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Inammissibilità ricorso per congruità pena: la Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 15441/2025, ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso che contestava la congruità della pena stabilita dalla Corte d’Appello. La Suprema Corte ha ribadito che la valutazione sull’adeguatezza della sanzione è una questione di merito, non sindacabile in sede di legittimità, a meno che la decisione non sia palesemente arbitraria o illogica. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione.

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Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso per Congruità della Pena: I Limiti del Giudizio di Cassazione

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha riaffermato un principio cardine del nostro sistema processuale: la valutazione sulla misura della pena spetta ai giudici di merito e non può essere oggetto di un nuovo esame in sede di legittimità, se non in casi eccezionali. Questa decisione sottolinea l’importanza di comprendere i limiti del ricorso per cassazione, evitando impugnazioni destinate a un esito di inammissibilità del ricorso per congruità della pena.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bari. Il ricorrente non contestava errori procedurali o violazioni di legge, bensì la congruità della pena che gli era stata inflitta, ritenendola eccessiva. La questione, quindi, non verteva sulla legalità della condanna, ma sulla valutazione discrezionale compiuta dal giudice di merito nel quantificare la sanzione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La decisione è netta e si allinea a un orientamento giurisprudenziale consolidato, chiudendo la porta a un’ulteriore discussione sulla misura della pena.

Le Motivazioni: Il Principio sulla Congruità della Pena

Il cuore dell’ordinanza risiede nelle sue motivazioni. La Suprema Corte ha chiarito che il giudizio di cassazione è un giudizio di legittimità, non di merito. Questo significa che il suo compito non è rivalutare i fatti o le decisioni discrezionali dei giudici dei gradi precedenti, ma solo verificare la corretta applicazione delle norme di diritto e la logicità della motivazione.

La determinazione della pena è, per sua natura, un’attività che rientra nel potere discrezionale del giudice di merito. Quest’ultimo, sulla base delle prove e delle circostanze emerse durante il processo, stabilisce la sanzione che ritiene più giusta ed equa. Un’eventuale censura in sede di Cassazione sull’inammissibilità del ricorso per congruità della pena è possibile solo se la decisione del giudice di merito risulta frutto di “mero arbitrio o di un ragionamento illogico”. Non è sufficiente che l’imputato ritenga la pena semplicemente “troppo alta”; è necessario dimostrare un vizio logico-giuridico palese nella motivazione della sentenza impugnata. Poiché nel caso di specie il ricorrente si limitava a sollecitare una nuova e diversa valutazione sulla congruità della pena, senza evidenziare vizi di logicità, il ricorso è stato correttamente dichiarato inammissibile.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza funge da importante monito per chi intende presentare ricorso per Cassazione. È fondamentale che i motivi di impugnazione si concentrino su questioni di diritto (violazione di legge, vizi procedurali, manifesta illogicità della motivazione) e non su aspetti di merito come la quantificazione della pena. Tentare di ottenere dalla Cassazione una “terza valutazione” dei fatti o delle scelte discrezionali del giudice è un’operazione destinata al fallimento, che comporta unicamente la condanna a ulteriori spese. La decisione rafforza la distinzione tra i gradi di giudizio e conferma che il sindacato della Suprema Corte sulla pena è un controllo esterno sulla logicità del percorso argomentativo, non una sua sostituzione.

È possibile contestare in Cassazione la misura di una pena ritenuta troppo alta?
Generalmente no. La valutazione sulla congruità della pena è una questione di merito riservata ai giudici dei gradi precedenti. L’intervento della Cassazione è possibile solo in casi eccezionali, quando la decisione sulla pena è frutto di un ragionamento palesemente illogico o di puro arbitrio.

Cosa significa che un ricorso è “inammissibile”?
Significa che il ricorso non può essere esaminato nel suo contenuto (nel merito) perché manca dei requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge. In questo caso, il motivo del ricorso non rientrava tra quelli che la Corte di Cassazione può legalmente valutare.

Quali sono le conseguenze della dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
Come stabilito nel provvedimento, chi ha presentato il ricorso inammissibile viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro (in questo caso, tremila euro) in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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