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Interrogatorio anticipato: nullo l’arresto senza

La Corte di Cassazione ha stabilito un principio fondamentale riguardo l’interrogatorio anticipato. Se un giudice emette una misura cautelare senza sentire l’indagato, motivando con il pericolo di fuga, ma tale pericolo viene poi ritenuto insussistente dal Tribunale del Riesame, l’ordinanza è nulla. Il pericolo deve esistere oggettivamente, non solo nella valutazione soggettiva del primo giudice, per poter derogare alla regola generale dell’interrogatorio preventivo.

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Pubblicato il 12 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Interrogatorio Anticipato: La Cassazione Stabilisce la Nullità dell’Arresto se il Pericolo di Fuga è Insussistente

Una recente e fondamentale sentenza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento cruciale sull’applicazione della nuova normativa in materia di interrogatorio anticipato. La decisione stabilisce che, per omettere l’interrogatorio prima di disporre una misura cautelare, il pericolo di fuga deve sussistere oggettivamente e non basta la sola valutazione soggettiva del giudice. In caso contrario, l’ordinanza restrittiva è da considerarsi nulla.

Il Contesto Normativo: La Riforma sull’Interrogatorio Anticipato

La Legge 9 agosto 2024, n. 114, ha introdotto una significativa modifica al codice di procedura penale, inserendo l’articolo 291, comma 1-quater. Questa norma prevede, come regola generale, che il giudice, prima di disporre una misura cautelare, debba procedere all’interrogatorio della persona indagata. Lo scopo è rafforzare il contraddittorio e le garanzie difensive in una fase delicatissima del procedimento.

La stessa norma prevede delle eccezioni, consentendo al giudice di omettere l’interrogatorio preventivo qualora sussista il pericolo di fuga (art. 274, lett. b) o di inquinamento delle prove (art. 274, lett. a). La sentenza in esame si concentra proprio sulla natura di tale presupposto.

I Fatti del Caso

Nel caso di specie, il Giudice per le Indagini Preliminari (G.i.p.) del Tribunale di Brindisi aveva emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un individuo per reati gravi contro il patrimonio. Il G.i.p. non aveva proceduto all’interrogatorio anticipato, motivando la sua decisione sulla base di un asserito pericolo di fuga.

L’indagato ha impugnato l’ordinanza davanti al Tribunale di Lecce, in funzione di giudice del riesame. Quest’ultimo ha annullato il provvedimento, ritenendo insussistenti gli elementi a fondamento del pericolo di fuga. Di conseguenza, ha dichiarato la nullità dell’ordinanza per la mancata celebrazione dell’interrogatorio preventivo, come previsto dall’art. 292, comma 3-bis, c.p.p.

Il Procuratore della Repubblica ha quindi proposto ricorso per cassazione, sostenendo che la nullità potesse essere dichiarata solo in caso di totale omissione della motivazione da parte del G.i.p., e non quando la motivazione, seppur presente, venisse successivamente giudicata infondata dal riesame.

La Questione Giuridica: Motivazione Soggettiva vs. Sussistenza Oggettiva

Il cuore della controversia legale verteva su un punto essenziale: per derogare alla regola dell’interrogatorio anticipato, è sufficiente che il G.i.p. motivi la sua convinzione sull’esistenza di un pericolo di fuga, oppure è necessario che tale pericolo esista oggettivamente nella realtà fattuale? Il ricorso del Pubblico Ministero spingeva per la prima interpretazione, legando la validità dell’atto alla sola presenza di una motivazione formale. La difesa e il Tribunale del riesame, invece, sostenevano la necessità di un accertamento oggettivo.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del Procuratore, confermando la decisione del Tribunale di Lecce. I giudici di legittimità hanno offerto una lettura rigorosa e garantista della nuova normativa. Il legislatore, utilizzando il verbo “sussista” per descrivere il pericolo di fuga, ha inteso richiamare una condizione di esistenza oggettiva, reale e concreta, non una mera percezione soggettiva del giudice.

L’interrogatorio anticipato è un pre-requisito di validità della misura cautelare. Le deroghe, essendo norme eccezionali, sono di stretta interpretazione. Pertanto, consentire a un giudice di privare un individuo della libertà sulla base di un pericolo di fuga ritenuto esistente ma in realtà insussistente, significherebbe vanificare lo scopo della riforma. Una diversa conclusione, afferma la Corte, porterebbe al paradosso di legittimare una misura cautelare basata su un presupposto arbitrario e non verificabile oggettivamente.

La Corte ha quindi stabilito che, se il giudice del riesame (o, in ipotesi, la stessa Cassazione) accerta l’insussistenza oggettiva del pericolo di fuga, viene meno il fondamento della deroga. Di conseguenza, la mancata effettuazione dell’interrogatorio preventivo comporta la nullità dell’ordinanza cautelare, come correttamente rilevato dal Tribunale di Lecce.

Le Conclusioni

La sentenza fissa un principio di diritto di notevole importanza pratica: il pericolo di fuga o di inquinamento probatorio, che consente di omettere l’interrogatorio anticipato, deve sussistere oggettivamente. La sua mancanza, rilevata in sede di impugnazione, provoca l’annullamento dell’ordinanza che dispone la misura cautelare. Questa decisione rafforza il ruolo del Tribunale del riesame come giudice non solo della legittimità formale, ma anche del merito dei presupposti che giustificano le misure restrittive della libertà personale, assicurando che le nuove garanzie difensive non vengano svuotate da interpretazioni meramente formalistiche.

È possibile emettere un’ordinanza di custodia cautelare senza un interrogatorio anticipato?
Sì, ma solo in casi eccezionali previsti dalla legge, come la sussistenza di un pericolo oggettivo e concreto di fuga o di inquinamento delle prove.

Cosa succede se il giudice ritiene che ci sia pericolo di fuga, ma il Tribunale del Riesame non è d’accordo?
Secondo la sentenza, se il Tribunale del Riesame accerta che il pericolo di fuga non sussisteva oggettivamente, l’ordinanza cautelare emessa senza interrogatorio anticipato è nulla e deve essere annullata.

La semplice motivazione del giudice sul pericolo di fuga è sufficiente a giustificare l’omissione dell’interrogatorio anticipato?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che il pericolo deve “sussistere” in modo oggettivo. Una motivazione puramente formale del giudice non è sufficiente a sanare la nullità dell’atto se il presupposto fattuale (il pericolo reale) è inesistente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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