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Inammissibilità ricorso: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda sul fatto che il ricorso si limitava a riproporre le stesse censure già esaminate e respinte nei gradi di merito, senza sollevare nuove questionautili questioni di diritto. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 6 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso: Quando l’Appello è una Copia Incolla

Recentemente, la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 10819/2024, ha ribadito un principio fondamentale della procedura penale: l’inammissibilità ricorso quando questo si limita a riproporre questioni già decise nei precedenti gradi di giudizio. Questa decisione offre uno spunto cruciale per comprendere i limiti dell’impugnazione di legittimità e le conseguenze di un ricorso presentato senza validi e nuovi motivi di diritto.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Genova. L’imputato, tramite il suo difensore, ha adito la Suprema Corte sperando in una riforma della decisione che lo vedeva soccombente. Tuttavia, il suo tentativo non ha avuto l’esito sperato, arenandosi di fronte a un filtro preliminare di ammissibilità.

La Decisione della Corte di Cassazione

Gli Ermellini hanno esaminato il ricorso e lo hanno dichiarato inammissibile. La conseguenza diretta di tale pronuncia, come previsto dall’articolo 616 del codice di procedura penale, è stata la condanna del ricorrente non solo al pagamento delle spese del procedimento, ma anche al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: la regola sulla inammissibilità ricorso

Il cuore della decisione risiede nelle motivazioni addotte dalla Corte. I giudici hanno stabilito che il ricorso era inammissibile perché “replica profili di censura già adeguatamente vagliati e disattesi dai giudici del merito”. In altre parole, l’appellante non ha introdotto nuovi argomenti o evidenziato vizi di legittimità della sentenza impugnata, ma si è limitato a ripresentare le stesse doglianze già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello.

La Corte ha sottolineato come le argomentazioni dei giudici di merito fossero “giuridicamente corrette, puntuali” e “coerenti”. In particolare, anche la questione della sussistenza della recidiva contestata era stata affrontata in modo logico e privo di vizi evidenti. Poiché il giudizio di Cassazione non è un terzo grado di merito dove si possono rivalutare i fatti, ma un giudizio di legittimità sulla corretta applicazione della legge, un ricorso che non denuncia specifici errori di diritto è destinato a essere respinto.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Decisione

Questa ordinanza riafferma con forza che il ricorso per Cassazione non può essere una semplice riproposizione delle proprie tesi difensive. Per avere una possibilità di successo, è necessario articolare censure specifiche contro la sentenza impugnata, dimostrando che il giudice di merito ha commesso un errore nell’interpretare o applicare la legge, oppure che la motivazione della sua decisione è manifestamente illogica o contraddittoria. Un ricorso generico o ripetitivo non solo è inutile ai fini di una riforma della sentenza, ma comporta anche significative conseguenze economiche per il ricorrente. La pronuncia sulla inammissibilità ricorso serve quindi da monito sull’importanza di un approccio tecnico e rigoroso nella redazione degli atti di impugnazione.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché si limitava a replicare censure e argomenti che erano già stati adeguatamente esaminati e respinti dai giudici dei gradi di merito, senza presentare nuovi vizi di legittimità.

Quali sono le conseguenze economiche della dichiarazione di inammissibilità?
In base all’art. 616 del codice di procedura penale, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La Corte di Cassazione può riesaminare i fatti di un processo?
No, la Corte di Cassazione non può riesaminare i fatti. Il suo compito è quello di giudicare la legittimità della sentenza, verificando cioè che i giudici di merito abbiano applicato correttamente la legge e abbiano fornito una motivazione logica e non contraddittoria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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