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Inammissibilità ricorso: quando la Cassazione lo rigetta

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità del ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Catania. La Suprema Corte ha ritenuto che le motivazioni della sentenza impugnata fossero congrue e logicamente ineccepibili, rendendo il ricorso infondato. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di tremila euro.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità ricorso: la Cassazione chiarisce i limiti dell’appello

L’inammissibilità del ricorso in Cassazione rappresenta un esito processuale severo, che impedisce alla Suprema Corte di entrare nel merito delle questioni sollevate. Una recente ordinanza della Sezione Penale offre uno spunto di riflessione sui criteri che guidano questa decisione, evidenziando l’importanza di presentare censure specifiche e pertinenti contro le sentenze dei gradi inferiori. Questo articolo analizza il provvedimento, spiegando perché il ricorso è stato respinto e quali sono le conseguenze per il proponente.

Il Contesto Processuale del Caso

La vicenda trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catania. Il ricorrente mirava a ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, sollevando una serie di censure relative a presunte discrasie e vizi motivazionali presenti nella sentenza impugnata. Il caso è quindi giunto al vaglio della Suprema Corte, chiamata a verificare la fondatezza e, prima ancora, l’ammissibilità dei motivi di ricorso.

La Decisione: Inammissibilità del Ricorso per Genericità

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso. La decisione non è entrata nel merito delle argomentazioni del ricorrente, fermandosi a un livello preliminare. I giudici hanno stabilito che il ricorso non superava il vaglio di ammissibilità, un filtro fondamentale per garantire che la Corte si pronunci solo su questioni di legittimità e non si trasformi in un terzo grado di giudizio sui fatti.

Le Motivazioni della Suprema Corte

Il cuore della decisione risiede nelle motivazioni. La Cassazione ha ritenuto che la sentenza della Corte d’Appello avesse già affrontato le questioni in modo congruo e logicamente ineccepibile. In particolare, i giudici di legittimità hanno fatto riferimento alle pagine 3-5 della sentenza impugnata, dove le ragioni della decisione erano esposte con argomentazioni solide e coerenti. Di fronte a una motivazione così strutturata, il ricorso è apparso generico e non in grado di scalfire la logicità del provvedimento precedente. La Corte ha quindi concluso che, essendo le motivazioni della Corte d’Appello esenti da vizi logici o giuridici, il ricorso dovesse essere dichiarato inammissibile.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La declaratoria di inammissibilità del ricorso ha comportato due conseguenze dirette per il ricorrente. In primo luogo, la condanna al pagamento delle spese processuali. In secondo luogo, il versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria prevista per scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori. Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: il ricorso in Cassazione non è un’opportunità per ridiscutere i fatti, ma uno strumento per contestare specifici errori di diritto o vizi logici manifesti nella motivazione. Un ricorso efficace deve quindi confrontarsi direttamente con le argomentazioni della sentenza impugnata, dimostrandone la fallacia, e non limitarsi a riproporre le proprie tesi.

Cosa significa che un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non esamina il merito della questione perché il ricorso non possiede i requisiti di forma o di sostanza richiesti dalla legge. In questo caso, è stato ritenuto inammissibile perché le argomentazioni erano infondate rispetto alla logicità della sentenza precedente.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La parte il cui ricorso è dichiarato inammissibile viene condannata a pagare le spese del procedimento e una sanzione pecuniaria, che in questa vicenda è stata fissata in tremila euro da versare alla Cassa delle ammende.

Perché la Corte di Cassazione non ha riesaminato i fatti del caso?
Perché il suo ruolo non è quello di un terzo grado di giudizio nel merito, ma di giudice di legittimità. La Corte verifica se la legge è stata applicata correttamente e se la motivazione della sentenza impugnata è logica e non contraddittoria. In questo caso, ha ritenuto che la motivazione della Corte d’Appello fosse adeguata, rendendo superfluo un ulteriore esame.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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