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Inammissibilità ricorso: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione sottolinea come il potere discrezionale del giudice nel valutare la gravità del fatto sia un principio cardine che esclude automatismi sanzionatori. A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il proponente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso: Analisi di un’Ordinanza della Cassazione

L’inammissibilità del ricorso per Cassazione rappresenta uno degli esiti più netti e definitivi del processo penale, chiudendo la porta a un ulteriore esame di merito della vicenda. Un’ordinanza recente della Suprema Corte offre un chiaro esempio delle ragioni e delle conseguenze di tale pronuncia, ribadendo principi fondamentali sul potere discrezionale del giudice e sulla personalizzazione della pena. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione per comprendere meglio il suo significato.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine dal ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Taranto. Il ricorrente contestava la decisione di secondo grado, cercando di ottenere un annullamento o una riforma della stessa davanti alla Corte di Cassazione. L’oggetto del contendere, come si evince dalle motivazioni, riguardava l’applicazione di sanzioni e la valutazione della gravità del fatto commesso.

La Decisione e l’Inammissibilità del Ricorso

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 9 aprile 2025, ha messo un punto fermo alla questione, dichiarando il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito delle argomentazioni del ricorrente, ma si ferma a un livello preliminare, stabilendo che il ricorso non possedeva i requisiti per essere esaminato.

Di conseguenza, la Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Si tratta di una conseguenza economica diretta e pesante, prevista dalla legge per scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori.

Le Motivazioni della Decisione

Il cuore della decisione risiede nelle motivazioni addotte dalla Corte. I giudici hanno sottolineato che la valutazione della gravità del fatto è rimessa al potere discrezionale del giudice di merito. Questo significa che non esistono automatismi nell’applicazione della pena. Al contrario, il trattamento sanzionatorio deve essere sempre personalizzato e individualizzato, tenendo conto di tutte le circostanze specifiche del caso.

La Corte ha specificato che collegare una pena accessoria, come l’interdizione perpetua, all’entità della pena principale non è irragionevole né in contrasto con i principi costituzionali. Ciò è vero a patto che, come avvenuto nel caso di specie, la decisione sia frutto di una valutazione concreta e non di una meccanica applicazione della legge. Citando un precedente giurisprudenziale (Sez. 6, n. 9062 del 2022), la Corte ha ribadito che una norma non è irragionevole se, escluso ogni automatismo, presuppone una valutazione concreta della gravità del fatto. Poiché il ricorso non presentava argomenti validi per contestare questa valutazione, è stato dichiarato inammissibile.

Conclusioni

L’ordinanza in esame è un importante promemoria sulle conseguenze della presentazione di un ricorso in Cassazione. La dichiarazione di inammissibilità del ricorso non solo rende definitiva la sentenza impugnata, ma comporta anche significative sanzioni economiche per il ricorrente. La decisione riafferma con forza il principio della discrezionalità del giudice nella commisurazione della pena e della necessità di un trattamento sanzionatorio personalizzato, mettendo in guardia contro impugnazioni che non si fondano su solide basi giuridiche.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non esamina il merito della questione perché il ricorso non rispetta i requisiti previsti dalla legge. La sentenza impugnata diventa così definitiva.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di denaro, in questo caso tremila euro, a favore della Cassa delle ammende.

Perché il potere discrezionale del giudice è così importante in questa decisione?
È fondamentale perché la Corte ha stabilito che la valutazione della gravità del reato e la conseguente applicazione delle pene non possono essere automatiche. Devono derivare da una valutazione ponderata del giudice, basata sulle specificità del caso, in linea con il principio di personalizzazione della pena.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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