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Inammissibilità ricorso: quando la Cassazione respinge

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità del ricorso presentato da due imputati, condannandoli al pagamento delle spese e di una sanzione. La decisione si fonda sul principio che il giudizio di legittimità non può riesaminare i fatti, ma solo verificare la corretta applicazione della legge. Viene inoltre chiarito che l’inammissibilità del ricorso impedisce di dichiarare l’eventuale prescrizione del reato maturata successivamente.

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Pubblicato il 15 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso: Le Regole Ferree della Cassazione

L’inammissibilità del ricorso è uno degli esiti più temuti nel giudizio di Cassazione. Con la recente Ordinanza n. 19674/2024, la Suprema Corte ribadisce con fermezza i paletti invalicabili del giudizio di legittimità, chiarendo perché un ricorso non possa trasformarsi in un terzo grado di giudizio sui fatti. Analizziamo questa decisione per comprendere i limiti e le conseguenze di un’impugnazione errata.

I Fatti del Caso

Due soggetti avevano presentato ricorso alla Corte di Cassazione avverso una sentenza della Corte d’Appello di Lecce. Le loro doglianze miravano a contestare la ricostruzione dei fatti e la valutazione delle prove così come effettuate nei primi due gradi di giudizio, proponendo una lettura alternativa delle risultanze processuali.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte ha dichiarato entrambi i ricorsi inammissibili. Questa decisione non entra nel merito delle accuse, ma si ferma a un livello procedurale, stabilendo che i ricorsi non possedevano i requisiti per essere esaminati. Di conseguenza, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro ciascuno in favore della cassa delle ammende.

Le Motivazioni: I Confini tra Merito e Legittimità

La motivazione della Corte si articola su principi cardine della procedura penale, offrendo chiarimenti fondamentali sulla funzione della Cassazione.

Il Ruolo del Giudizio di Legittimità e l’inammissibilità ricorso

Il punto centrale della decisione è la netta distinzione tra il ‘giudizio di merito’ (proprio del Tribunale e della Corte d’Appello) e il ‘giudizio di legittimità’ (esclusivo della Cassazione). I giudici di merito hanno il compito di ricostruire i fatti, ascoltare i testimoni e valutare le prove. La Cassazione, invece, ha il solo compito di verificare che la legge sia stata applicata correttamente, senza poter rimettere in discussione l’accertamento fattuale, a meno che la motivazione della sentenza impugnata non sia palesemente illogica o contraddittoria. Nel caso di specie, la Corte ha ritenuto che le sentenze di primo e secondo grado fossero state motivate in modo congruo e adeguato, basandosi su corretti criteri di inferenza e massime di esperienza.

La Genericità delle Censure

I ricorsi sono stati giudicati inammissibili anche perché le censure sollevate erano ‘assolutamente generiche e reiterative’. In altre parole, gli appellanti non hanno evidenziato specifici vizi di legge, ma si sono limitati a riproporre le stesse argomentazioni già respinte nei gradi precedenti, chiedendo di fatto una nuova valutazione del materiale probatorio. Questo tipo di richiesta esula completamente dalle competenze della Suprema Corte.

L’Irrilevanza della Prescrizione Sopravvenuta

Un aspetto di grande interesse riguarda la questione della prescrizione. Uno dei reati era maturato dopo la sentenza d’appello, ma prima della decisione della Cassazione. Tuttavia, la Corte ha specificato che la cosiddetta ‘genetica inammissibilità del ricorso’ impedisce la costituzione di un valido rapporto processuale. Poiché il ricorso è viziato all’origine, non può produrre alcun effetto, nemmeno quello di consentire alla Corte di dichiarare l’estinzione del reato per prescrizione. La sanzione dell’inammissibilità, quindi, prevale su tutto.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza è un monito importante: il ricorso in Cassazione è uno strumento tecnico che deve essere utilizzato per denunciare errori di diritto e non per tentare una terza valutazione dei fatti. Un’impugnazione che non rispetta questi confini è destinata all’inammissibilità del ricorso, con conseguenze economiche significative per chi la propone. La decisione conferma che il sistema processuale è strutturato per gradi di giudizio con funzioni diverse e non ammette scorciatoie o tentativi di stravolgere le competenze di ciascun organo giudicante.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato i ricorsi inammissibili?
Perché i ricorsi contestavano la ricostruzione dei fatti e la valutazione delle prove, materie di esclusiva competenza dei giudici di merito (primo e secondo grado). La Cassazione, quale giudice di legittimità, non può riesaminare i fatti, ma solo verificare la corretta applicazione della legge.

Cosa significa che la prescrizione del reato non è stata dichiarata, nonostante fosse maturata?
Significa che l’inammissibilità originaria (‘genetica’) del ricorso ha impedito la formazione di un valido rapporto processuale di impugnazione. Di conseguenza, la Corte non ha potuto prendere in considerazione eventi successivi come la maturazione della prescrizione, poiché il ricorso era viziato sin dall’inizio.

Quali sono state le conseguenze economiche per i ricorrenti a seguito dell’inammissibilità ricorso?
Ciascun ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro in favore della cassa delle ammende, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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