Inammissibilità Ricorso in Cassazione: Analisi e Conseguenze
Presentare un ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio per far valere le proprie ragioni, ma è un percorso irto di ostacoli procedurali. L’esito non è scontato e, come dimostra una recente ordinanza, una valutazione errata può portare a conseguenze significative, tra cui la dichiarazione di inammissibilità del ricorso e la condanna a sanzioni economiche. Questo articolo analizza un caso emblematico per spiegare cosa significa e cosa comporta questa decisione.
I Fatti del Caso: Un Ricorso Contro la Corte d’Appello
Il caso in esame ha origine dal ricorso proposto da un individuo avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello de L’Aquila in data 30 settembre 2024. L’imputato, cercando di ribaltare la decisione di secondo grado, ha presentato istanza alla Suprema Corte di Cassazione. La Settima Sezione Penale è stata chiamata a valutare la sussistenza dei requisiti formali e sostanziali per poter procedere all’esame del merito della questione.
La Decisione della Suprema Corte
Con un’ordinanza sintetica ma perentoria, la Corte di Cassazione ha troncato il percorso processuale. Il collegio, presieduto dal Dott. Romano e con relatrice la Dott.ssa Carusillo, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso.
La decisione non si è limitata a chiudere il caso, ma ha prodotto effetti economici diretti per il ricorrente. Quest’ultimo è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della cassa delle ammende. Questa pronuncia sottolinea come un’impugnazione infruttuosa non sia priva di costi.
Le Motivazioni dietro l’Inammissibilità del Ricorso
L’ordinanza non esplicita i motivi specifici che hanno portato a questa decisione, come spesso accade in provvedimenti di questa natura. Tuttavia, è possibile delineare le ragioni generali per cui un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile. La legge processuale penale stabilisce requisiti rigorosi. L’inammissibilità può derivare da:
* Vizi di forma: Mancanza di elementi essenziali nell’atto, come la chiara esposizione dei motivi.
* Motivi non consentiti: Il ricorso si basa su una rivalutazione dei fatti (questioni di merito), mentre la Cassazione è giudice di legittimità, cioè valuta solo la corretta applicazione della legge.
* Genericità dei motivi: Le censure alla sentenza impugnata sono formulate in modo vago, senza specificare le norme di legge che si assumono violate.
* Tardività: Il ricorso è stato presentato oltre i termini perentori stabiliti dalla legge.
La condanna alla cassa delle ammende funge da deterrente contro la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano il sistema giudiziario.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche
La dichiarazione di inammissibilità del ricorso ha due implicazioni fondamentali. La prima è che la sentenza della Corte d’Appello diventa definitiva e irrevocabile; non può più essere messa in discussione. La seconda è di natura patrimoniale: il ricorrente deve farsi carico non solo delle spese del procedimento, ma anche di una sanzione pecuniaria che può essere significativa. Questo caso serve da monito sull’importanza di affidarsi a una difesa tecnica esperta, in grado di valutare attentamente le reali possibilità di successo di un ricorso in Cassazione, evitando così conseguenze pregiudizievoli sia dal punto di vista legale che economico.
Cosa significa che un ricorso è dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte di Cassazione non entra nel merito della questione, ovvero non valuta se il ricorrente abbia ragione o torto, perché l’atto di ricorso manca dei requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge per essere esaminato.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e, come in questo caso, al versamento di una somma di denaro in favore della cassa delle ammende. L’importo viene stabilito dal giudice in base alla causa.
La decisione della Corte d’Appello diventa definitiva dopo l’inammissibilità?
Sì. Una volta che la Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso, la sentenza impugnata passa in giudicato, diventando definitiva e non più modificabile.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 25029 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 25029 Anno 2025
Presidente: NOME COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 04/06/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a PESCARA il 02/05/1990
avverso la sentenza del 30/09/2024 della CORTE APPELLO di L’AQUILA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO
e
CONSIDERATO IN DIRITTO
Rilevato che NOME COGNOME ricorre per cassazione avverso la sentenza della Corte di
Appello di L’Aquila che ha confermato la pronuncia con la quale il Tribunale di Pescara h affermato la penale responsabilità dell’imputato in ordine al delitto di tentato furto aggrav
Rilevato che l’unico motivo di ricorso, che contesta il giudizio di comparazione opposte circostanze e, in particolare, il mancato riconoscimento delle circostanze attenuan
generiche prevalenti, non è consentito in sede di legittimità, in quanto implica una valutazi discrezionale tipica del giudizio di merito che sfugge al sindacato della Corte di cassazi
qualora non sia frutto di mero arbitrio o di ragionamento illogico e sia sorretta da suffi motivazione, tale dovendo ritenersi quella che, per giustificare la soluzione dell’equivalenz
sia limitata a ritenerla la più idonea a realizzare l’adeguatezza della pena irrogata in con
(Sez. U, n. 10713 del 25/02/2010, COGNOME, Rv. 245931);
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con condanna de ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento della somma di euro tremila
in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processua e della somma di euro tremila in favore della cassa delle ammende. Così deciso il 04 giugno 2025
Il consigliere estensore
Il Presidente