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Inammissibilità ricorso: le conseguenze economiche

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità ricorso presentato da un individuo contro un’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza. La decisione comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di tremila euro alla Cassa delle ammende, come previsto dall’art. 616 c.p.p.

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Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso: Le Conseguenze Finanziarie secondo la Cassazione

Quando un ricorso viene presentato davanti alla Corte di Cassazione, l’esito non è sempre una decisione sul merito della questione. Esiste la possibilità che l’atto venga dichiarato inammissibile, un esito che comporta conseguenze precise, soprattutto di natura economica, per chi lo ha proposto. Un’ordinanza recente della Suprema Corte fa luce su questo aspetto, confermando l’applicazione di sanzioni in caso di inammissibilità ricorso. Analizziamo i dettagli di questa decisione per comprenderne la portata.

I Fatti del Caso: Dal Tribunale di Sorveglianza alla Cassazione

La vicenda trae origine da un’ordinanza emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Milano in data 14 gennaio 2025. Un individuo, ritenendosi leso da tale provvedimento, decideva di impugnarlo presentando ricorso per Cassazione. Il caso è stato quindi esaminato dalla Settima Sezione Penale della Suprema Corte, la quale ha dovuto valutare preliminarmente la sussistenza dei requisiti di ammissibilità del ricorso stesso.

La Decisione della Corte e l’Inammissibilità del Ricorso

All’udienza del 3 aprile 2025, la Corte di Cassazione, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere relatore, ha concluso per la dichiarazione di inammissibilità del ricorso. Questo significa che i giudici non sono entrati nel merito delle doglianze sollevate dal ricorrente, ma si sono fermati a una valutazione preliminare che ha evidenziato la mancanza dei presupposti necessari affinché il ricorso potesse essere esaminato. Sebbene l’ordinanza non entri nel dettaglio delle specifiche cause di inammissibilità, il risultato è netto e comporta l’applicazione automatica di specifiche conseguenze previste dalla legge.

Le Motivazioni: La Condanna alle Spese e la Sanzione Pecuniaria

La motivazione principale dietro le conseguenze economiche risiede nell’applicazione dell’articolo 616 del Codice di Procedura Penale. Questa norma stabilisce che la parte che ha proposto un ricorso dichiarato inammissibile è tenuta a sostenere i costi del procedimento.

L’Articolo 616 del Codice di Procedura Penale

Secondo l’art. 616 c.p.p., il giudice, nel dichiarare l’inammissibilità, condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali. Inoltre, la norma prevede che, se non ricorrono ipotesi di esonero (ad esempio, quando l’inammissibilità non è dovuta a colpa del ricorrente, situazione non ravvisata nel caso di specie), il proponente sia condannato anche al versamento di una somma pecuniaria a favore della Cassa delle ammende. L’importo di tale sanzione viene determinato dal giudice in via equitativa, tenendo conto delle ragioni dell’inammissibilità.

Nel caso specifico, la Corte ha fissato questa somma in tremila euro. La decisione sottolinea che l’impugnazione, rivelatasi priva dei requisiti di legge, non solo non ha prodotto l’effetto sperato ma ha anche generato un onere economico significativo per il proponente.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

La presente ordinanza ribadisce un principio fondamentale del nostro ordinamento processuale: l’accesso alla giustizia, e in particolare al giudizio di legittimità, deve avvenire nel rispetto di precise regole formali e sostanziali. La dichiarazione di inammissibilità del ricorso non è una mera formalità, ma un provvedimento che attiva conseguenze sanzionatorie concrete. Per i cittadini e i loro difensori, ciò sottolinea l’importanza di valutare attentamente i presupposti e le ragioni di un’impugnazione prima di adire la Corte di Cassazione, al fine di evitare non solo una pronuncia sfavorevole, ma anche la condanna al pagamento di spese e sanzioni pecuniarie talvolta ingenti.

Cosa succede quando un ricorso in materia penale viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, la parte che lo ha proposto viene condannata al pagamento delle spese processuali e, salvo eccezioni, al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende.

A quanto ammonta la sanzione pecuniaria in caso di inammissibilità del ricorso?
L’importo della sanzione è stabilito discrezionalmente dal giudice. Nel caso specifico analizzato, la Corte di Cassazione ha determinato la somma in tremila euro, ai sensi dell’art. 616 del codice di procedura penale.

Perché viene applicata una sanzione economica oltre al pagamento delle spese processuali?
La sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende ha una funzione sanzionatoria e deterrente, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi temerari o palesemente infondati che impegnano inutilmente il sistema giudiziario, in particolare il giudice di legittimità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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