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Inammissibilità ricorso: le conseguenze economiche

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità di un ricorso contro un’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza. La decisione comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro alla Cassa delle ammende, evidenziando le conseguenze dell’inammissibilità ricorso.

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Pubblicato il 26 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso: Analisi delle Conseguenze Economiche secondo la Cassazione

L’esito di un procedimento giudiziario non è sempre una decisione sul merito della questione. A volte, un’impugnazione può concludersi con una dichiarazione di inammissibilità ricorso, una pronuncia processuale con importanti conseguenze pratiche, soprattutto economiche, per chi l’ha proposta. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di quali siano tali conseguenze, condannando il ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

Il Fatto all’Origine del Ricorso

Il caso in esame ha origine da un’ordinanza emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Genova in data 6 marzo 2025. Un soggetto, sentendosi leso da tale provvedimento, decideva di presentare ricorso dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione, al fine di ottenerne l’annullamento o la riforma. Il ricorso veniva quindi assegnato alla Settima Sezione Penale per la trattazione.

La Decisione della Corte di Cassazione: L’Inammissibilità del Ricorso

All’udienza del 10 luglio 2025, la Corte di Cassazione, dopo aver dato avviso alle parti e ascoltato la relazione del Consigliere relatore, ha esaminato il ricorso. L’esito dell’analisi è stato netto: il ricorso è stato dichiarato inammissibile.

Questo tipo di pronuncia non entra nel merito della controversia, ovvero non stabilisce chi avesse ragione o torto sulla questione originaria. Piuttosto, la Corte rileva la mancanza di uno o più requisiti essenziali, previsti dalla legge, che rendono l’atto di impugnazione non idoneo a essere esaminato. Sebbene l’ordinanza non specifichi i motivi esatti dell’inammissibilità, la conseguenza è stata la chiusura immediata del procedimento dinanzi alla Cassazione.

Le Motivazioni della Condanna alle Spese

La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta, per legge, delle conseguenze a carico del ricorrente. La Corte, nel motivare la sua decisione, ha rilevato che la declaratoria di inammissibilità impone la condanna del proponente al pagamento delle spese del procedimento. Questo principio mira a sanzionare l’introduzione di un giudizio di impugnazione privo dei presupposti di legge, che ha inutilmente impegnato le risorse del sistema giudiziario. Oltre alle spese processuali, la Corte ha disposto il versamento di una somma ulteriore in favore della Cassa delle ammende.

Le Conclusioni: le Implicazioni Pratiche della Decisione

In conclusione, la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso e ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali. Inoltre, ha stabilito il versamento di una somma determinata in via equitativa e fissata in 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende. Questa decisione sottolinea un principio fondamentale della procedura penale: l’accesso ai mezzi di impugnazione è un diritto, ma il suo esercizio deve rispettare scrupolosamente le regole procedurali. Un ricorso presentato senza i requisiti di ammissibilità non solo non ottiene il risultato sperato, ma espone il proponente a conseguenze economiche significative, come il pagamento delle spese del giudizio e di una sanzione pecuniaria volta a disincentivare impugnazioni avventate o dilatorie.

Cosa succede quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, il giudice non esamina il merito della questione. Il procedimento si conclude con una condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, come in questo caso, al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende.

Chi deve sostenere i costi in caso di ricorso inammissibile?
In base al provvedimento, la parte che ha proposto il ricorso dichiarato inammissibile è condannata a pagare sia le spese del procedimento che ha avviato, sia un’ulteriore somma a titolo sanzionatorio.

A quanto ammonta la sanzione pecuniaria nel caso specifico?
L’ordinanza ha condannato il ricorrente al versamento della somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, oltre al pagamento delle spese processuali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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