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Inammissibilità ricorso penale: i requisiti del 581

Una ricorrente ha impugnato una sentenza della Corte d’Appello, ma la Corte di Cassazione ha dichiarato il suo ricorso inammissibile. La decisione si basa sulla genericità e indeterminatezza dei motivi presentati, che non soddisfacevano i requisiti di specificità previsti dal codice di procedura penale. L’ordinanza sottolinea come l’assenza di una critica argomentata e di un confronto puntuale con la sentenza impugnata renda inevitabile l’inammissibilità del ricorso penale, con conseguente condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Penale: La Specificità è la Chiave per non Sbagliare

L’inammissibilità del ricorso penale è una delle insidie più comuni nel processo di impugnazione. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ci offre l’occasione per ribadire un principio fondamentale: un ricorso, per essere esaminato nel merito, deve essere specifico e non generico. Analizziamo insieme questa ordinanza per capire quali sono gli errori da evitare e come formulare un atto di impugnazione efficace.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dal ricorso presentato da una donna avverso una sentenza della Corte d’Appello di Trieste. La ricorrente lamentava una violazione di legge e un vizio di motivazione, sostenendo che la Corte non avesse pronunciato il suo proscioglimento nonostante la presunta assenza di elementi probatori sufficienti a fondare un giudizio di responsabilità penale a suo carico.

In sostanza, la difesa chiedeva alla Suprema Corte di riesaminare la decisione precedente, confidando in un annullamento della condanna.

La Genericità e l’inammissibilità del ricorso penale

La Corte di Cassazione, tuttavia, ha preso una direzione completamente diversa, senza nemmeno entrare nel merito delle questioni sollevate. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Perché? La ragione risiede nella sua “genericità per indeterminatezza e specificità”.

Secondo i giudici, l’atto di impugnazione mancava dei requisiti essenziali prescritti dagli articoli 581 e 591 del codice di procedura penale. Questi articoli impongono che i motivi di ricorso indichino in modo specifico:

1. Le ragioni di diritto che si ritengono violate.
2. Gli elementi di fatto che sostengono ogni richiesta.

L’atto presentato dalla ricorrente, invece, non indicava con la necessaria puntualità e concretezza gli elementi a base della censura e, soprattutto, non si confrontava in modo efficace con le argomentazioni logiche e giuridiche della sentenza impugnata. In altre parole, non era sufficiente lamentare un’ingiustizia, ma era necessario smontare, pezzo per pezzo, il ragionamento dei giudici di secondo grado.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

Nel motivare la propria decisione, la Suprema Corte ha richiamato un principio consolidato in giurisprudenza. La funzione tipica dell’impugnazione è quella di una “critica argomentata” del provvedimento che si contesta. Tale critica si realizza solo attraverso la presentazione di motivi che, a pena di inammissibilità, devono essere specifici.

Il contenuto essenziale di un atto di impugnazione è, quindi, un “confronto puntuale” con le argomentazioni della decisione contestata. Il ricorrente deve indicare le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che fondano il proprio dissenso. Nel caso di specie, questo confronto è mancato.

La Corte ha rilevato che il ricorso era privo di un effettivo dialogo con la sentenza della Corte d’Appello, limitandosi a riproporre doglianze generiche senza individuare i passaggi specifici della motivazione da censurare. Questa carenza ha impedito al giudice dell’impugnazione di esercitare il proprio sindacato, rendendo l’atto processualmente inutile e, di conseguenza, inammissibile.

Le Conclusioni

La decisione della Corte di Cassazione è un monito importante per tutti gli operatori del diritto e per chiunque intenda impugnare un provvedimento giudiziario. La redazione di un ricorso non può essere un mero atto di dissenso, ma deve configurarsi come un’analisi critica, dettagliata e puntuale della decisione che si intende contestare. L’inammissibilità del ricorso penale non solo impedisce l’esame nel merito della questione, ma comporta anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, in questo caso fissata in tremila euro. Pertanto, la specificità dei motivi non è solo un requisito formale, ma l’essenza stessa del diritto di impugnazione.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto generico per indeterminatezza e specificità. Non indicava con puntualità gli elementi alla base della censura e mancava di un confronto effettivo con le argomentazioni della sentenza impugnata.

Quali sono i requisiti essenziali per un ricorso in Cassazione?
Secondo la Corte, un ricorso deve contenere una critica argomentata del provvedimento impugnato, indicando specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta. È necessario un confronto puntuale con le motivazioni della sentenza che si contesta.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro in favore della Cassa delle ammende, che nel caso specifico è stata quantificata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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