Inammissibilità Ricorso: Cosa Succede Quando la Cassazione Respinge l’Appello
L’ordinanza in esame offre uno spaccato chiaro e perentorio su una delle questioni procedurali più rilevanti nel nostro sistema giudiziario: l’inammissibilità del ricorso in Cassazione. Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, la Corte Suprema non entra nel merito della questione, ma si ferma a una valutazione preliminare che ne decreta la fine. Questo esito comporta conseguenze significative per il ricorrente, non solo in termini di definitività della sentenza impugnata, ma anche sul piano economico.
I Fatti del Caso
Il caso trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Caltanissetta. La ricorrente, tramite i suoi legali, ha cercato di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, portando le proprie ragioni dinanzi al massimo organo della giurisdizione penale. Il procedimento è giunto all’udienza del 18 febbraio 2025 per la discussione e la decisione finale.
La Decisione della Corte di Cassazione e l’Inammissibilità del Ricorso
La Suprema Corte, riunita in camera di consiglio, ha concluso il suo esame con una decisione netta: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa statuizione impedisce alla Corte di esaminare le censure mosse alla sentenza della Corte d’Appello. Invece di valutare se i giudici di merito abbiano commesso errori nell’applicazione della legge o nella valutazione dei fatti, la Cassazione ha rilevato un vizio preliminare che ha precluso ogni ulteriore disamina. La conseguenza diretta è che la sentenza impugnata diventa definitiva e non più contestabile.
Le conseguenze economiche
Oltre alla declaratoria di inammissibilità, la Corte ha condannato la ricorrente al pagamento delle spese processuali. A ciò si aggiunge un’ulteriore sanzione pecuniaria: il versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione non ha natura risarcitoria, ma punitiva, ed è volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi temerari o palesemente infondati, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario.
Le Motivazioni
Sebbene l’ordinanza non espliciti nel dettaglio le ragioni specifiche dell’inammissibilità, possiamo analizzare le cause generali che portano a tale esito. L’inammissibilità del ricorso è una sanzione processuale che scatta quando l’atto di impugnazione non rispetta i requisiti prescritti dalla legge. Le cause possono essere molteplici: la presentazione del ricorso fuori dai termini perentori, la mancanza di motivi specifici di impugnazione, la proposizione di censure che mirano a una rivalutazione dei fatti (non consentita in sede di legittimità) o il difetto di legittimazione del ricorrente. La decisione della Corte, quindi, si fonda su una violazione delle norme che regolano l’accesso al giudizio di Cassazione, agendo come un filtro per garantire che solo le questioni giuridicamente rilevanti arrivino al vaglio della Suprema Corte.
Le Conclusioni
L’ordinanza analizzata ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale penale: il diritto di impugnazione deve essere esercitato nel rigoroso rispetto delle forme e dei limiti stabiliti dalla legge. La declaratoria di inammissibilità del ricorso non è una mera formalità, ma una decisione che cristallizza la sentenza precedente e impone costi significativi al ricorrente. Per gli operatori del diritto, questo rappresenta un monito costante sulla necessità di redigere atti di impugnazione tecnicamente impeccabili, focalizzati su vizi di legittimità e non su questioni di merito, per superare il vaglio preliminare della Corte di Cassazione.
Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non esamina il merito della questione perché l’atto di appello non rispetta i requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge. La decisione impugnata diventa quindi definitiva.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso viene condannata a pagare le spese del procedimento e una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in 3.000 euro.
Cosa succede alla sentenza della Corte d’Appello dopo la dichiarazione di inammissibilità?
La sentenza emessa dalla Corte d’Appello diventa definitiva, esecutiva e non può più essere impugnata. L’esito del processo di merito è quindi consolidato.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 14912 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 14912 Anno 2025
Presidente: IMPERIALI NOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 18/02/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a GELA il 01/04/1981
avverso la sentenza del 03/06/2024 della CORTE APPELLO di CALTANISSETTA
dato avviso alle parti;
udit4 la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di NOME COGNOME
considerato che i motivi di ricorso, che contestano l’erronea applicazione della
legge penale in relazione all’art. 54 cod. pen. ed il travisamento dei fatti e delle prove, sono indeducibili poiché riproduttivi di profili di censura già adeguatamente
vagliati e disattesi con corretti argomenti giuridici dai giudici di merito e, perciò, non scanditi da specifica critica analisi delle argomentazioni alla base della
sentenza impugnata (si vedano, in particolare, pagg. 1 e 2 della sentenza impugnata sulle motivate ragioni per cui la Corte territoriale ha correttamente
ritenuto non applicabile l’esimente invocata);
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con
condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna la ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, il 18/02/2025
Il Consigliere COGNOME