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Inammissibilità ricorso: quando i motivi sono generici

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso di un condannato contro l’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza. La Corte ha ritenuto i motivi di ricorso generici, poiché non affrontavano le specifiche ragioni del provvedimento impugnato, basate sull’alta pericolosità sociale del soggetto, la sua passata latitanza decennale e la totale inaffidabilità.

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Pubblicato il 9 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso in Cassazione: Il Principio di Specificità dei Motivi

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come la genericità dei motivi possa portare a una dichiarazione di inammissibilità del ricorso. Questo principio è fondamentale nel processo penale, poiché assicura che il giudizio di legittimità si concentri su precise violazioni di legge e non su generiche lamentele. Analizziamo come la Suprema Corte ha applicato questo criterio a un caso complesso, caratterizzato da un profilo di elevata pericolosità sociale del ricorrente.

I Fatti del Caso

Un soggetto, condannato per gravi reati, presentava ricorso avverso un’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Genova. Quest’ultimo aveva negato un beneficio penitenziario basandosi su una valutazione approfondita della personalità e della storia del condannato. Tra gli elementi considerati dal Tribunale vi erano:

* L’ostinata perpetrazione di reati a base violenta, indicativa di un’elevata pericolosità sociale.
* La revoca, dopo pochi mesi, di un precedente beneficio di semilibertà.
* Una latitanza durata dieci anni, iniziata durante un permesso premio, e terminata solo con l’estradizione dal Paraguay.
* La disponibilità di contatti all’estero e la conseguente totale inaffidabilità.

Contro questa decisione, il condannato proponeva ricorso per cassazione.

L’Inammissibilità del Ricorso per Genericità dei Motivi

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La ragione principale risiede nel fatto che gli argomenti presentati dal ricorrente erano del tutto generici e non affrontavano specificamente le circostanze puntuali e gravi evidenziate dal Tribunale di Sorveglianza. Invece di contestare punto per punto le motivazioni dell’ordinanza impugnata, il ricorso si limitava a deduzioni di carattere generale, prive del requisito della specificità richiesto dalla legge.

La Corte ha richiamato precedenti giurisprudenziali, tra cui le sentenze delle Sezioni Unite, che stabiliscono come i motivi di ricorso debbano essere specifici per consentire al giudice di legittimità di comprendere esattamente quale violazione di legge si intende denunciare.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

Nel motivare la propria decisione, la Suprema Corte ha sottolineato che il ricorrente non ha preso posizione sulle circostanze cruciali che avevano fondato il giudizio negativo del Tribunale di Sorveglianza. Il ricorso ha omesso di confrontarsi con la valutazione di elevata pericolosità, con il fallimento del precedente percorso di reinserimento, e soprattutto con l’episodio gravissimo della latitanza decennale. Quest’ultimo, in particolare, dimostrava una totale inaffidabilità e una lontananza dal percorso rieducativo che la pena dovrebbe perseguire. La mancanza di un confronto critico con questi elementi ha reso il ricorso un atto processuale sterile, incapace di innescare un reale controllo di legittimità.

Le Conclusioni: L’Importanza della Specificità nell’Appello

Questa ordinanza ribadisce un principio cardine del nostro sistema processuale: un ricorso per cassazione non è una terza istanza di giudizio sui fatti, ma un controllo sulla corretta applicazione della legge. Affinché questo controllo sia efficace, è indispensabile che l’appellante articoli le proprie censure in modo specifico, dettagliato e pertinente rispetto alle motivazioni del provvedimento che intende contestare. Un ricorso generico non solo è destinato all’insuccesso, ma comporta anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, come avvenuto nel caso di specie con la condanna al versamento di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile se i motivi presentati sono generici e non contestano specificamente le argomentazioni legali e fattuali contenute nella decisione impugnata, mancando così del requisito di specificità richiesto dalla legge.

Quali elementi ha considerato il Tribunale di Sorveglianza per giudicare inaffidabile il condannato?
Il Tribunale ha basato il suo giudizio su diversi elementi: l’elevata pericolosità del soggetto per la sua storia di reati violenti, la revoca di un precedente beneficio di semilibertà, una latitanza durata dieci anni e la disponibilità di contatti all’estero.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in questo caso?
La dichiarazione di inammissibilità ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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