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Inammissibilità ricorso: quando i motivi sono generici

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso in materia penale, sottolineando che i motivi di impugnazione devono contenere un’analisi critica della sentenza impugnata e non possono limitarsi a riproporre genericamente le stesse doglianze. La decisione conferma l’importanza della specificità degli atti di appello, sanzionando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende. L’analisi si è concentrata sull’inammissibilità del ricorso per genericità dei motivi.

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Pubblicato il 30 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso: La Cassazione Ribadisce i Requisiti di Specificità

L’esito di un processo non dipende solo dalla fondatezza delle proprie ragioni, ma anche dal rigore con cui vengono seguite le regole procedurali. Un principio fondamentale, spesso sottovalutato, è quello della specificità dei motivi di impugnazione. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito con forza questo concetto, dichiarando l’inammissibilità di un ricorso proprio per la sua genericità. Questo caso offre uno spunto prezioso per comprendere perché un’impugnazione, per essere efficace, deve essere una critica puntuale e argomentata della decisione che si contesta, e non una mera riproposizione di lamentele già espresse.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bari. L’imputato contestava la decisione dei giudici di secondo grado su due fronti principali: in primo luogo, lamentava la mancanza dell’elemento soggettivo del reato, sostenendo di non aver agito con la consapevolezza richiesta dalla norma incriminatrice; in secondo luogo, criticava il trattamento sanzionatorio ricevuto, ritenendolo eccessivo e contestando il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche.

La Decisione della Corte sull’Inammissibilità del Ricorso

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4979 del 2024, ha respinto il ricorso dichiarandolo inammissibile. I giudici supremi non sono entrati nel merito delle questioni sollevate, ma si sono fermati a un livello preliminare, riscontrando un vizio insanabile nell’atto di impugnazione stesso. La decisione si fonda sull’articolo 581 del Codice di Procedura Penale, che impone al ricorrente di articolare motivi specifici, indicando le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta. Secondo la Corte, il ricorrente non ha adempiuto a tale onere.

Le Motivazioni

La Corte ha dettagliatamente spiegato le ragioni che hanno condotto a dichiarare l’inammissibilità del ricorso, analizzando separatamente i due motivi proposti.

Il Primo Motivo: la Mancanza di Specificità

Per quanto riguarda la contestazione sull’elemento soggettivo del reato, la Cassazione ha osservato che il ricorrente si era limitato a riproporre in modo ‘meramente e genericamente’ le stesse argomentazioni già presentate in appello. L’atto di ricorso non conteneva un’analisi critica della sentenza impugnata. In altre parole, non spiegava perché la motivazione della Corte d’Appello, che aveva già respinto quella stessa doglianza, fosse errata. Questo comportamento processuale viola il requisito di specificità, trasformando il ricorso per Cassazione in un tentativo di ottenere un terzo grado di giudizio sul merito, cosa non consentita.

Il Secondo Motivo: il Trattamento Sanzionatorio e le Attenuanti

Anche il secondo motivo, relativo alla determinazione della pena e al diniego delle attenuanti generiche, è stato giudicato manifestamente infondato. La Corte ha chiarito che:

1. Sulla dosimetria della pena: I giudici di merito hanno esercitato correttamente la loro discrezionalità. Quando la pena inflitta è inferiore alla media prevista dalla legge, non è richiesta una motivazione analitica e dettagliata. Espressioni come ‘pena congrua’ o ‘pena equa’ sono sufficienti a giustificare la decisione.
2. Sulle attenuanti generiche: Non è necessario che il giudice, nel negare le attenuanti, prenda in esame ogni singolo elemento favorevole addotto dalla difesa. È sufficiente che la sua motivazione si basi su elementi negativi ritenuti decisivi o sulla semplice assenza di elementi positivi meritevoli di considerazione, come era avvenuto nel caso di specie.

Le Conclusioni

La pronuncia in esame riafferma un principio cardine del nostro sistema processuale: l’impugnazione non è una semplice richiesta di riesame, ma un atto di critica vincolata. Chi ricorre in Cassazione ha l’onere di confrontarsi specificamente con la decisione che contesta, smontandone le argomentazioni punto per punto. La mera riproposizione di motivi generici, senza un’analisi critica della sentenza precedente, conduce inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità del ricorso. Le conseguenze pratiche per il ricorrente sono state significative: oltre alla conferma della condanna, è stato obbligato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, a testimonianza della serietà con cui l’ordinamento sanziona l’abuso dello strumento processuale.

Perché un ricorso per Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile se è privo dei requisiti di specificità previsti dall’art. 581 del codice di procedura penale, ovvero se non contiene un’analisi critica delle argomentazioni della sentenza impugnata ma si limita a riproporre genericamente le stesse lamentele.

Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘generico’?
Un motivo è considerato ‘generico’ quando non si confronta specificamente con la motivazione della sentenza che si sta impugnando, limitandosi a ripetere argomenti già esposti nei gradi precedenti senza spiegare perché la decisione del giudice sia errata.

Il giudice deve motivare in dettaglio il diniego delle attenuanti generiche?
No, secondo la Corte non è necessario che il giudice prenda in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli. È sufficiente un congruo riferimento a elementi negativi ritenuti decisivi o alla semplice assenza di elementi positivi per giustificare il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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