LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Inammissibilità ricorso: la condanna alle spese

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 30/05/2025, ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso contro una sentenza della Corte d’Appello di Napoli. Tale decisione di inammissibilità ricorso ha comportato, per il ricorrente, la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di € 3.000,00 a favore della Cassa delle ammende, in applicazione dell’art. 616 del codice di procedura penale.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 23 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso: Le Conseguenze Economiche della Colpa Processuale

L’ordinanza emessa dalla Corte di Cassazione il 30 maggio 2025 offre un chiaro monito sulle conseguenze dell’inammissibilità ricorso nel processo penale. Questa decisione non solo chiude la porta a un ulteriore esame del merito della causa, ma comporta anche significative sanzioni economiche per il ricorrente, come previsto dalla legge. Analizziamo nel dettaglio la pronuncia e le sue implicazioni.

I Fatti del Caso

Un soggetto proponeva ricorso in Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli in data 7 novembre 2024. L’obiettivo era ottenere una revisione della decisione di secondo grado. Tuttavia, l’esito dell’impugnazione davanti alla Suprema Corte è stato negativo, non per il merito della questione, ma per una valutazione preliminare sulla sua ammissibilità.

La Decisione della Cassazione e l’Inammissibilità del Ricorso

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa statuizione impedisce ai giudici di entrare nel vivo della vicenda e di valutare le ragioni esposte dal ricorrente. La conseguenza diretta di tale declaratoria, secondo una precisa norma del codice di procedura penale, è la condanna del proponente del ricorso.

La Condanna ex Art. 616 c.p.p.

La Corte non si è limitata a respingere il ricorso, ma ha applicato l’articolo 616 del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che, in caso di rigetto o di inammissibilità dell’impugnazione, la parte privata che l’ha proposta viene condannata al pagamento delle spese del procedimento. Inoltre, il giudice può condannare la stessa parte al versamento di una somma in favore della Cassa delle ammende. In questo specifico caso, la somma è stata equitativamente fissata in € 3.000,00.

Le Motivazioni della Condanna

La Corte ha basato la propria decisione su un principio consolidato, richiamando anche una sentenza della Corte Costituzionale (n. 80 del 2000). Il fulcro della motivazione risiede nell’assenza di elementi che potessero far ritenere che il ricorrente avesse proposto l’impugnazione “senza versare in colpa nella determinazione della causa di inammissibilità”. In altre parole, la legge presume una responsabilità del ricorrente quando l’atto di impugnazione presenta vizi talmente gravi da renderlo inammissibile. Per evitare la sanzione economica, sarebbe stato necessario dimostrare l’assenza di colpa, circostanza che i giudici non hanno ravvisato nel caso di specie. La sanzione economica, quindi, non è solo una conseguenza automatica della sconfitta processuale, ma assume anche una funzione sanzionatoria e deterrente contro l’abuso dello strumento processuale e la presentazione di ricorsi palesemente infondati o viziati.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale: l’accesso alla giustizia deve essere esercitato con responsabilità. La presentazione di un ricorso, specialmente dinanzi alla Corte di Cassazione, richiede un’attenta valutazione dei presupposti di ammissibilità. La declaratoria di inammissibilità ricorso non è un mero esito procedurale, ma attiva un meccanismo sanzionatorio che comporta l’addebito delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. Questa pronuncia serve da promemoria per le parti e i loro difensori sull’importanza di un uso ponderato e tecnicamente corretto degli strumenti di impugnazione, al fine di evitare non solo la delusione di una pronuncia sfavorevole, ma anche un significativo esborso economico.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione penale viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro, equitativamente fissata dal giudice, a favore della Cassa delle ammende. In questo caso, la somma era di € 3.000,00.

Su quale base giuridica si fonda la condanna al pagamento della somma alla Cassa delle ammende?
La condanna si fonda sull’articolo 616 del codice di procedura penale, che prevede specificamente questa sanzione pecuniaria in caso di declaratoria di inammissibilità del ricorso.

È possibile evitare la condanna economica in caso di inammissibilità?
L’ordinanza chiarisce che la condanna viene applicata a meno che non emergano elementi per ritenere che la parte abbia proposto il ricorso senza colpa nel determinare la causa di inammissibilità. In assenza di tale prova, la sanzione è una conseguenza diretta della declaratoria di inammissibilità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati