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Incompetenza territoriale: quando il ricorso è inammissibile

Un imputato per reati tributari ha impugnato la decisione del GUP di Bergamo che dichiarava la propria incompetenza territoriale in favore del Tribunale di Milano. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 5678/2024, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La Corte ha chiarito che le sentenze di incompetenza territoriale non sono direttamente appellabili, poiché un eventuale disaccordo tra giudici innesca il meccanismo del conflitto di competenza, che viene risolto dalla stessa Cassazione.

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Pubblicato il 31 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Incompetenza territoriale: la Cassazione chiarisce i limiti del ricorso

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 5678 del 2024, offre un importante chiarimento su un aspetto cruciale della procedura penale: l’impugnabilità delle sentenze che dichiarano l’incompetenza territoriale. Comprendere questo meccanismo è fondamentale per capire come viene individuato il giudice corretto per un processo e quali sono gli strumenti a disposizione delle parti per contestare tale scelta. L’analisi di questo caso ci permette di approfondire il funzionamento del sistema e le conseguenze di un’impugnazione non consentita dalla legge.

I Fatti del Caso: La Decisione del GUP di Bergamo

Il caso ha origine da un procedimento per reati tributari. Il Giudice dell’Udienza Preliminare (GUP) del Tribunale di Bergamo, con una sentenza del 21 aprile 2023, ha dichiarato la propria incompetenza territoriale a giudicare il caso. Il GUP ha ritenuto che la competenza spettasse al Tribunale di Milano e ha quindi ordinato la trasmissione degli atti a quest’ultimo foro.

Il Ricorso e la questione sulla competenza territoriale

L’imputato, attraverso il suo difensore, ha deciso di contestare questa decisione proponendo ricorso per cassazione. La difesa sosteneva una violazione dell’art. 18 della legge n. 74/2000 (legge sui reati tributari), evidenziando una situazione di incertezza oggettiva sul luogo di commissione dei reati. Secondo il ricorrente, il giudice competente avrebbe dovuto essere identificato nel Tribunale di Verona, luogo del primo accertamento, o in quello di Monza, luogo di commissione del reato più grave. La questione sollevata mirava a far annullare la sentenza del GUP e a rimettere in discussione la scelta del foro competente.

Le Motivazioni della Cassazione: Perché il Ricorso è Inammissibile

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, dichiarandolo inammissibile. La motivazione si basa su un principio consolidato della procedura penale, sancito dall’articolo 568, comma 2, del codice di procedura penale. I provvedimenti con cui un giudice si limita a dichiarare la propria incompetenza non sono direttamente impugnabili.

La ragione è logica e funzionale a evitare inutili dilazioni del processo. Una sentenza di questo tipo non stabilisce in via definitiva la competenza, ma si limita a trasmettere gli atti a un altro giudice. Se anche il secondo giudice si ritenesse incompetente, si creerebbe un ‘conflitto negativo di competenza’. A questo punto, e solo a questo punto, la questione viene sollevata d’ufficio e rimessa alla Corte di Cassazione, che ha il compito di risolverla indicando il giudice competente, come previsto dall’articolo 28 del codice di procedura penale. Proporre ricorso contro la prima dichiarazione di incompetenza è, quindi, un’azione prematura e non prevista dal sistema processuale.

Le Conclusioni: Condanna alle Spese e Principio di Diritto

La declaratoria di inammissibilità ha comportato conseguenze economiche per il ricorrente. In applicazione dell’articolo 616 del codice di procedura penale, la Corte lo ha condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende. La Corte ha sottolineato che non vi erano elementi per ritenere che il ricorrente avesse proposto l’impugnazione ‘senza versare in colpa nella determinazione della causa di inammissibilità’.

In conclusione, questa sentenza ribadisce un principio fondamentale: la questione della incompetenza territoriale si risolve attraverso il dialogo tra giudici e, in caso di disaccordo, con l’intervento risolutore della Cassazione tramite il meccanismo del conflitto di competenza, non attraverso un’impugnazione diretta della prima decisione declinatoria.

È possibile impugnare direttamente in Cassazione una sentenza che dichiara l’incompetenza territoriale?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che i provvedimenti con cui un giudice dichiara la propria incompetenza territoriale non sono direttamente impugnabili per cassazione, in quanto non sono considerati attributivi di competenza ai sensi dell’art. 568, comma 2, c.p.p.

Cosa succede se il secondo giudice, a cui vengono trasmessi gli atti, si dichiara a sua volta incompetente?
In questo caso si verifica un ‘conflitto di competenza’. La questione viene quindi rimessa alla Corte di Cassazione, la quale deciderà in via definitiva quale sia il giudice competente a trattare il procedimento, secondo quanto previsto dall’art. 28 del codice di procedura penale.

Quali sono le conseguenze per chi propone un ricorso dichiarato inammissibile?
La parte che ha proposto un ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e di una somma in favore della Cassa delle ammende. Nel caso di specie, la somma è stata equitativamente fissata in € 3.000,00, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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