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Inammissibilità riesame: basta la procura agli atti?

Una società impugnava un decreto di sequestro preventivo. Il Tribunale del riesame dichiarava l’impugnazione inammissibile perché il difensore non aveva allegato la procura speciale, sebbene questa fosse già stata depositata agli atti in una fase precedente dello stesso procedimento. La Corte di Cassazione ha annullato tale decisione, affermando che non si può creare una causa di inammissibilità riesame non prevista dalla legge. Se la procura è già nel fascicolo, il giudice deve prenderne atto, in virtù del principio di tassatività.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Riesame: la Procura Speciale Già agli Atti è Sufficiente

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21818/2025, affronta un’importante questione di procedura penale: la corretta valutazione dei requisiti formali per un’istanza di riesame. Il caso analizzato chiarisce che un’impugnazione non può essere respinta per un vizio puramente formale, come la mancata ri-allegazione della procura speciale, quando questa è già presente nel fascicolo processuale. Questa decisione rafforza il principio di tassatività delle cause di inammissibilità riesame, privilegiando la sostanza sulla forma.

I Fatti di Causa: Un Sequestro Annullato e Riproposto

La vicenda processuale riguarda una società a responsabilità limitata, indagata per illeciti amministrativi e fiscali ai sensi del D.Lgs. 231/2001. Il procedimento ha seguito un percorso complesso:

1. Primo Sequestro: Inizialmente, il G.i.p. del Tribunale di Milano emetteva un decreto di sequestro preventivo sui beni della società.
2. Costituzione e Nomina: La società si costituiva formalmente nel procedimento, depositando presso la Procura un atto di designazione del difensore con contestuale conferimento di procura speciale per l’impugnazione.
3. Primo Riesame (vittorioso): Il difensore proponeva istanza di riesame e il Tribunale del riesame annullava il decreto di sequestro per un vizio di motivazione.
4. Nuovo Sequestro: A seguito dell’annullamento, il Pubblico Ministero emetteva un nuovo provvedimento di sequestro d’urgenza, prontamente convalidato dal G.i.p.
5. Secondo Riesame (inammissibile): Il difensore impugnava anche questo nuovo decreto. Sorprendentemente, il Tribunale del riesame dichiarava l’istanza inammissibile.

La Questione Giuridica sull’Inammissibilità del Riesame

Il cuore del problema risiede nella motivazione del Tribunale del riesame per dichiarare la seconda impugnazione inammissibile. Secondo il Tribunale, il difensore non aveva allegato all’atto di impugnazione la procura speciale, né aveva dichiarato di agire in forza di essa. Questo, a detta del giudice del riesame, costituiva un difetto di legittimazione a proporre il ricorso.

Tuttavia, la difesa sosteneva che la procura speciale era già stata ritualmente depositata agli atti del procedimento in occasione della prima impugnazione. L’atto di nomina e la procura erano quindi già a disposizione del giudice, rendendo la richiesta di una nuova allegazione un onere superfluo e non previsto dalla legge.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente le argomentazioni della difesa, annullando con rinvio l’ordinanza impugnata. I giudici supremi hanno basato la loro decisione su principi cardine del diritto processuale penale.

In primo luogo, la Corte ha sottolineato la natura endoprocedimentale della seconda impugnazione. Essa si inseriva in un chiaro collegamento con la fase precedente, conclusasi con l’annullamento del primo sequestro. Il contesto era il medesimo, così come l’imputazione provvisoria. Pertanto, la procura speciale depositata in precedenza conservava piena validità ed efficacia per tutti gli atti successivi dello stesso procedimento.

In secondo luogo, la Cassazione ha censurato la decisione del Tribunale del riesame per aver creato una causa di inammissibilità inesistente, in palese violazione del principio di tassatività. Le cause di inammissibilità delle impugnazioni sono espressamente e limitatamente indicate dalla legge (art. 591 c.p.p.) e non possono essere estese per via interpretativa. Imporre alla parte l’onere di riallegare un documento già formalmente acquisito agli atti rappresenta un “anomalo onere” che non trova fondamento in alcuna norma.

Il ragionamento del Tribunale è stato definito “viziato” e caratterizzato da “evidente astrattezza e genericità”, poiché non ha tenuto conto del contesto specifico e della documentazione già presente nel fascicolo, che dimostrava senza ombra di dubbio la legittimazione del difensore.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa sentenza è di fondamentale importanza pratica per gli operatori del diritto. Essa stabilisce un principio di ragionevolezza e di prevalenza della sostanza sulla forma. Non si può penalizzare una parte con una sanzione processuale grave come l’inammissibilità per il mancato compimento di un’attività (la ri-allegazione di un documento) che risulta superflua, dato che il requisito sostanziale (l’esistenza di una valida procura) è già stato soddisfatto e documentato.

La decisione riafferma che il giudice ha il dovere di esaminare tutti gli atti del fascicolo per verificare la sussistenza dei presupposti processuali. Creare ostacoli formalistici non previsti dalla legge non solo viola il principio di tassatività, ma lede anche il diritto di difesa. In conclusione, una volta che la procura speciale è ritualmente depositata, essa esplica i suoi effetti per tutte le fasi collegate dello stesso procedimento, senza necessità di inutili e ridondanti ripetizioni formali.

Se una procura speciale è già stata depositata agli atti, è necessario allegarla nuovamente a ogni successiva impugnazione nello stesso procedimento?
No. Secondo la Corte di Cassazione, non è necessario. Se la procura è già presente nel fascicolo processuale e l’impugnazione si inserisce in un contesto procedimentale unitario e collegato, il giudice deve prenderne atto senza poter dichiarare l’inammissibilità per mancata nuova allegazione.

Un giudice può dichiarare un ricorso inammissibile per una causa non espressamente prevista dalla legge?
No. La sentenza ribadisce il principio di tassatività delle cause di inammissibilità. Un giudice non può creare un “anomalo onere a carico della parte” che non sia previsto da alcuna disposizione normativa, poiché ciò violerebbe tale principio fondamentale.

Cosa significa che un’impugnazione ha una “natura endoprocedimentale”?
Significa che l’atto di impugnazione fa parte e si sviluppa all’interno dello stesso procedimento giudiziario. In questo caso, la seconda richiesta di riesame era in “chiaro collegamento” con il primo annullamento, rendendo evidente la continuità del mandato difensivo e della documentazione già prodotta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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