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Inammissibilità ricorso: la Cassazione conferma

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 31/03/2025, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso di un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda sul fatto che i motivi di ricorso erano mere ripetizioni di censure già esaminate e respinte nel precedente grado di giudizio. A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso in Cassazione: Quando i Motivi Sono Ripetitivi

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale del nostro sistema processuale: l’inammissibilità del ricorso quando questo si limita a riproporre questioni già esaminate e decise nei precedenti gradi di giudizio. Questa decisione offre spunti importanti sulle corrette modalità di impugnazione e sulle conseguenze di un ricorso non adeguatamente formulato. Analizziamo nel dettaglio la vicenda e le conclusioni della Suprema Corte.

I Fatti del Caso

Il caso in esame trae origine dal ricorso presentato da un soggetto avverso una sentenza della Corte d’Appello di Brescia. L’individuo, tramite il suo difensore, ha adito la Corte di Cassazione, lamentando presunti vizi nella decisione di secondo grado. Il ricorso mirava a ottenere un annullamento della sentenza impugnata, basandosi su una serie di motivi di censura.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 31 marzo 2025, ha messo un punto fermo alla questione, dichiarando il ricorso inammissibile. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese relative al procedimento e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La decisione, sebbene concisa, è netta e si basa su una valutazione preliminare della struttura stessa del ricorso.

Le Motivazioni: Il Principio sulla Inammissibilità del Ricorso

Il cuore della decisione risiede nelle motivazioni che hanno portato alla declaratoria di inammissibilità del ricorso. La Corte ha rilevato che i profili di censura sollevati dal ricorrente erano, in realtà, una mera riproposizione di argomenti già correttamente esaminati e motivatamente disattesi dal giudice del gravame, ossia la Corte d’Appello.

Questo aspetto è cruciale: il ricorso per Cassazione non può essere una semplice ripetizione delle difese svolte in appello. Esso deve, invece, individuare specifici vizi di legittimità (come la violazione di legge o il vizio di motivazione) nella sentenza impugnata, argomentando in modo puntuale e critico perché la decisione del giudice inferiore sarebbe errata. Quando un ricorso si limita a ripresentare le stesse doglianze, senza confrontarsi criticamente con le ragioni esposte nella sentenza d’appello, esso perde la sua specificità e risulta, pertanto, inammissibile.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un insegnamento fondamentale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione. Non è sufficiente essere in disaccordo con una sentenza per poterla impugnare con successo. È indispensabile che il ricorso sia strutturato per evidenziare errori di diritto specifici, e non per sollecitare una nuova valutazione dei fatti, preclusa in sede di legittimità. La condanna al pagamento delle spese e della sanzione pecuniaria funge da deterrente contro la presentazione di ricorsi esplorativi o palesemente infondati, che contribuiscono ad appesantire il sistema giudiziario. La specificità e la pertinenza dei motivi sono, dunque, requisiti imprescindibili per superare il vaglio di ammissibilità della Suprema Corte.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché riproponeva profili di censura che erano già stati correttamente esaminati e respinti con adeguate argomentazioni giuridiche dal giudice del precedente grado di giudizio (la Corte d’Appello).

Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Cosa implica, in pratica, la dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
Implica che la Corte di Cassazione non ha esaminato il merito delle questioni sollevate, poiché l’atto di impugnazione non possedeva i requisiti di legge. La sentenza impugnata diventa quindi definitiva e la condanna al pagamento delle spese e della sanzione serve a scoraggiare ricorsi non fondati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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