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Intempestività ricorso: i termini non si fermano

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un appello a causa di intempestività ricorso. La sentenza chiarisce il calcolo dei termini, specificando che la sospensione feriale non si applica al deposito delle motivazioni da parte del giudice. La mancata osservanza del termine perentorio comporta la condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 11 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Intempestività del Ricorso: Quando un Giorno di Ritardo Costa Caro

Nel mondo del diritto, il tempo è un fattore cruciale. Il rispetto dei termini processuali non è una mera formalità, ma un pilastro fondamentale che garantisce la certezza del diritto e il corretto svolgimento della giustizia. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sent. N. 13711/2024) ribadisce questo principio con forza, dichiarando l’inammissibilità di un’impugnazione a causa della sua tardiva presentazione. Questo caso offre uno spunto essenziale per comprendere le conseguenze dell’intempestività ricorso e le regole precise per il calcolo dei termini.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una sentenza della Corte di Appello, emessa in qualità di giudice del rinvio a seguito di un precedente annullamento da parte della Cassazione. La Corte d’Appello aveva riqualificato il reato contestato all’imputato come estorsione, rideterminando la pena e l’ammontare del risarcimento dovuto alla parte civile, un noto istituto di credito.

Contro questa decisione, il difensore dell’imputato ha proposto ricorso per Cassazione, lamentando vizi di violazione di legge e difetti di motivazione. Tuttavia, l’atto è stato depositato presso la cancelleria del giudice alcuni giorni dopo la scadenza del termine perentorio previsto dalla legge.

La Decisione della Corte di Cassazione sull’Intempestività del Ricorso

La Suprema Corte, senza entrare nel merito delle doglianze, ha dichiarato il ricorso inammissibile per un motivo puramente procedurale: l’intempestività ricorso. La decisione si fonda su un’analisi rigorosa del calcolo dei termini per l’impugnazione, confermando che il ritardo, anche di pochi giorni, è fatale.

Di conseguenza, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali, al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende e alla rifusione delle spese legali sostenute dalla parte civile nel giudizio di legittimità.

Le Motivazioni della Sentenza

Il cuore della pronuncia risiede nelle motivazioni con cui i giudici hanno spiegato perché il ricorso fosse tardivo. La Corte ha ricostruito meticolosamente il calcolo del termine ultimo per il deposito dell’impugnazione.

Il Calcolo dei Termini: Un Percorso Preciso

1. Termine Base: La legge prevede un termine di 45 giorni per ricorrere in Cassazione (art. 585, co. 1, lett. c, c.p.p.).
2. Dies a Quo (Giorno di Partenza): Questo termine non decorre dalla data della sentenza, ma dalla scadenza del termine che il giudice ha per depositare le motivazioni. In questo caso, il giudice si era riservato 90 giorni.
3. Termine Aggiuntivo per Processo in Absentia: Poiché il processo si era svolto in assenza dell’imputato, al termine di 45 giorni dovevano essere aggiunti ulteriori 15 giorni, come previsto dall’art. 585, comma 1-bis, c.p.p.

Sulla base di questi elementi, il termine ultimo per la presentazione del ricorso scadeva il 1° dicembre 2023. L’atto, invece, è stato trasmesso telematicamente solo il 7 dicembre 2023, risultando irrimediabilmente tardivo.

L’Irrilevanza della Sospensione Feriale

Un punto cruciale chiarito dalla Corte, richiamando un precedente delle Sezioni Unite (Sent. n. 42361/2017), è che la sospensione feriale dei termini (dal 1 al 31 agosto) non si applica al termine concesso al giudice per il deposito delle motivazioni. La sospensione riguarda solo i termini che incombono sulle parti per il compimento degli atti processuali, non quelli che scandiscono l’attività del giudice. Questo significa che il conteggio dei 90 giorni a disposizione della Corte d’Appello per la motivazione non è stato interrotto dal periodo estivo.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa sentenza è un monito severo sull’importanza del rispetto dei termini perentori nel processo penale. Le conclusioni che possiamo trarre sono chiare:

* Nessuna Tolleranza per i Ritardi: L’intempestività è una causa di inammissibilità che preclude qualsiasi esame nel merito delle ragioni dell’impugnante.
* Calcolo Attento: Gli avvocati devono prestare la massima attenzione al calcolo dei termini, considerando tutte le variabili come il tempo per il deposito delle motivazioni e le disposizioni speciali per i processi in absentia.
* Sospensione Feriale: È fondamentale ricordare che la sospensione feriale non è universale e non incide su tutti i termini processuali, in particolare quelli che riguardano l’operato del giudice.

Come si calcola il termine per presentare ricorso in Cassazione?
Il termine base è di 45 giorni. Questo termine inizia a decorrere non dalla data della decisione, ma dalla data di scadenza del termine che il giudice si è preso per depositare le motivazioni della sentenza. A questo termine vanno aggiunti ulteriori 15 giorni se il processo si è svolto in absentia.

La sospensione feriale dei termini si applica anche al tempo che ha il giudice per depositare le motivazioni della sentenza?
No. La Corte di Cassazione, richiamando un principio consolidato, ha stabilito che la sospensione feriale (1-31 agosto) si applica solo ai termini che incombono sulle parti processuali e non a quelli assegnati al giudice per il compimento dei suoi atti, come il deposito delle motivazioni.

Quali sono le conseguenze di un ricorso presentato in ritardo (intempestività ricorso)?
Un ricorso presentato oltre il termine perentorio viene dichiarato inammissibile. Ciò comporta l’impossibilità per la Corte di esaminare le ragioni dell’impugnazione e la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali, di una somma alla Cassa delle ammende (in questo caso 3.000 euro) e alla rifusione delle spese legali della parte civile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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