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Inammissibilità ricorso penale: i motivi generici

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso penale presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Venezia. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi, ritenuti privi di una reale censura e meramente enunciati. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Penale: Quando i Motivi sono Troppo Generici

L’inammissibilità del ricorso penale è una delle questioni procedurali più delicate e frequenti nel nostro ordinamento. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre l’opportunità di approfondire un aspetto cruciale: la genericità dei motivi. Quando un’impugnazione si limita a enunciare doglianze senza argomentarle in fatto e in diritto, la sua sorte è segnata. Analizziamo insieme questo caso per capire quali sono i requisiti di specificità richiesti dalla legge per evitare una declaratoria di inammissibilità.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Venezia. Il ricorrente lamentava diverse presunte criticità della decisione di secondo grado, tra cui violazioni di legge, carenza di motivazione in relazione all’articolo 129 del codice di procedura penale, errori nel trattamento sanzionatorio e un’erronea qualificazione giuridica del fatto. L’atto di impugnazione, tuttavia, si è scontrato con il vaglio preliminare della Suprema Corte.

La Decisione della Corte sull’Inammissibilità del Ricorso Penale

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione non è entrata nel merito delle questioni sollevate, ma si è fermata a un livello precedente, quello dei requisiti formali e sostanziali dell’atto di impugnazione. Secondo gli Ermellini, il ricorso era affetto da un vizio insanabile: la genericità dei motivi. Questa valutazione ha comportato non solo la chiusura del procedimento, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: la Genericità come Causa di Inammissibilità

Il cuore della decisione risiede nella motivazione con cui la Corte spiega perché il ricorso è stato giudicato generico. I giudici hanno ritenuto che l’atto fosse “privo di effettiva censura solo apoditticamente enunciata”. Questo significa che il ricorrente si era limitato a elencare i propri motivi di dissenso in modo assertivo, senza però sviluppare un’argomentazione critica concreta e puntuale contro la sentenza impugnata.

La Corte ha ribadito un principio consolidato, citando anche un precedente (Cass. n. 16851/2010): un ricorso è inammissibile per genericità quando i motivi non contengono “la prospettazione delle ragioni in fatto o in diritto da sottoporre a verifica”. In altre parole, non è sufficiente dire che una sentenza è sbagliata; è indispensabile spiegare perché è sbagliata, confrontandosi specificamente con le argomentazioni del giudice di merito e indicando con precisione le norme violate o i vizi logici della motivazione. L’assenza di questo confronto critico rende il ricorso un atto sterile, incapace di attivare il giudizio di legittimità della Cassazione.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza conferma l’importanza fondamentale della specificità e della precisione nella redazione degli atti di impugnazione. Per evitare una pronuncia di inammissibilità del ricorso penale, l’avvocato difensore deve andare oltre la mera enunciazione di principi o la semplice contestazione della decisione. È necessario costruire un’argomentazione solida, che dialoghi con la sentenza impugnata, ne evidenzi le falle e proponga una tesi alternativa supportata da riferimenti normativi e giurisprudenziali pertinenti. La decisione sottolinea che il giudizio di Cassazione non è una terza istanza di merito, ma un controllo di legittimità che può essere attivato solo attraverso censure specifiche e ben definite. Una lezione preziosa per tutti gli operatori del diritto, che ricorda come la forma, nel processo, sia anche sostanza.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile per genericità?
Un ricorso è dichiarato inammissibile per genericità quando i suoi motivi sono privi di una effettiva censura e sono solo enunciati apoditticamente, senza contenere la prospettazione delle ragioni di fatto o di diritto da sottoporre a verifica.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente se il ricorso viene dichiarato inammissibile?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro, in questo caso pari a tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

È sufficiente elencare le presunte violazioni di legge per un ricorso valido?
No, non è sufficiente. Secondo l’ordinanza, un ricorso che si limita a enunciare le censure in modo assertivo, senza sviluppare una critica concreta e argomentata contro la decisione impugnata, è considerato generico e, pertanto, inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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