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Inammissibilità ricorso penale: costi e sanzioni

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso penale proposto contro una sentenza del Tribunale. La decisione sottolinea che, quando l’inammissibilità è attribuibile a colpa del ricorrente, scatta non solo la condanna al pagamento delle spese processuali, ma anche il versamento di una somma a titolo sanzionatorio in favore della Cassa delle ammende, in questo caso fissata a tremila euro.

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Pubblicato il 23 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Penale: Le Conseguenze Economiche per il Ricorrente

L’inammissibilità del ricorso penale rappresenta un esito che blocca l’esame di un’impugnazione sul nascere, impedendo alla Corte di Cassazione di valutare nel merito le ragioni dell’appellante. Una recente ordinanza della Suprema Corte chiarisce le pesanti conseguenze economiche che derivano da tale declaratoria, soprattutto quando è riconducibile a una colpa del soggetto che ha promosso il ricorso.

Il Caso in Esame

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un soggetto avverso una sentenza emessa dal Tribunale di Catania in data 13 settembre 2024. Il ricorrente, nato a Catania nel 1994, ha impugnato la decisione di primo grado, portando la questione dinanzi alla Corte di Cassazione. La Settima Sezione Penale è stata chiamata a pronunciarsi sulla validità del ricorso proposto.

La Decisione sull’Inammissibilità del Ricorso Penale

Dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere, la Corte di Cassazione ha concluso per la declaratoria di inammissibilità del ricorso. Questa decisione non entra nel vivo della questione, ovvero non stabilisce se il ricorrente avesse ragione o torto sui fatti contestati. Si ferma, invece, a un livello preliminare, constatando la mancanza dei presupposti necessari affinché il ricorso potesse essere esaminato nel merito.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha fondato la propria decisione sull’articolo 616 del codice di procedura penale. La norma stabilisce che, in caso di inammissibilità, il ricorrente deve essere condannato al pagamento delle spese del procedimento. Tuttavia, la pronuncia va oltre. Richiamando una fondamentale sentenza della Corte Costituzionale (n. 186 del 2000), i giudici hanno sottolineato che non è possibile escludere che l’inammissibilità sia ascrivibile a ‘colpa’ del ricorrente.

Questa ‘colpa’ non va intesa in senso comune, ma come la presentazione di un ricorso privo dei requisiti minimi di legge, potenzialmente dilatorio o manifestamente infondato. Quando ciò accade, alla condanna alle spese processuali si aggiunge un’ulteriore sanzione economica: il versamento di una somma, fissata in via equitativa, a favore della Cassa delle ammende. In questo specifico caso, l’importo è stato quantificato in tremila euro.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La decisione riafferma un principio cruciale per il corretto funzionamento della giustizia: il diritto di impugnazione non deve essere abusato. La sanzione pecuniaria ha una chiara funzione deterrente, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi temerari che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario. Per chi intende presentare un ricorso, è fondamentale affidarsi a un professionista competente che valuti attentamente i presupposti di ammissibilità, per evitare non solo una sconfitta processuale, ma anche un significativo esborso economico che comprende sia le spese del procedimento sia una sanzione aggiuntiva.

Cosa succede quando un ricorso penale viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte non esamina le ragioni di merito dell’impugnazione e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali.

Perché il ricorrente è stato condannato a pagare anche una somma alla Cassa delle ammende?
Poiché la Corte ha ritenuto che l’inammissibilità fosse attribuibile a colpa del ricorrente, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale. Questa colpa giustifica l’applicazione di una sanzione pecuniaria aggiuntiva.

Qual è lo scopo della sanzione pecuniaria in caso di inammissibilità per colpa?
Lo scopo è quello di sanzionare e scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o privi dei requisiti di legge, che gravano inutilmente sul sistema giudiziario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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