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Inammissibilità ricorso: quando blocca la prescrizione

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità del ricorso di un’imputata, confermando la condanna. I motivi sono stati giudicati generici e riproduttivi. È stato stabilito che l’inammissibilità del ricorso preclude la possibilità di dichiarare l’estinzione del reato per prescrizione, anche se maturata dopo la sentenza d’appello, condannando la ricorrente alle spese e a una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso: La Cassazione Spiega Quando Non Si Può Dichiarare la Prescrizione

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’inammissibilità ricorso presentato davanti alla Suprema Corte impedisce di dichiarare l’estinzione del reato per prescrizione, qualora questa maturi in un momento successivo alla sentenza di appello. Questa decisione sottolinea l’importanza di presentare impugnazioni fondate su motivi specifici e pertinenti, pena conseguenze procedurali e pecuniarie significative.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un’imputata avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bologna. La difesa aveva sollevato diverse censure, ritenute però dalla Cassazione generiche e meramente riproduttive di argomentazioni già esaminate e respinte nel precedente grado di giudizio. Tra i punti contestati vi erano la validità di un vincolo amministrativo su un veicolo, presunti errori materiali commessi dai verbalizzanti e la titolarità stessa del mezzo. La Corte d’Appello aveva confermato la condanna, ritenendo la pena adeguata anche in virtù della recidiva contestata, data la pericolosità sociale dimostrata dalle continue condanne subite dall’imputata fino al 2011.

L’Inammissibilità del Ricorso e la Questione della Prescrizione

Il punto cruciale dell’ordinanza riguarda l’eccezione di prescrizione sollevata dalla difesa. Si sosteneva che il reato si fosse estinto a causa del decorso del tempo, ipotizzando una diversa data di commissione del fatto. La Corte di Cassazione, tuttavia, ha dichiarato il motivo manifestamente infondato, ma soprattutto ha chiarito un aspetto dirimente. Anche se il termine di prescrizione fosse effettivamente maturato dopo la sentenza d’appello, l’inammissibilità ricorso preclude ogni possibilità di far valere tale causa estintiva. In sostanza, un ricorso che non supera il vaglio di ammissibilità non permette al giudice di legittimità di esaminare questioni sopravvenute, come la prescrizione.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte fonda la sua decisione su un consolidato orientamento giurisprudenziale, richiamando una storica sentenza delle Sezioni Unite (n. 23428/2005). Il principio è che l’inammissibilità del ricorso per cassazione crea una barriera invalicabile alla rilevabilità di ufficio della prescrizione maturata successivamente alla sentenza impugnata. Questo perché l’atto di impugnazione, essendo viziato nella sua origine, non instaura validamente il giudizio di legittimità. Di conseguenza, il rapporto processuale si cristallizza al momento della decisione di secondo grado, e la Suprema Corte non può fare altro che prendere atto dell’inammissibilità e rigettare il ricorso, senza poter entrare nel merito di altre questioni.

Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche

L’ordinanza ha implicazioni pratiche molto chiare per la difesa. La presentazione di un ricorso in Cassazione deve essere attentamente ponderata e basata su motivi solidi e non meramente ripetitivi. Un ricorso inammissibile non solo non ottiene il risultato sperato, ma comporta la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria (in questo caso, tremila euro) a favore della Cassa delle ammende. Soprattutto, preclude la possibilità di beneficiare di cause estintive del reato come la prescrizione che potrebbero maturare durante i tempi del giudizio di legittimità. La decisione conferma quindi che il ricorso per cassazione non è uno strumento per guadagnare tempo, ma un rimedio straordinario da utilizzare con cognizione di causa.

Un ricorso per cassazione inammissibile può portare alla dichiarazione di prescrizione del reato?
No. L’ordinanza chiarisce che l’inammissibilità del ricorso preclude la possibilità di dichiarare l’estinzione del reato per prescrizione, se questa è maturata dopo la pronuncia della sentenza d’appello.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile in questo caso?
Il ricorso è stato giudicato inammissibile perché i motivi presentati erano generici, non specifici e riproducevano le stesse censure già adeguatamente respinte dalla Corte d’Appello, senza introdurre nuove e pertinenti argomentazioni.

Quali sono le conseguenze per chi presenta un ricorso inammissibile?
La persona che presenta un ricorso dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come stabilito dalla Corte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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