Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 30795 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 30795 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 30/05/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a NAPOLI il 24/02/1999
avverso la sentenza del 07/11/2024 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Rilevato che COGNOME NOME – condannato per il reato di cui all’art. 73, commi
1 e 4, del d.P.R. n. 309 del 1990 – ha proposto ricorso per cassazione, lamentando vizi della motivazione ed erronea applicazione degli artt. 99, quarto comma, e 133
cod. pen., in relazione alla mancata esclusione della recidiva.
Considerato che il ricorso è inammissibile, perché generico e diretto a
sollecitare una rivalutazione del quadro istruttorio, sulla base di una rilettura di fatto preclusa al sindacato di questa Corte, non confrontandosi in modo puntuale
con le argomentazioni poste a fondamento della decisione impugnata;
che la censura relativa alla mancanza di motivazione in ordine agli elementi posti a fondamento della mancata esclusione della recidiva è inammissibile, perché
riferita a un difetto di motivazione non emergente dalla sentenza impugnata, dal momento che la Corte di appello (pag. 2 del provvedimento) evidenzia la presenza
di due precedenti specifici e recenti in capo all’imputato, che testimoniano come la ricaduta del soggetto non sia stata occasionale; indice, questo, di insensibilità
alle due precedenti condanne e di pericolosità sociale;
che, tenuto conto della sentenza del 13 giugno 2000, n. 86, della Corte costituzionale e rilevato che, nella fattispecie, non sussistono elementi per ritenere che «la parte abbia proposto il ricorso senza versare in colpa nella determinazione della causa di inammissibilità», alla declaratoria dell’inammissibilità medesima consegue, a norma dell’art. 616 cod. proc. pen., l’onere delle spese del procedimento nonché quello del versamento della somma, in favore della Cassa delle ammende, equitativamente fissata in C 3.000,00.
P.Q.M.
Dichiara inammissibilè il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di C 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, il 30 maggio 2025.