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Inammissibilità ricorso per cassazione: la decisione

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso per cassazione presentato da un cittadino contro una sentenza del Tribunale. Il ricorso è stato ritenuto generico, portando alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione di 3.000 euro.

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Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del ricorso per cassazione: quando l’appello è generico

L’ordinanza della Corte di Cassazione, Sezione Penale, analizza un caso emblematico di inammissibilità del ricorso per cassazione, offrendo importanti chiarimenti sui requisiti necessari per accedere al giudizio di legittimità. La decisione sottolinea come un ricorso generico, che mira a una semplice rivalutazione dei fatti, non possa trovare accoglimento, comportando conseguenze economiche significative per il proponente.

I Fatti del Caso

Un soggetto proponeva ricorso dinanzi alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dal Tribunale di Napoli. L’obiettivo del ricorso era contestare la valutazione della propria condotta effettuata dal giudice di merito. Tuttavia, le argomentazioni presentate non sollevavano questioni specifiche sulla corretta applicazione della legge, ma si concentravano su una riconsiderazione degli elementi fattuali già esaminati nel precedente grado di giudizio.

La Decisione della Corte e l’Inammissibilità del Ricorso per Cassazione

La Corte Suprema ha dichiarato inammissibile il ricorso. La decisione si fonda sulla constatazione che l’atto presentato era generico e, soprattutto, proponeva una rivalutazione della condotta non consentita in sede di legittimità. Il giudizio di Cassazione, infatti, non è un terzo grado di merito dove si possono riesaminare i fatti, ma una sede in cui si valuta esclusivamente la corretta interpretazione e applicazione delle norme di diritto.

Le Conseguenze Economiche della Declaratoria

Come diretta conseguenza della dichiarazione di inammissibilità, la Corte ha applicato l’articolo 616 del codice di procedura penale. Tale norma prevede che la parte che ha proposto il ricorso inammissibile sia condannata a sostenere due tipi di oneri economici:
1. Il pagamento delle spese del procedimento.
2. Il versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende, equitativamente fissata in questo caso in tremila euro.

Le Motivazioni della Cassazione

Le motivazioni della Corte sono state concise ma estremamente chiare. Il ricorso è stato giudicato inammissibile perché mancava dei requisiti di specificità richiesti dalla legge. Invece di evidenziare vizi di legittimità della sentenza impugnata (come, ad esempio, l’erronea applicazione di una norma di legge o un vizio di motivazione), il ricorrente si è limitato a chiedere un nuovo esame del suo comportamento. Questo tipo di richiesta esula completamente dalle competenze della Corte di Cassazione, il cui ruolo è quello di garante della nomofilachia, ovvero dell’uniforme interpretazione della legge, e non di giudice del fatto.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso per cassazione deve essere redatto con rigore tecnico e deve concentrarsi esclusivamente su questioni di diritto. Un ricorso che si limiti a criticare genericamente la decisione del giudice di merito o a sollecitare una nuova valutazione dei fatti è destinato all’inammissibilità del ricorso per cassazione. Le implicazioni pratiche sono rilevanti: chi intende impugnare una sentenza in Cassazione deve essere consapevole che, in mancanza di motivi di diritto validi e specifici, non solo non otterrà una revisione della decisione, ma andrà incontro a una sicura condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, a volte anche cospicua.

Per quale motivo un ricorso per cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Secondo questa ordinanza, un ricorso è dichiarato inammissibile quando è generico e si limita a proporre una rivalutazione della condotta dell’imputato, un’attività non consentita nel giudizio di legittimità.

Quali sono le conseguenze economiche in caso di inammissibilità del ricorso?
In base all’art. 616 del codice di procedura penale, la declaratoria di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.

La Corte di Cassazione può riesaminare i fatti di un processo?
No, l’ordinanza chiarisce che una ‘non consentita rivalutazione della propria condotta’ non è permessa. La Corte di Cassazione giudica solo la corretta applicazione della legge (questioni di diritto) e non può riesaminare i fatti del caso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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