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Inammissibilità ricorso: la Cassazione fa chiarezza

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 3 giugno 2025, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da un individuo contro una sentenza della Corte d’Appello di Torino. La decisione ha comportato per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro, confermando come un’impugnazione priva dei requisiti di legge comporti conseguenze economiche significative. Questa ordinanza ribadisce l’importanza di una corretta impostazione processuale per l’accesso al giudizio di legittimità.

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Pubblicato il 25 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Quando e Perché Viene Dichiarato Inammissibile

Presentare un ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, una tappa cruciale per la tutela dei diritti. Tuttavia, l’accesso a questa fase non è automatico ed è subordinato a rigidi requisiti procedurali. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci offre lo spunto per analizzare il concetto di inammissibilità ricorso e le sue pesanti conseguenze. Vediamo come la Corte ha affrontato un caso specifico, stabilendo principi chiari per i cittadini e i loro difensori.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Torino il 19 dicembre 2024. Un individuo, ritenendo ingiusta tale decisione, ha deciso di impugnarla proponendo ricorso dinanzi alla Corte di Cassazione. L’obiettivo era ottenere un riesame della sua posizione da parte dei giudici di legittimità, confidando in una riforma della pronuncia di secondo grado.

La Decisione della Corte sull’Inammissibilità Ricorso

Riunita in udienza il 3 giugno 2025, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso. Dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere incaricato e valutato gli atti, la Corte ha emesso un’ordinanza dal contenuto netto e inequivocabile: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa decisione ha impedito ai giudici di entrare nel merito della questione, bloccando di fatto il procedimento sul nascere. L’ordinanza, pur essendo sintetica, ha applicato un principio fondamentale del diritto processuale, portando a conseguenze dirette e significative per il ricorrente.

Le Motivazioni della Decisione

Sebbene l’ordinanza non entri nel dettaglio delle specifiche ragioni che hanno portato alla declaratoria di inammissibilità, la natura stessa del provvedimento ci permette di comprendere il quadro generale. L’inammissibilità ricorso viene solitamente dichiarata quando l’atto di impugnazione presenta vizi che ne impediscono l’esame. Questi possono riguardare, ad esempio, la mancata indicazione dei motivi specifici di impugnazione, la proposizione di censure che mirano a un riesame dei fatti (non consentito in Cassazione) o il mancato rispetto dei termini perentori previsti dalla legge.
La decisione della Suprema Corte, quindi, si fonda implicitamente sulla constatazione che il ricorso non superava il vaglio preliminare di ammissibilità, risultando privo dei requisiti essenziali per poter essere discusso nel merito. La condanna accessoria al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende agisce anche come deterrente contro la presentazione di appelli palesemente infondati o dilatori.

Le Conclusioni: Conseguenze dell’Inammissibilità del Ricorso

Le implicazioni di questa ordinanza sono duplici e molto concrete. In primo luogo, con la dichiarazione di inammissibilità, la sentenza della Corte d’Appello di Torino è diventata definitiva. Ciò significa che la decisione impugnata ha acquisito piena efficacia e non può più essere messa in discussione.
In secondo luogo, il ricorrente è stato condannato non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche a versare la somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria sottolinea la serietà con cui l’ordinamento considera i ricorsi temerari o proceduralmente scorretti. La decisione serve da monito: l’accesso alla giustizia è un diritto fondamentale, ma il suo esercizio deve avvenire nel rispetto delle regole procedurali, la cui violazione comporta conseguenze economiche rilevanti.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non esamina il merito della questione perché l’atto di impugnazione non rispetta i requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge, bloccando di fatto il procedimento.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile è condannata a pagare le spese del procedimento e una sanzione pecuniaria. Nel caso specifico, questa sanzione è stata fissata in 3.000 euro da versare alla Cassa delle ammende.

Cosa accade alla sentenza impugnata dopo la dichiarazione di inammissibilità?
La sentenza emessa dal giudice precedente (in questo caso, la Corte d’Appello) diventa definitiva e non può più essere modificata o contestata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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