verbale in quella sede. Aveva invece depositato l’istanza direttamente in cancelleria alcuni giorni dopo (il 20 maggio). Questo comportamento, secondo la Corte, ha reso l’istanza irrimediabilmente tardiva, giustificandone la declaratoria di inammissibilità.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni della Corte si fondano su due pilastri principali: la correttezza della procedura semplificata e la tardività dell’istanza.

Sulla Procedura de plano

I giudici hanno confermato la legittimità del ricorso alla procedura de plano (prevista dall’art. 41 c.p.p.). Questa procedura accelerata è consentita quando l’istanza è proposta fuori dai termini, da chi non ne ha diritto o quando i motivi sono manifestamente infondati. Poiché l’istanza era stata ritenuta tardiva, la Corte di appello ha correttamente proceduto senza instaurare un formale contraddittorio.

Sulla Tardività dell’Istanza

La Corte ha ribadito che la regola della dichiarazione immediata in udienza serve a evitare usi dilatori dello strumento della ricusazione e a garantire la celere progressione del processo. Attendere la conclusione dell’udienza per poi depositare un’istanza nei giorni successivi, senza aver preannunciato tale intenzione, viola i termini perentori stabiliti dalla legge. La mancata riserva a verbale ha reso l’istanza tardiva, a prescindere dal fatto che sia stata depositata entro tre giorni dall’udienza.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa sentenza offre un’importante lezione pratica per i difensori. Quando si ritiene che un giudice abbia tenuto un comportamento che ne compromette l’imparzialità durante un’udienza, è fondamentale agire immediatamente. Non è sufficiente prendere appunti e preparare l’atto per i giorni successivi. È necessario e imprescindibile:

1. Chiedere la parola prima della chiusura del verbale di udienza.
2. Dichiarare a verbale l’intenzione di ricusare il giudice.
3. Fare esplicita riserva di depositare i motivi scritti entro i tre giorni successivi.

L’omissione di questi passaggi procedurali, come dimostra il caso in esame, conduce a una declaratoria di inammissibilità dell’istanza di ricusazione, vanificando la possibilità di far valere le proprie ragioni e condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Se la causa di ricusazione di un giudice sorge durante un’udienza, entro quando va presentata l’istanza?
La parte deve formulare una dichiarazione verbale di ricusazione prima della chiusura dell’udienza stessa, facendo esplicita riserva di depositare i motivi scritti entro i successivi tre giorni. Il solo deposito nei tre giorni successivi, senza la dichiarazione immediata a verbale, rende l’istanza tardiva.

La Corte può decidere su un’istanza di ricusazione senza un’udienza in contraddittorio (procedura de plano)?
Sì, l’art. 41 del codice di procedura penale consente di decidere l’istanza con procedura de plano, senza udienza, quando questa è proposta fuori dai termini di legge, da una persona non legittimata, o quando i motivi addotti sono manifestamente infondati.

Il rigetto di una richiesta di incidente probatorio da parte di un giudice è un motivo valido per la sua ricusazione?
No, la sentenza chiarisce che il rigetto di una richiesta probatoria rientra nell’ordinaria attività processuale del giudice e non costituisce di per sé un’indebita anticipazione di giudizio sul merito della causa (res iudicanda), pertanto non è un motivo valido per la ricusazione ai sensi dell’art. 37, lett. b), c.p.p.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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