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Inammissibilità ricorso: la genericità dei motivi

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da quattro imputati contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi di appello, ritenuti inadeguati a contestare la puntuale motivazione della sentenza impugnata. A seguito dell’inammissibilità del ricorso, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di 3.000 euro.

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Pubblicato il 9 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Perché la Genericità dei Motivi Porta all’Inammissibilità

Presentare un ricorso in Cassazione richiede rigore e specificità. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci ricorda una lezione fondamentale: la genericità dei motivi porta inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità del ricorso, con conseguenze economiche non trascurabili per chi lo propone. Analizziamo insieme questo caso per comprendere meglio i principi applicati dai giudici.

I Fatti del Caso

Quattro individui, precedentemente condannati dalla Corte d’Appello di Venezia, hanno deciso di impugnare la sentenza ricorrendo alla Corte di Cassazione. Nei loro ricorsi, hanno sollevato diverse questioni, contestando sia la sussistenza degli elementi costitutivi dei reati loro ascritti, sia il trattamento sanzionatorio applicato, sia il mancato riconoscimento di alcuni benefici di legge. Tuttavia, le loro argomentazioni non hanno superato il primo vaglio della Suprema Corte.

L’Analisi della Corte e l’Inammissibilità del Ricorso

La Corte di Cassazione, nell’esaminare i ricorsi, ha rilevato un difetto cruciale: la “genericità” dei motivi addotti. Secondo i giudici, le doglianze dei ricorrenti erano state formulate in modo vago e non si confrontavano specificamente con le argomentazioni puntuali e ben motivate contenute nella sentenza della Corte d’Appello. Quest’ultima, infatti, aveva spiegato in modo congruo le ragioni della sua decisione, sia per quanto riguarda l’accertamento dei reati, sia per la pena inflitta e il diniego dei benefici. Di fronte a una motivazione così solida, un ricorso generico si è rivelato del tutto inefficace, portando a una dichiarazione di inammissibilità del ricorso.

Le Motivazioni della Decisione

La decisione della Corte si fonda su un principio cardine del nostro sistema processuale: il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono riproporre le stesse questioni di fatto già valutate. Esso serve a controllare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione della sentenza impugnata. Per fare ciò, è indispensabile che i motivi del ricorso siano specifici, indicando con precisione quali parti della sentenza si contestano e perché esse sarebbero errate.

Nel caso di specie, la Corte ha ritenuto che i ricorsi fossero “affetti da genericità rispetto alla puntuale motivazione della Corte di appello”. In altre parole, gli appellanti non hanno colto nel segno, limitandosi a riproporre critiche astratte senza smontare, punto per punto, il ragionamento dei giudici di secondo grado. Questa carenza ha reso impossibile un esame nel merito, conducendo all’inevitabile declaratoria di inammissibilità.

Le Conclusioni e le Conseguenze Pratiche

La conseguenza principale dell’inammissibilità, come previsto dall’articolo 616 del Codice di Procedura Penale, è la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese del procedimento. Ma non solo: la Corte li ha anche condannati a versare una somma di 3.000 euro alla Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria è stata ritenuta equa in ragione della natura delle questioni sollevate, che non hanno superato il filtro di ammissibilità.

Questa ordinanza ribadisce un messaggio importante per avvocati e assistiti: l’impugnazione di una sentenza, specialmente in Cassazione, deve essere un atto tecnico di alta precisione. Non basta essere in disaccordo con una decisione; è necessario articolare critiche specifiche, pertinenti e giuridicamente fondate, capaci di incrinare la struttura logica della sentenza impugnata. In caso contrario, il rischio è non solo di vedere il proprio ricorso respinto, ma anche di incorrere in significative sanzioni economiche.

Cosa significa che i motivi di un ricorso sono ‘generici’?
Significa che le argomentazioni presentate sono vaghe e non criticano in modo specifico e puntuale la motivazione della sentenza impugnata, risultando così inefficaci a contestarla.

Quali sono le conseguenze dirette dell’inammissibilità di un ricorso in Cassazione?
In base all’art. 616 c.p.p., la parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della cassa delle ammende.

Perché la Corte ha stabilito una sanzione di 3.000 euro a carico dei ricorrenti?
La Corte ha ritenuto tale somma equa in considerazione della natura delle questioni dedotte nel ricorso, che sono state giudicate inammissibili a causa della loro genericità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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