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Incidente probatorio: quando il rigetto non è abnorme

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 30569/2025, ha dichiarato inammissibile il ricorso contro il rigetto di un’istanza di incidente probatorio riguardante l’esame di tre minori. La Corte ha chiarito che, sebbene la decisione del giudice potesse essere errata, non configurava un’abnormità processuale, poiché non creava una stasi insuperabile del procedimento, lasciando al Pubblico Ministero la possibilità di compiere ulteriori atti di indagine.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Incidente Probatorio: Quando il Rigetto di un Giudice non è Abnorme

L’incidente probatorio è uno strumento cruciale nel processo penale, specialmente quando coinvolge testimoni vulnerabili come i minori. Tuttavia, cosa succede se un giudice rigetta la richiesta di attivarlo? Non sempre tale decisione è impugnabile. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 30569/2025) chiarisce i confini tra un provvedimento semplicemente errato e uno ‘abnorme’, l’unico che consente un ricorso immediato. Analizziamo insieme il caso.

I Fatti del Caso

Il caso ha origine dalla richiesta di un Pubblico Ministero di procedere con un incidente probatorio per ascoltare tre minori, persone offese in un procedimento per maltrattamenti e lesioni aggravate. L’obiettivo era cristallizzare le loro testimonianze in una fase anticipata, data la loro particolare vulnerabilità.

Tuttavia, il Giudice per le Indagini Preliminari (G.i.p.) ha rigettato la richiesta. La motivazione? L’istanza era ritenuta troppo generica sui fatti oggetto dell’esame e, inoltre, i minori non erano mai stati sentiti in precedenza tramite un’audizione protetta. Secondo il G.i.p., mancavano i requisiti di specificità richiesti dalla legge.

La Decisione della Corte di Cassazione e l’incidente probatorio

Contro questa decisione, il Pubblico Ministero ha presentato ricorso in Cassazione, sostenendo l’abnormità del provvedimento. La Suprema Corte, però, ha dichiarato il ricorso inammissibile.

Il Collegio ha stabilito che, sebbene il rigetto del G.i.p. fosse potenzialmente errato (poiché il capo di incolpazione era sufficientemente dettagliato), la sua decisione non integrava gli estremi dell’abnormità. Il provvedimento, pur essendo illegittimo e causando una ‘indebita regressione del procedimento’, non creava una paralisi processuale insanabile.

Le Motivazioni: Perché il Rigetto non è un Atto Abnorme?

La chiave della decisione risiede nella distinzione tra un provvedimento illegittimo e uno abnorme. Un atto è ‘abnorme’ non solo quando è contrario alla legge, ma quando si pone completamente al di fuori del sistema processuale, determinando una stasi che non può essere superata con gli strumenti ordinari.

Nel caso specifico, la Corte ha osservato che il Pubblico Ministero non era privo di alternative. A seguito del rigetto, avrebbe potuto:

1. Procedere a un’audizione protetta dei minori per raccogliere le loro dichiarazioni.
2. Reiterare la richiesta di incidente probatorio, formulandola con indicazioni ancora più precise e dettagliate, superando così le obiezioni del G.i.p.

Poiché esistevano vie alternative per far progredire le indagini, la decisione del giudice non ha bloccato il procedimento in modo definitivo. Si è trattato di un ostacolo, di una regressione, ma non di un muro invalicabile. Per questo motivo, il provvedimento non poteva essere qualificato come abnorme e, di conseguenza, il ricorso in Cassazione non era ammissibile.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale: il ricorso per abnormità è un rimedio eccezionale, da utilizzare solo in casi di palese anomalia processuale che genera una paralisi. Un semplice errore di valutazione da parte del giudice, anche se incide sull’andamento del procedimento, non è sufficiente a giustificarlo se esistono altre vie per proseguire l’azione penale.

Per gli operatori del diritto, il messaggio è duplice. Da un lato, i Pubblici Ministeri sono chiamati a formulare le richieste di incidente probatorio con la massima cura e specificità per evitare rigetti. Dall’altro, viene confermato che un provvedimento di rigetto, per quanto discutibile, non apre automaticamente le porte della Cassazione se non compromette in modo irreversibile lo sviluppo del processo.

Quando il rigetto di una richiesta di incidente probatorio è considerato ‘abnorme’?
Un rigetto è considerato abnorme non solo quando è illegittimo, ma quando si pone completamente al di fuori del sistema processuale, creando una stasi procedurale insuperabile o una deviazione del procedimento non correggibile con i normali strumenti processuali.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso del Pubblico Ministero in questo caso?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile perché il provvedimento del G.i.p., pur essendo potenzialmente errato, non era ‘abnorme’. Non ha creato una paralisi del procedimento, in quanto il Pubblico Ministero aveva ancora la possibilità di compiere altre attività per proseguire le indagini.

Quali alternative aveva il Pubblico Ministero dopo il rigetto della sua richiesta?
Secondo la Corte, dopo il rigetto, il Pubblico Ministero poteva procedere con un’audizione protetta dei minori oppure presentare una nuova e più dettagliata richiesta di incidente probatorio, superando le criticità sollevate dal giudice.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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