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Incidente stradale: colpa anche se hai la precedenza?

La Cassazione ha confermato l’aggravante per un motociclista che, pur avendo la precedenza, ha causato un incidente stradale perché guidava in stato di ebbrezza. Anche se la colpa principale era di un altro veicolo, la sua alterazione ha ridotto i tempi di reazione, contribuendo all’evento. La Corte ha stabilito che la responsabilità, anche se minima, è sufficiente per applicare l’aggravante della guida in stato di ebbrezza.

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Pubblicato il 2 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale

Incidente Stradale in Stato di Ebbrezza: Corresponsabilità Anche con la Precedenza

Quando si verifica un incidente stradale, l’attribuzione della responsabilità sembra spesso chiara, specialmente se uno dei conducenti non rispetta un segnale di stop. Tuttavia, una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 7412/2024) ci ricorda che la situazione è più complessa, soprattutto se chi ha la precedenza si trovava alla guida in stato di alterazione psico-fisica. Questo caso dimostra come anche una minima parte di colpa possa essere sufficiente per far scattare l’aggravante di aver provocato un sinistro.

Il Caso in Esame: Sinistro con Diritto di Precedenza

Un motociclista veniva coinvolto in un sinistro stradale con un’autovettura. La dinamica era apparentemente semplice: l’auto non si era fermata al segnale di stop, investendo il motociclo che godeva del diritto di precedenza. Gli accertamenti successivi, però, rivelavano che il motociclista guidava con un tasso alcolemico di 1,28 g/l e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti (benzodiazepine e cocaina).

Nei primi due gradi di giudizio, l’uomo veniva condannato per guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti, con l’applicazione dell’aggravante per aver provocato un incidente stradale. La difesa del motociclista ha proposto ricorso in Cassazione, sostenendo che l’aggravante non dovesse essere applicata. La tesi difensiva si basava sul fatto che la responsabilità esclusiva dell’incidente era da attribuirsi al conducente dell’auto, che aveva violato l’obbligo di dare la precedenza. Secondo il ricorrente, il suo stato di alterazione non aveva ‘provocato’ l’incidente, come richiesto dalla norma.

La Decisione della Cassazione sull’incidente stradale

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la decisione dei giudici di merito. Gli Ermellini hanno chiarito un punto fondamentale: per l’applicazione dell’aggravante, non è necessaria una responsabilità esclusiva o principale nella causazione del sinistro. È sufficiente che vi sia un nesso di strumentalità, ovvero un legame di causa-effetto, tra lo stato di ebbrezza del conducente e l’evento.

La Corte ha specificato che l’aggravante può essere esclusa solo se l’incidente stradale è un evento oggettivamente imprevedibile, inevitabile e privo di qualsiasi connessione con lo stato di alterazione del conducente. Nel caso di specie, questa condizione non sussisteva.

Le motivazioni

La motivazione della Corte si fonda su due principi cardine della circolazione stradale.

In primo luogo, il ‘principio dell’affidamento temperato’. Questo principio stabilisce che, pur potendo confidare nel comportamento corretto degli altri utenti della strada, ogni conducente deve comunque mantenere un atteggiamento di prudenza. Avvicinandosi a un incrocio, anche chi ha la precedenza deve moderare la velocità ed essere pronto ad affrontare eventuali manovre errate altrui. La violazione di uno stop da parte di un altro veicolo non è considerata un evento imprevedibile.

In secondo luogo, la Corte ha sottolineato il nesso causale tra lo stato di alterazione e l’incidente. Sebbene la causa principale fosse la mancata precedenza dell’automobilista, lo stato di ebbrezza e l’assunzione di droghe avevano innegabilmente rallentato i tempi di reazione del motociclista. Questo gli ha impedito di attuare manovre di emergenza che, altrimenti, avrebbero potuto evitare o mitigare l’impatto. La sua condotta, quindi, ha contribuito, seppur in misura ridotta, al verificarsi del sinistro. Questa ‘seppur ridotta, responsabilità’ è stata ritenuta sufficiente per integrare l’aggravante.

Le conclusioni

La sentenza ribadisce un concetto di fondamentale importanza per la sicurezza stradale: mettersi alla guida in stato di alterazione non solo è un reato di per sé, ma amplifica le conseguenze legali in caso di sinistro. Anche se si è dalla parte della ragione per quanto riguarda le regole di precedenza, lo stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti introduce un fattore di corresponsabilità. La legge non richiede che lo stato di alterazione sia la causa unica o principale dell’incidente, ma solo che abbia contribuito a determinarlo. Questa decisione serve da monito: la prudenza e il pieno controllo delle proprie facoltà sono requisiti non negoziabili per chi si mette al volante.

L’aggravante dell’incidente stradale si applica anche se la colpa principale è di un altro conducente?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, per l’applicazione dell’aggravante non è richiesta una responsabilità esclusiva o principale. È sufficiente che lo stato di alterazione del conducente abbia contribuito, anche in minima parte, a causare l’incidente, ad esempio rallentando i tempi di reazione.

Cosa significa che l’incidente non deve essere ‘imprevedibile e inevitabile’ per escludere l’aggravante?
Significa che l’aggravante viene esclusa solo se il sinistro è talmente anomalo e improvviso da non avere alcun legame con la condotta del guidatore in stato di ebbrezza. La violazione di uno stop da parte di un altro veicolo, essendo una possibile negligenza altrui, non è considerata un evento imprevedibile.

Avere la precedenza esonera da ogni responsabilità in caso di incidente stradale?
No. Il ‘principio dell’affidamento’ è ‘temperato’, cioè non è assoluto. Anche il conducente che ha il diritto di precedenza deve mantenere una condotta di guida vigile e prudente, moderando la velocità e preparandosi a possibili errori altrui, specialmente in prossimità di un incrocio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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