Inammissibilità del Ricorso: Quando la Cassazione Chiude la Partita
L’ordinamento giuridico italiano prevede diversi gradi di giudizio per garantire il diritto di difesa, ma l’accesso a ciascun grado è subordinato a regole precise. L’ordinanza in esame, emessa dalla Corte di Cassazione, è un esempio emblematico di come un’impugnazione possa concludersi con una dichiarazione di inammissibilità del ricorso, una decisione che impedisce l’esame nel merito della questione. Questo esito ha conseguenze significative per la parte che ha proposto l’impugnazione.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Roma, datata 10 settembre 2024. La parte ricorrente ha cercato di ottenere una revisione della decisione di secondo grado rivolgendosi alla Corte di Cassazione, l’organo supremo della giurisdizione italiana. Tuttavia, l’iter si è interrotto prima di arrivare a una discussione sul fondo della questione.
La Decisione e le Conseguenze dell’Inammissibilità del Ricorso
Con un’ordinanza emessa il 5 maggio 2025, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha posto fine al procedimento. La Corte ha dichiarato il ricorso ‘inammissibile’. Questa pronuncia non significa che la Corte abbia dato torto o ragione al ricorrente nel merito, ma semplicemente che l’atto di impugnazione non possedeva i requisiti di forma o di sostanza necessari per essere vagliato.
Le conseguenze di tale decisione sono duplici e gravose per il ricorrente:
1. Condanna alle Spese Processuali: La parte che ha visto il proprio ricorso respinto per inammissibilità è tenuta a sostenere i costi del procedimento.
2. Sanzione Pecuniaria: Oltre alle spese, è stata inflitta una condanna al pagamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione ha una funzione deterrente, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi infondati o presentati senza il rispetto delle norme procedurali.
Le Motivazioni della Decisione
Sebbene l’ordinanza in esame sia molto sintetica, come spesso accade per le pronunce di inammissibilità, è possibile dedurre le ragioni generali che conducono a tali esiti. Un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per vari motivi, tra cui:
* Mancanza di motivi specifici: Il ricorso non indica in modo chiaro e preciso quali norme di legge si ritengono violate dalla sentenza impugnata.
* Proposizione di questioni di fatto: La Corte di Cassazione è un giudice di legittimità, non di merito. Non può rivalutare i fatti del processo, ma solo verificare la corretta applicazione della legge. Un ricorso che chiede una nuova valutazione delle prove è inammissibile.
* Vizi formali: L’atto potrebbe non rispettare i requisiti formali previsti dal codice di procedura, come la sottoscrizione da parte di un avvocato abilitato al patrocinio in Cassazione o il rispetto dei termini per la presentazione.
La funzione ‘filtro’ della Sezione Settima della Cassazione è proprio quella di esaminare preliminarmente i ricorsi per intercettare quelli che palesemente non superano questa soglia di ammissibilità.
Conclusioni e Implicazioni Pratiche
La dichiarazione di inammissibilità del ricorso ha un’implicazione fondamentale: la sentenza impugnata, in questo caso quella della Corte d’Appello di Roma, diventa definitiva e irrevocabile. Ciò significa che la vicenda processuale si conclude e la decisione acquista piena efficacia. Per i cittadini e i professionisti del diritto, questa ordinanza ribadisce l’importanza di redigere i ricorsi per Cassazione con estremo rigore tecnico e giuridico. Affidarsi a un legale esperto in questo specifico tipo di impugnazioni è cruciale per evitare non solo una sconfitta processuale, ma anche le significative conseguenze economiche derivanti da una declaratoria di inammissibilità.
Cosa significa quando un ricorso in Cassazione è dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che il ricorso non viene esaminato nel merito perché è privo dei requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge. La Corte non valuta se il ricorrente abbia ragione o torto, ma si ferma a una valutazione preliminare che impedisce l’analisi del caso.
Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La parte il cui ricorso è dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, che in questo caso specifico ammonta a tremila euro, da versare alla Cassa delle ammende.
La decisione della Corte d’Appello diventa definitiva dopo la dichiarazione di inammissibilità?
Sì, con la dichiarazione di inammissibilità del ricorso da parte della Corte di Cassazione, la sentenza impugnata (in questo caso, quella della Corte d’Appello di Roma) diventa definitiva e non può più essere contestata.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 19760 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 19760 Anno 2025
Presidente: NOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 05/05/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a ROMA il 03/10/1972
avverso la sentenza del 10/09/2024 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
n. 3319/25 COGNOME
OSSERVA
gli atti e la sentenza impugnata (condanna per il reato di cui all’art. 385 cod
Visti i motivi di ricorso;
Esaminati che le doglianze relative al vizio di motivazione circa il mancato riconosc
Ritenuto della causa di esclusione della punibilità di cui all’art. 131-bis cod. pen., e
disapplicazione della recidiva, sono prive di specificità in quanto non si confront corrette e non illogiche argomentazioni del giudice di merito (v. in particolare p. 2);
pertanto, che il ricorso debba essere dichiarato inammissibile, con la condan
Rilevato, ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in fav
Cassa delle ammende.
P.Q.M
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese pr e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso il 05/05/2025