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Inammissibilità ricorso: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione, con ordinanza del marzo 2025, ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Genova. A seguito della decisione di inammissibilità ricorso, il proponente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso: Le Conseguenze di un Appello Respinto in Cassazione

L’ordinanza emessa dalla Corte di Cassazione nel marzo 2025 offre uno spunto fondamentale per comprendere le conseguenze di una dichiarazione di inammissibilità ricorso. Questo provvedimento, sebbene conciso, sottolinea l’importanza del rigore procedurale nel presentare un’impugnazione davanti alla Suprema Corte e le severe sanzioni economiche previste in caso di fallimento. Analizziamo i dettagli della decisione e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

Il caso ha origine da un ricorso presentato da un soggetto avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Genova nel settembre 2024. L’appellante ha cercato di ottenere una revisione della decisione di secondo grado portando la questione davanti alla Corte di Cassazione, l’organo giurisdizionale di ultima istanza nel nostro ordinamento.

La Decisione della Corte di Cassazione sull’Inammissibilità Ricorso

Con un’ordinanza emessa il 21 marzo 2025, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha posto fine al percorso legale del ricorrente. I giudici supremi, dopo aver esaminato gli atti, hanno dichiarato l’appello ‘inammissibile’.

Questa decisione impedisce alla Corte di entrare nel merito della questione. Invece di valutare se la sentenza della Corte d’Appello fosse giusta o sbagliata, la Cassazione si è fermata a un livello precedente, constatando che il ricorso non possedeva i requisiti minimi per essere giudicato.

Oltre alla declaratoria di inammissibilità, la Corte ha condannato il ricorrente a due pagamenti:

1. Il pagamento delle spese processuali sostenute.
2. Il versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Decisione

L’ordinanza in esame non esplicita le ragioni specifiche che hanno portato alla dichiarazione di inammissibilità ricorso. Tuttavia, in ambito processuale penale, tale esito è tipicamente riconducibile a vizi specifici dell’atto di impugnazione. Tra le cause più comuni vi sono la tardività della presentazione del ricorso, la mancanza di motivi di diritto specifici (la Cassazione non è un terzo grado di merito), o la violazione di altre norme procedurali essenziali. La decisione di sanzionare economicamente il ricorrente suggerisce che il ricorso è stato considerato manifestamente infondato o presentato con colpa, agendo come deterrente contro impugnazioni dilatorie o pretestuose.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La conclusione di questo caso è chiara: la presentazione di un ricorso in Cassazione richiede la massima attenzione e perizia tecnica. Una dichiarazione di inammissibilità ricorso non solo rende definitiva la sentenza impugnata, ma comporta anche conseguenze economiche significative per il proponente. La condanna al pagamento delle spese e della sanzione a favore della Cassa delle ammende non è una formalità, ma una misura concreta volta a scoraggiare l’abuso dello strumento processuale e a garantire che l’accesso alla giurisdizione di legittimità sia riservato a casi con reali e fondati motivi di diritto.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, rifiutandosi di esaminarlo nel merito.

Quali sono state le conseguenze economiche per chi ha presentato il ricorso?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento di tutte le spese processuali e al versamento di una sanzione aggiuntiva di tremila euro alla Cassa delle ammende.

Perché un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Sebbene l’ordinanza non lo specifichi, un ricorso è generalmente dichiarato inammissibile per vizi procedurali, come la presentazione oltre i termini, la mancanza di motivi di diritto validi per la Cassazione o la carenza di altri requisiti previsti dalla legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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