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Inammissibilità ricorso MAE: i termini perentori

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità del ricorso contro un Mandato di Arresto Europeo (MAE) presentato oltre il termine perentorio di 5 giorni. La Corte ha stabilito che la tardività impedisce l’esame nel merito, sottolineando inoltre come la valutazione sulla gravità indiziaria non sia più un motivo valido per rifiutare la consegna.

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Pubblicato il 12 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso MAE: la Cassazione ribadisce i Termini Perentori

Il Mandato di Arresto Europeo (MAE) è uno strumento cruciale per la cooperazione giudiziaria all’interno dell’Unione Europea. Tuttavia, le procedure per opporsi alla consegna sono soggette a regole rigide, come dimostra una recente sentenza della Corte di Cassazione. L’analisi del caso evidenzia l’assoluta importanza del rispetto dei termini per l’impugnazione, la cui violazione porta a una dichiarazione di inammissibilità del ricorso MAE, precludendo ogni discussione nel merito. Vediamo nel dettaglio cosa ha stabilito la Suprema Corte.

I Fatti del Caso

La Corte di Appello di Bologna aveva autorizzato la consegna di un cittadino albanese alle autorità giudiziarie tedesche, in esecuzione di un Mandato di Arresto Europeo emesso dal Tribunale di Kempten. Le accuse erano di favoreggiamento del traffico di sostanze stupefacenti e possesso di quantità non minime delle stesse. La difesa dell’interessato ha presentato ricorso in Cassazione, contestando la decisione. Il motivo principale del ricorso era il rifiuto, da parte della Corte d’Appello, di disporre una perizia tossicologica per accertare la quantità di principio attivo della droga, ritenuta necessaria per valutare la gravità degli indizi a sostegno del MAE.

La Decisione della Cassazione e l’Inammissibilità ricorso MAE

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile per due ragioni distinte ma convergenti: una di carattere procedurale e una di merito. Entrambe le ragioni confermano un orientamento rigoroso in materia di impugnazioni contro il MAE.

Il Rispetto dei Termini Processuali

Il primo e decisivo motivo di inammissibilità è stata la tardività del ricorso. La Corte ha rilevato che la sentenza della Corte d’Appello era stata emessa il 7 marzo 2024. La legge stabilisce un termine perentorio di cinque giorni per presentare ricorso in Cassazione. Tale termine scadeva quindi il 12 marzo 2024. Il ricorso, invece, è stato depositato telematicamente il 13 marzo 2024, ovvero un giorno dopo la scadenza. Questo ritardo, anche se minimo, è stato sufficiente per rendere l’impugnazione irricevibile, impedendo ai giudici di entrare nel vivo delle questioni sollevate dalla difesa.

L’Irrilevanza della Gravità Indiziaria nel MAE

La Cassazione ha aggiunto un’ulteriore e importante precisazione. Anche se il ricorso fosse stato presentato nei termini, sarebbe stato comunque dichiarato inammissibile nel merito. La richiesta della difesa di una perizia per valutare la ‘gravità indiziaria’ si basa su un presupposto normativo superato. A seguito delle modifiche introdotte con il D.Lgs. n. 10 del 2021, il riferimento ai ‘gravi indizi di colpevolezza’ è stato eliminato dall’articolo 17 della legge n. 69/2005, che disciplina il MAE. Di conseguenza, la mancanza di gravi indizi non costituisce più un motivo legittimo, né obbligatorio né facoltativo, per rifiutare la consegna di una persona richiesta da un altro Stato membro.

Le Motivazioni della Corte

Le motivazioni della Corte si fondano su due pilastri. In primo luogo, il principio della perentorietà dei termini processuali. Il rispetto delle scadenze è un requisito fondamentale per la validità degli atti giudiziari e la sua inosservanza determina automaticamente l’inammissibilità dell’impugnazione, senza che il giudice possa sanare il vizio. Questo rigore garantisce la certezza del diritto e la rapida definizione dei procedimenti, obiettivo particolarmente sentito nella cooperazione giudiziaria europea. In secondo luogo, la Corte ha sottolineato l’evoluzione legislativa che ha snellito la procedura del MAE. L’eliminazione del vaglio sulla gravità indiziaria da parte dello Stato di esecuzione rafforza il principio del mutuo riconoscimento delle decisioni giudiziarie tra Stati membri, che è il fondamento del MAE. Lo Stato richiesto non deve più effettuare una valutazione approfondita del merito delle accuse, ma limitarsi a una verifica di legalità formale, fidandosi dell’operato dell’autorità giudiziaria emittente.

Conclusioni

Questa sentenza offre due importanti lezioni pratiche. La prima è un monito per i difensori: nella procedura di Mandato di Arresto Europeo, i termini per l’impugnazione sono estremamente brevi e perentori. Qualsiasi ritardo, anche minimo, può compromettere irrimediabilmente il diritto di difesa. La seconda è di carattere sostanziale: le strategie difensive non possono più fondarsi sulla contestazione della consistenza degli indizi a carico dell’assistito. Il legislatore ha scelto di privilegiare la celerità e l’efficacia della cooperazione giudiziaria, limitando i motivi di rifiuto della consegna a specifiche e tassative ipotesi previste dalla legge.

Qual è il termine per impugnare in Cassazione una sentenza che dispone la consegna in base a un Mandato d’Arresto Europeo?
Il termine per presentare ricorso per Cassazione è di cinque giorni dalla data dell’udienza in cui viene emessa la decisione, ai sensi degli artt. 17 e 22 della legge n. 69 del 2005.

Cosa succede se il ricorso contro un Mandato d’Arresto Europeo viene depositato in ritardo?
Se il ricorso viene depositato oltre il termine perentorio di cinque giorni, la Corte di Cassazione lo dichiara inammissibile senza esaminare i motivi di contestazione. Ciò comporta la conferma definitiva della decisione di consegna.

È ancora possibile opporsi alla consegna basata su un Mandato d’Arresto Europeo contestando la ‘gravità degli indizi’?
No. La sentenza chiarisce che, a seguito delle modifiche legislative del 2021, la valutazione sulla gravità degli indizi è stata eliminata dai motivi che possono giustificare il rifiuto della consegna. Pertanto, un ricorso basato su tale argomento è considerato inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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