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Inammissibilità ricorso penale: quando e perché

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso penale poiché i motivi proposti non rientravano tra quelli tassativamente previsti dalla legge. La decisione, presa senza formalità, ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di 4.000 euro. Questo caso evidenzia le severe conseguenze dell’inammissibilità del ricorso penale.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Penale: Quando l’Impugnazione si Ferma Prima di Iniziare

L’inammissibilità del ricorso penale rappresenta una barriera procedurale che impedisce alla Corte di Cassazione di esaminare il merito di un’impugnazione. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio delle cause e delle severe conseguenze di tale declaratoria. Comprendere questi meccanismi è fondamentale per capire perché non tutti i ricorsi arrivano a una discussione di fondo.

I Fatti del Caso

Un imputato, a seguito di una sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Bari, decideva di presentare ricorso per Cassazione. L’obiettivo era quello di ottenere l’annullamento della decisione di primo grado, contestandone vari aspetti. Tuttavia, il suo tentativo di far valere le proprie ragioni si è scontrato con le rigide regole che disciplinano l’accesso al giudizio di legittimità.

La Decisione della Corte: Focus sull’Inammissibilità del Ricorso Penale

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza dell’11 marzo 2025, ha interrotto bruscamente il percorso del ricorso, dichiarandolo inammissibile. Questa decisione significa che i giudici non sono entrati nel vivo delle questioni sollevate dal ricorrente (la cosiddetta ‘questione di merito’), ma si sono fermati a una valutazione preliminare, riscontrando un vizio insanabile che ha precluso ogni ulteriore esame.

Le Motivazioni della Declaratoria di Inammissibilità

La Corte ha basato la sua decisione su una ragione puramente procedurale. I motivi addotti dal ricorrente a sostegno della sua impugnazione non rientravano nel novero di quelli specificamente ammessi dalla legge per questo tipo di ricorsi, come modificata dalla Legge n. 103 del 2017.

La normativa, infatti, elenca in modo tassativo le ragioni per cui si può ricorrere, tra cui:
* Vizi relativi all’espressione della volontà dell’imputato.
* Difetto di correlazione tra l’accusa e la sentenza.
* Erronea qualificazione giuridica del fatto.
* Illegalità della pena o della misura di sicurezza.

Poiché le lamentele del ricorrente non concernevano nessuna di queste specifiche aree, il ricorso è stato considerato aprioristicamente infondato. Di conseguenza, la Corte ha applicato l’articolo 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale, che permette di emettere una declaratoria di inammissibilità ‘senza formalità’, ovvero attraverso una procedura semplificata e accelerata, data l’evidenza del vizio.

Le Conclusioni: Conseguenze Economiche per il Ricorrente

La declaratoria di inammissibilità del ricorso penale non è priva di conseguenze, anzi, comporta un significativo onere economico per chi l’ha proposto. La Corte di Cassazione ha infatti condannato il ricorrente a due pagamenti:

1. Pagamento delle spese processuali: il ricorrente deve farsi carico dei costi del procedimento che ha inutilmente avviato.
2. Versamento alla Cassa delle ammende: è stata disposta una sanzione pecuniaria di 4.000,00 euro. Questa somma non è un risarcimento, ma una vera e propria sanzione volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori.

Questa ordinanza ribadisce un principio cruciale: il diritto di impugnazione non è illimitato, ma deve essere esercitato nel rispetto delle regole procedurali e dei motivi stabiliti dalla legge. Agire al di fuori di questi confini non solo rende il ricorso inefficace, ma espone anche a pesanti conseguenze economiche.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando i motivi su cui si basa non rientrano tra quelli tassativamente previsti dalla legge, come ad esempio questioni relative alla volontà dell’imputato, all’erronea qualificazione giuridica del fatto o all’illegalità della pena.

Cosa significa che l’inammissibilità è pronunciata “senza formalità”?
Significa che la Corte, data l’evidenza dei motivi di inammissibilità, può decidere con una procedura semplificata e più rapida, come previsto dall’art. 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale, senza la necessità di un’udienza pubblica completa.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che nel caso specifico è stata fissata in 4.000,00 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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