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Interesse ad impugnare: no al ricorso se occupi un immobile

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2641/2025, ha dichiarato inammissibile il ricorso contro un sequestro preventivo. L’indagato, occupante abusivo dell’immobile sequestrato, è stato ritenuto privo di un concreto interesse ad impugnare, poiché non titolare di una posizione giuridica tutelata che gli darebbe diritto alla restituzione del bene in caso di annullamento del sequestro.

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Pubblicato il 10 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Interesse ad Impugnare e Sequestro: Niente Ricorso per l’Occupante Abusivo

Il principio dell’interesse ad impugnare rappresenta una colonna portante del nostro sistema processuale. Non basta essere formalmente legittimati a presentare un ricorso; è necessario dimostrare di avere un interesse concreto e attuale a ottenere una modifica del provvedimento contestato. Una recente sentenza della Corte di Cassazione Penale ha ribadito con forza questo concetto, dichiarando inammissibile il ricorso di un soggetto che, occupando abusivamente un immobile, ne contestava il sequestro preventivo.

I Fatti del Caso: Dal Sequestro al Ricorso in Cassazione

La vicenda trae origine da un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice di Pace nei confronti di un individuo per un immobile che egli occupava. Il provvedimento veniva confermato anche in sede di riesame dal Tribunale.

L’indagato, tramite il suo difensore, decideva di ricorrere in Cassazione, sollevando diverse questioni, tra cui:
1. L’omessa valutazione del difetto di querela: la difesa sosteneva che il Tribunale non avesse esaminato l’eccezione sulla mancanza della querela della persona offesa, un requisito di procedibilità essenziale per il tipo di reato contestato.
2. La valutazione sommaria dello stato di necessità: il giudice del riesame avrebbe liquidato in modo apodittico la tesi difensiva sulla sussistenza di una causa di giustificazione.
3. La legittimazione a impugnare: l’indagato si riteneva legittimato a ricorrere in quanto possessore dell’immobile.

La Decisione della Corte: Inammissibilità per Carenza di Interesse ad Impugnare

La Suprema Corte ha spazzato via le argomentazioni difensive, concentrandosi su un aspetto preliminare e assorbente: la carenza di interesse ad impugnare.

Secondo i giudici, sebbene l’indagato fosse astrattamente legittimato a proporre ricorso (in quanto persona a cui le cose sono state sequestrate), non vantava un interesse concreto e attuale. L’impugnazione, infatti, deve mirare a un risultato utile e giuridicamente apprezzabile per chi la propone. Nel caso di un sequestro, questo risultato è la restituzione del bene.

Le Motivazioni: Perché l’Occupante Abusivo Non Ha Interesse ad Impugnare

Il cuore della decisione risiede nella distinzione tra la legittimazione astratta a ricorrere e l’interesse concreto a farlo. La Corte ha chiarito che, per poter validamente contestare un sequestro, non basta essere la persona colpita dalla misura. È indispensabile avere una relazione giuridicamente tutelata con il bene.

La giurisprudenza è costante nell’affermare che ‘persona avente diritto alla restituzione’ non è chiunque, ma solo chi è titolare di una posizione giuridica protetta, come un diritto soggettivo (es. la proprietà) o un rapporto di fatto tutelato dalla legge (es. il possesso legittimo).

Nel caso di specie, era emerso che il ricorrente occupava ‘abusivamente’ l’immobile. Questa circostanza è stata decisiva. Un occupante senza titolo non detiene una posizione giuridica che l’ordinamento tutela. Di conseguenza, anche se il sequestro venisse annullato, egli non avrebbe comunque alcun diritto a ottenere la restituzione del bene. L’impugnazione, pertanto, si rivela priva di scopo pratico e funzionale, mancando quel risultato concreto (la restituzione) che solo può fondare l’interesse a ricorrere.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La sentenza consolida un principio fondamentale: il processo non è un’arena per battaglie di principio sterili, ma uno strumento per la tutela di interessi concreti. Chi si trova in una situazione di illegalità, come l’occupazione abusiva di un immobile, non può poi avvalersi degli strumenti processuali per contestare misure che colpiscono il bene, proprio perché la sua relazione con esso è priva di tutela legale. L’interesse ad impugnare funziona così come un filtro di razionalità, impedendo l’accesso alla giustizia superiore a chi non potrebbe trarre alcun beneficio giuridicamente rilevante da un’eventuale decisione favorevole.

Chi può impugnare un provvedimento di sequestro preventivo?
In astratto, possono impugnare il provvedimento l’imputato, la persona alla quale le cose sono state sequestrate e quella che avrebbe diritto alla loro restituzione. Tuttavia, per l’ammissibilità del ricorso è indispensabile dimostrare anche un interesse concreto e attuale.

Cos’è l’interesse ad impugnare in un caso di sequestro?
È il vantaggio pratico che deriverebbe dall’accoglimento del ricorso. Nel caso del sequestro, l’interesse concreto consiste nella possibilità di ottenere la restituzione del bene una volta rimosso il vincolo cautelare.

Perché l’occupante abusivo di un immobile non ha interesse a impugnare il sequestro?
Perché, non avendo alcun titolo legittimo sull’immobile, non possiede una posizione giuridica tutelata dall’ordinamento. Di conseguenza, anche se il sequestro fosse annullato, non avrebbe comunque diritto alla restituzione del bene, rendendo la sua impugnazione priva di un risultato utile e concreto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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